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di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
Fonte originale: le Grandi Inchieste di Gospa News
«La popolazione umana attualmente partecipa all’esposizione al DNA estraneo in un enorme esperimento. Dopo il completamento delle vaccinazioni in tutto il mondo, dovrebbe essere istituito un programma sentinella post-vaccinazione per monitorare l’esacerbazione di disturbi umani inaspettati, forse nuovi, negli individui vaccinati».
Sono queste le amare conclusioni dello studio di uno scienziato tedesco pubblicato di recente su Science Direct (Virus Research302(2021)198466) dal titolo inequivocabile “Vaccini Covid-19 basati sul vettore adenovirale e SARS-CoV-2 basati su mRNA: possibile integrazione nel genoma umano – I geni adenovirali sono espressi nei vaccini basati su vettori?”.
Il punto di domanda serve ad esprimere “cautela” ma è riferito solo alla seconda parte del titolo in quanto la ricerca condotta dal dottor Walter Doerfler, Medical Doctor e professore emerito dell’Istituto di Genetica dell’Università di Colonia e docente ospite dell’Istituto di Virologia dell’Università Friedrich-Alexander (FAU) Erlangen-Nürnberg di Erlangen, entrambe in Germania, non lascia adito a dubbi rivelando però anche qualcosa di mostruoso finora mai emerso con chiarezza dagli studi scientifici.
Non solo conferma che l’intera umanità è diventata cavia involontaria dei vaccini sperimentali, adenovirali con DNA vettoriale umano/scimpanzè o a base di RNA messaggero, come già velatamente sostenuto da altri due studi accademici realizzati in Cina e negli USA e pubblicati con risalto solo da Gospa News.
Ma rimarca anche una circostanza tale da far assumere connotati da incubo al Covid-19 e al virus che ha scatenato la pandemia e che sarebbe stato creato in laboratorio, secondo molteplici esperti di virologia ed intelligence militare focalizzata sulle armi batteriologiche.
«L’RNA di SARS-CoV-2 o suoi segmenti, come il gene spike, può essere retrotrascritto dalle trascrittasi inverse codificate da LINE-1 o da altri fattori, e il DNA così sintetizzato può integrarsi a frequenze e posizioni sconosciute nel genomi dei vaccinati. Naturalmente, lo stesso vale per tutte le infezioni da SARS-CoV-2. Pertanto, il rischio di eventi di integrazione indesiderati delle trascrizioni inverse dell’RNA SARS-CoV-2 in caso di infezioni da SARS-CoV-2 sembra simile a quello della vaccinazione con il vaccino Covid-19 a base di mRNA».
Questa clamorosa affermazione di Doerfler è stata inserita nelle “note aggiuntive di revisione” insieme ad altre considerazioni di dirompente portata che si concentrano soprattutto per enfatizzare la pericolosità dei vaccini genici a vettore adenovirale (AstraZeneca, Johnson&Johnson e Sputnik V tra gli altri) mentre di fatto cerca di sminuire quella degli altri a mRNA (Pfizer e Moderna) comparandola ai rischi dello stesso ceppo di Coronavirus della pandemia.
«Le particelle di adenovirus probabilmente vengono assorbite dalle cellule del sistema linfatico e del fegato e il loro DNA verrà trasportato ai nuclei delle cellule. In questa recensione, sono state presentate le prove per l’inserimento del DNA di adenovirus nei genomi del ricevente e le sue conseguenze (nota i)» scrive lo scienziato.
«I vaccini basati sul vettore di adenovirus possono portare all’integrazione del DNA di adenovirus a frequenza sconosciuta e con conseguenze epigenetiche imprevedibili. È concepibile che gli effetti epigenetici possano essere notati solo anni dopo la vaccinazione (nota ii)».
«I geni adenovirali ancora presenti nel DNA vettore dell’adenovirus potrebbero diventare trans-attivati da fattori cellulari e portare a reazioni di memoria immunitaria variabili individualmente che sono vissute dai vaccinati come sintomi transitori post-vaccinazione. Gli esiti fatali dovuti a reazioni immunitarie estreme sono stati fortunatamente eventi molto rari (ii)».
Nel suo sommario introduttivo il professore tedesco di Genetica conferma i rischi di alterazione genomica derivanti dai vaccini presi in esame a RNA messaggero (Pfizer-Biontech e Moderna) e con vettori adenovirali (soprattutto in relazione a quello di AstraZeneca con vettore di scimpanzè, cui dedica un intero paragrafo) ma, forse per non essere aggredito dalla comunità scientifica PRO-VAX e dai regimi governativi e mediatici che la sostengono, presenta la somministrazione dei sieri antiCovid come l’unica soluzione possibile.
Pertanto anch’egli volutamente ignora le cure integrative preventive (vitamina D, quercetina, geranio del Sudafrica usato già contro la TBC) e le molteplici efficaci terapie domiciliari (cortisone, antibiotici, idrossiclorichina, invermectina ecc) oggetto di una raffica di denunce alla magistratura depositate in tutta Italia, sulla base di quella pilota del biologo Franco Trinca e dell’avvocato Alessandro Fusillo, contro le autorità sanitarie e ministeriali che non le hanno inserite nelle linee guida (basate solo su vigile attesa e paracetamolo) .
