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Esistono personaggi dotati di un’aurea di inviolabilità, creata artificialmente dalla narrativa dominante. Una bolla di protezione creata ad hoc che ostacola la formazione di qualsiasi tipo di critica, anche quelle legittime, perché chi critica viene puntualmente etichettato come “complottista”.
Lo abbiamo testato sulla nostra pelle quando abbiamo osato sollevare dubbi sulla figura di Bill Gates e sulla trasparenza del suo operato. Su Byoblu lo abbiamo fatto fin dallo scoppio dell’emergenza sanitaria: quando Gates veniva ricevuto con tutti gli onori dalla Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, nonostante fosse un semplice privato cittadino, oppure quando ha più volte profetizzato l’imminente scoppio di un’altra epidemia.
L’inchiesta di Politico e Welt
Critiche legittime nei confronti di una persona che detiene la maggiore influenza sull’Organizzazione mondiale della sanità, pur non avendo alcuna competenza riconosciuta in ambito medico scientifico. Ora dopo mesi anche la stampa estera generalista ha deciso di investire risorse per analizzare con la lente di ingrandimento l’attività di Bill Gates, dando così legittimità alle nostre tesi.
Il quotidiano statunitense Politico insieme al tedesco Welt hanno infatti pubblicato i risultati di un’inchiesta durata mesi e che coinvolge l’organizzazione di riferimento del fondatore della Microsoft: la Bill & Melinda Gates Foundation. In particolare i giornalisti americani e tedeschi analizzano l’influenza esercitata dalla fondazione sui Governi occidentali nella gestione dell’emergenza Covid.
Per farlo la Gates Foundation si sarebbe avvalsa della collaborazione di altre tre organizzazioni private sorelle: la GAVI, l’alleanza globale per i vaccini, finanziata dalla stessa fondazione Gates, la Wellcome Trust, fondazione di ricerca britannica legata all’industria farmaceutica, e infine la CEPI, un gruppo d ricerca internazionale sui vaccini finanziato dalla fondazione Gates e dal Wellcome Trust.
La rete di potere creata da Gates
Un valzer di intrecci del mondo privato che ha potuto mettere insieme 10 miliardi di dollari per organizzare a proprio piacimento la risposta all’emergenza sanitaria. Perché secondo quello che emerge dall’inchiesta, le strategie sanitarie non sarebbero state decise autonomamente dai Governi occidentali, bensì dalla fondazione Gates, attraverso una fitta attività di lobbying supportata da una rete di conflitti di interesse.
Intanto la Gates Foundation, come principale donatore, ha potuto contare sulla totale collaborazione dell’OMS e poi ci sono 8,3 milioni di dollari spesi in attività lobbistiche presso il governo americano e i governi europei. “Nel Regno Unito, le organizzazioni di solito si incontravano più volte al mese con i ministri per discutere di argomenti come i test Covid, le sperimentazioni cliniche e la capacità di produzione. Alcuni di quegli incontri includevano il primo ministro Boris Johnson. Bill Gates e Melinda French Gates, la sua ex moglie, hanno parlato direttamente con l’allora cancelliera tedesca Angela Merkel della distribuzione del vaccino Covid”, scrivono i giornalisti.
Soldi solo per i vaccini
Incontri a porte chiuse, senza resoconti, lontani dalle scomode domande della stampa e che hanno indirizzato la risposta sanitaria a tutela di interessi privati, piuttosto che della salute pubblica. E infatti un altro inquietante aspetto che emerge dall’inchiesta è lo scarso interesse che queste fondazioni nutrono per i sistemi sanitari pubblici.
L’iniziativa ACT-A, creata dalle quattro fondazioni con l’aiuto dell’OMS, ha infatti raccolto ben 23 miliardi di dollari, di questi solo 2 sono stati investiti per rafforzare i sistemi sanitari nazionali. Tutto il resto? Vaccini e test Covid. L’eldorado delle multinazionali del farmaco, perché i vaccini si vendono a peso d’oro e ora, come gli iphone, devono essere aggiornati dopo pochi mesi. D’altra parte il personale medico preparato dura per molti anni, ma evidentemente non rappresenta un investimento redditizio per le creature di Bill Gates.
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