Un nuovo studio ha trovato una modalità semplice e sostenibile per smaltire queste pericolose sostanze ormai ovunque.
dolcevitaonline.it
Lo studio “Low-temperature mineralization of perfluorocarboxylic acids”, appena pubblicato su Science da un team di ricercatori statunitensi e cinesi, indica la soluzione a uno dei più grandi problemi di inquinamento al mondo: la distruzione degli PFAS.
PFAS è l’abbreviazione di sostanze per- e polifluoroalchiliche che vengono usati da 70 anni come agenti antiaderenti e impermeabilizzanti. Si trovano comunemente nelle pentole antiaderenti, nei cosmetici, nelle schiume antincendio, nei tessuti idrorepellenti e nei prodotti che resistono a grasso e olio.
I PFAS sono chiamati anche “prodotti chimici per sempre” perché i batteri non possono mangiarli, il fuoco non può incenerirli e l’acqua non può diluirli. E, se queste sostanze chimiche tossiche vengono seppellite, penetrano nel suolo e, come ben sanno in Veneto e altrove, diventano un problema persistente che mette a rischio la salute delle generazioni presenti e future.
Anche se di recente gli scienziati hanno trovato il modo di decontaminare l’acqua dagli PFAS, nessuno fino ad ora aveva trovato la soluzione su come smaltire i PFAS una volta rimossi. Le poche opzioni emerse riguardavano la distruzione dei PFAS a temperature e pressioni elevate o altri metodi che richiedono grandi apporti di energia.
Il nuovo studio invece ha dimostrato che utilizzando basse temperature e reagenti comuni poco costosi, sarebbe possibile neutralizzare gli PFAS. I ricercatori sono convinti che «Questa semplice tecnica potrebbe potenzialmente essere una soluzione potente per lo smaltimento definitivo di queste sostanze chimiche nocive, che sono collegate a molti effetti pericolosi per la salute dell’uomo, del bestiame e dell’ambiente».
William Dichtel, del Department of chemistry della Northwestern University, che ha guidato il team di ricerca, spiega che «I PFAS sono diventati un grave problema per la società. Anche solo una piccola, minuscola quantità di PFAS provoca effetti negativi sulla salute. La nuova tecnica si basa su condizioni più miti e un reagente semplice ed economico, rendendo la soluzione potenzialmente più pratica per un uso diffuso».
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