martedì 18 gennaio 2022

Australian Open: i malori, la Voracova e il raccattapalle collassato. E se Djokovic avesse ragione?

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Australian Open

 l caso Djokovic ha reso gli Australian Open del 2022 a loro modo “storici”. Chiunque vincerà questa competizione porterà a casa una vittoria mutilata perché “ha vinto ma in assenza del numero uno”. Ma questi Open sono nati sotto una cattiva stella, e non solo per via di Djokovic. E soprattutto, non solo Djokovic ha avuto problemi con il visto .

Pochi hanno parlato del caso Voracova. Renata Voracova, tennista ceca, ha avuto gli stessi problemi di Djokovic, ovvero il visto cancellato. Si è parlato meno della sua odissea, ma i suoi racconti sono da brivido, e pongono seri interrogativi sul grado di civiltà dell’Australia.
“Sono stata trattata da criminale”racconta la campionessa ceca a BBC News Russian “Mi sono sentita come una criminale, ma non vi era ragione perché accadesse. Ho mandato tutti i documenti, e sono stati approvati. Se avessi saputo che c’era una possibilità dell’ 1 per cento che potesse andar storto, non l’avrei fatto”. La Voracova, che ha un esenzione medica per reazioni avverse, è stata addirittura fatta spogliare durante l’interrogatorio, come si usa con i criminali: nessuno urla al sessismo quando si parla del siero, a quanto pare. La Women’s Tennis Association ha protestato reclamando la validità del visto della Voracova.

L’esenzione della Voracova era per eventi avversi. E, nonostante bisogni scavare per cercare la notizia, questi stanno avvenendo durante gli Australian Open. E’ stato molto bello il gesto dei tennisti Pedro Martinez e Federico Delbonis che si sono precipitati da aiutare un raccattapalle che è letteralmente collassato per un malore.

Ma questi malori coinvolgono anche gli atleti. E’ il caso del tennista georgiano Nikoloz Basilashvili che si è dovuto ritirare per via del respiro affaticato e sotto consiglio del suo medico.

Djokovic e la Voracova avevano semplicemente ragione. Ragione a non rischiare la vita. Sono stati trattati da criminali, mentre l’Australia pare ritenga accettabile che atleti e raccattapalle rischino di cadere come mele mature sul campo.

Lo spettacolo più triste, però, è vedere gli italiani che applaudono e gettano fango su Djokovic, invocando “le regole”. Ma se la regola fosse buttarsi da un burrone, lo fareste?

ANDREA SARTORI

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