venerdì 28 gennaio 2022

Canada: 50 mila camionisti, una trincea d’asfalto contro Trudeau (che scappa)

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“Convoy- Trincea d’asfalto” è il titolo di un film del grande Sam Peckinpah che narra le vicende della lotta condotta da una carovana di camionisti guidati dal carismatico “Anatra di Gomma” (Kris Kristofferson) contro lo sceriffo Lyle (Ernest Borgnine). Ecco, da oggi Convoy non è più solo un film: Anatra di Gomma è tornato e ha portato i camionisti contro il primo ministro canadese Trudeau.

E’ l’impressionante marcia su Ottawa de camionisti: non solo canadesi, perché ai trucker arriva manforte dagli Stati Uniti per protestare contro l’obbligo di vaccino contro la categoria. La posizione dei camionisti canadesi è chiara: l’obbligo di vaccino porterà solo a carenza di autotrasportatori.

Avere contro quei bestioni non fa piacere a nessuno, figurarsi poi ad un femminiello come Trudeau che evidentemente ha paura e si lascia andare a proclami stile Ceausescu dopo Timisoara: “è solo una minoranza” blatera il premierino delicatino, perché, stando a quel che dice lui “il 90 per cento dei camionisti è vaccinato”.
Che Justin Timberlake Trudeau se la stia facendo sotto è evidente dal fatto che si è autoisolato con il pretesto di un’esposizione al Covid, nonostante tampone negativo e da lì tuona contro le “visioni inaccettabili” di questa “presunta minoranza”.

E’ davvero una minoranza? Innanzitutto, come già detto, ai camionisti canadesi si sono uniti i colleghi americani. Poi le immagini dal Canada ci mostrano addirittura le ali di folla che salutano i camionisti canadesi e statunitensi ai bordi delle strade gridando “fight for freedom”, come i romani accolsero la Quinta Armata americana il 5 giugno 1944.

E non solo: i trucker hanno un endorsement mica da poco. Nientepopdimeno che Elon Musk. Il fondatore di Tesla ha twittato “Canadian truckers rule” e tanto basta perché uno Stato come il Canada ora si ritrovi contro un uomo-Stato come l’anti-Bill Gates.

Non sappiamo come andrà a finire, ma gli anglosassoni sono di certo persone più serie degli italiani, che aspettano di veder finire la loro prigionia basandosi sulle mosse di quattro pagliacci che ora stanno giocando come bambini per il Quirinale.

Fossimo come i canadesi, i camionisti sarebbero già a Roma.

ANDREA SARTORI

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