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La Rai ha fatto un autentico scoop. Uno di quelli che dovrebbe portare alle immediate dimissioni del ministro della Salute Speranza; l'apertura di ufficio di decine di inchieste su cliniche private e aziende ospedaliere.
Possibile che non ne sappiamo niente direte voi?
E si è possibile perché lo scoop della brava e coraggiosa giornalista Valentina Noseda è stato letteralmente autocensurato. Nessuna apertura di Tg 1. Nessuna edizione speciale, relegato alla "trasmissione Re Start" e a Youtube senza nessun tipo di Promo.
Proviamo a recuperare noi e vi chiediamo di diffonderlo voi per farlo arrivare a quante più persone possibili. All'interno ci sono decine di risposte alle menzogne di due anni che stanno crollando in queste ore ad una ad una.
I dati dei contagi "drogati dalla burocrazia" o c'è qualcosa di più si chiede la Noseda nel suo servizio.
E lo scoop è l'intervista a un dirigente di un ospedale laziale che spiega alla perfezione il meccanismo.
"Molto spesso nella cartella viene scritto morto di Covid quando nella realtà non lo è".
A che scopo chiede la giornalista Rai. "In modo che salga il numero dei positivi. Lo stesso vale per i ricoveri: se un malato oncologico viene ricoverato anche se non ha sintomi diventa immediatamente un paziente Covid", prosegue.
"E' gravissimo trasferire un malato di tumore in uno struttura Covid. Significa mandarlo alla morte come accade spesso"
Ma a che cosa servono tutti questi positivi? domanda la giornalista.
"A fare polizze. L'ospedale prende i soldi in base ai ricoveri Covid, ma poi esistono logiche per spartirsi il bottino.... Ci sono interessi, soldi poteri e avanzamenti di carriere".
Ancora: "L'hanno chiamata produttività ma purtroppo si producono soltanto molte false morti per Covid. In alcune strutture ospedalieri si alterano i dati perché dimostrandosi in difficoltà per il Covid possono mettere le mani più facilmente sui soldi del Pnrr". Ecco il primo scoop autocensurato dalla Rai.
"Il pubblico apre le strutture, la gestione viene data ai privati e i positivi servono per alimentare il sistema", la conclusione perfetto del dirigente intervistato.
I soldi aggiuntivi per i ricoveri Covid partono incredibilmente dal giorno della degenza e quindi se un paziente entra perché si è rotto una caviglia e dopo giorni scopre che è positivo il rimborso parte dal primo giorno della degenza. Tutto legale.
E questa montagna di soldi pubblici sperperati porta al secondo scoop della giornalista Rai. Un sanitario che lavora nel privato le dichiara come "quello che succede nel privato è molto grave. A noi sono arrivate richieste dall'alto dai direttori generali, direttori sanitari, di alterare le cartelle sanitarie, dichiarando che il tampone è positivo o dichiaramndo come covid casi sospetti. Per l'ospedale su 10 morti, 7 sono Covid è già deciso".
Alterare le cartelle cliniche per rubare i soldi dei contribuenti pubblici. Uno scoop che dovrebbe essere l'apertura di Tg e giornali. Uno scoop che dovrebbe interessare una politica morente che dovrebbe pretendere le immediate dimissioni di un ministro che ha permesso tutto questo.
Il denaro pubblico è servito ad alimentare questo sistema criminale. La Rai lo ha autocensurato ora tocca a noi: facciamo in modo che arrivi a più persone possibili.
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