«L’effettiva integrazione delle molecole di DNA virale e del DNA vettore di adenovirus saranno probabilmente eventi casuali la cui frequenza e le cui conseguenze epigenetiche non possono essere valutate con certezza. La revisione affronta anche i problemi dell’espressione genica adenovirale residua nei vettori a base di adenovirali e il loro ruolo negli effetti collaterali dei vaccini. Alla fine, si scenderà a soppesare i possibili rischi di inserimenti genomici di DNA estraneo associato al vaccino e livelli sconosciuti di espressione genica adenovirale trasportata da vettori rispetto alla protezione contro i pericoli di Covid-19» scrive Doerfler in relazione agli effetti indesiderati nel tempo esprimendo la stessa cinica pacatezza del Dottor Stranamore nel capolavoro di Stanley Kubrick in merito a una guerra mondiale nucleare.
Per “conseguenze epigenetiche” si intendono tutte quelle alterazioni geniche che non derivano da una modifica sostanziale del DNA. «Una decisione a favore della vaccinazione contro le malattie potenzialmente letali appare prudente. Informare il pubblico sulle complessità della biologia sarà una guida affidabile quando si devono prendere decisioni personali sulle vaccinazioni».
LA LEGITTIMA PAURA A VACCINARSI
Fatte queste premesse lo scienziato spezza una lancia in favore degli scettici che temono questa nuova tipologia di vaccini genici molto più di quelli del passato. Tale paura risulta più che mai giustificata dalla recente analisi statistica prodotta dalla virologa americana Jessica Rose durante il Comitato Consultivo della Food and Drug Administration in cui si segnala che i sieri antiCovid nel 2021 hanno fatto registrare un incremento delle reazioni avverse del 1000% rispetto a tutti i vaccini utilizzati negli ultimi 10 anni negli USA.
«In alcune società, le persone si sono sensibilizzate contro i potenziali effetti collaterali a breve o lungo termine dell’iniezione di DNA estraneo negli esseri umani. Molti dei vaccini attualmente approvati contro la SARS-Coronavirus-2 (AstraZeneca/Oxford University, Janssen COVID-19 Vaccine di Johnson & Johnson e Sputnik V) si basano su vettori di DNA di adenovirus come vettori per le informazioni genetiche per SARS-COV-2 glicoproteina spike. I vaccini prodotti da BioNTech/Pfizer o Moderna contengono l’RNA messaggero (mRNA) per la sintesi di questa proteina. Dopo l’iniezione del vaccino, l’mRNA attiverà direttamente la sintesi della proteina spike virale nei vaccinati».
«Pertanto, l’interesse pubblico per il destino del DNA estraneo (adenovirale o SARS-CoV-2 a trascrizione inversa) nelle cellule e negli organismi di mammiferi (umani) è diventato acuto e diffuso. Le preoccupazioni delle persone sono state espresse in incontri personali occasionali come: “il vaccino entra nei miei geni”? L’autore sostiene il concetto che il pubblico ha diritto a tutte le informazioni scientifiche su questi temi. Il resoconto qui presentato di precedenti lavori sperimentali sull’integrazione del DNA estraneo e le sue conseguenze fornirà un utile aggiornamento su questi temi di interesse pubblico» choisa Doerfler.
Prima di entrare ancora più nel merito delle analisi del genetista tedesco è doveroso sintetizzare quali sono le due clamorose affermazioni che ha fatto finora.
– Tutti i vaccini genici contro il Covid-19 possono alterare il corredo genomico di un individuo con conseguenze ignote alla scienza e potenzialmente pericolose.
– Questo rischio sarebbe però “compensato” dal fatto che anche il SARS-Cov-2 attraverso la proteina killer Spike ha la medesima facoltà.
Alla luce di questa seconda espressione assume pertanto una valenza fondamentale la verifica della presunta origine artificiale del virus della pandemia che, secondo molteplici studi, è stato costruito in laboratorio con guadagno di funzione, ovvero potenziamento di carica virale per finalità “dual use“ vaccino o bioarma militare, dopo anni di esperimenti in Cina e negli Usa finanziati da Bill Gates e Anthony Fauci, sponsor anche delle stesse Big Pharma che hanno sviluppato i vaccini.
Ma per almeno 12 altri virologi, tra cui il virologo francese Luc Montagnier, nobel per la Medicina, e il suo connazionale bio-ingegnere Pierre Bricage, ex consulente NATO, è stato potenziato con l’innesto di sequenze dell’agente patogeno HIV/AIDS, come peraltro avvenuto fin dal 2004 negli esperimenti sul SARS del 2003 presso il Wuhan Institute of Virology, grazie ai finanziamenti della Commissione Europea presieduta da Romano Prodi, partner politico di George Soros che ha invece investito sulla Big Pharma americana Gilead, unica azienda farmaceutica ad avere un antivirale efficace contro il Covid-19 già pronto nelle prime settimane di scoppio della pandemia.
Ma tralasciamo le questioni di geopolitica e conflitti d’interesse di cui abbiamo scritto nelle 41 inchieste del ciclo WuhanGates (in parte riassunte nel libro) e vediamo le ulteriori rivelazioni del ricercatore teutonico. Per gli addetti ai lavori la traduzione integrale in Italiano della ricerca pubblicata in Inglese si trova nel link in fondo alla pagina (con tutti i limiti di una traduzione auitomatica non revisionata a differenza delle frasi espunte per questo articolo).
IMPOSSIBILE PREVEDERE LE ALTERAZIONI GENOMICHE
«Le possibili sequele a lungo termine del DNA del vettore adenovirale o dell’integrazione dell’RNA messaggero SARS-CoV-2 a trascrizione inversa per la funzionalità e la sopravvivenza delle cellule transgeniche vettoriali non possono essere previste con certezza nei singoli casi. Tuttavia, in questa fase della pandemia di Covid-19, le nostre attività dovranno essere concentrate sulla lotta alla pandemia con vaccini adeguati e future misure terapeutiche» insiste Doerfler introducendo poi la “Sinossi delle analisi precedenti”. (continua a leggere...)
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