sabato 25 settembre 2021

LA CORTE COSTITUZIONALE RIGETTA LA QUESTIONE DI LEGITTIMITÀ DEL GIUDICE DI PACE DI FROSINONE RELATIVA AI DPCM DI GIUSEPPE CONTE

 https://www.byoblu.com

La Corte Costituzionale ha rigettato la questione di legittimità dei decreti legge di febbraio e marzo 2020, che era stata sollevata dal giudice di Pace di Frosinone, Emilio Manganiello.

Questi aveva chiesto alla Corte di pronunciarsi sulla legittimità di tali atti aventi forza di legge sul presupposto che introducessero una prassi incompatibile con la Costituzione e cioè una delega generale in favore del presidente del Consiglio ad adottare misure urgenti necessarie alla gestione dell’emergenza e, quindi, ad esercitare la funzione legislativa. I decreti legge del governo Conte, infatti, contenevano un rinvio ai dpcm, i decreti del presidente del Consiglio dei Ministri.

Secondo il giudice di Pace di Frosinone questa prassi è incompatibile con l’iter di formazione delle leggi previsto nella Costituzione agli articoli 76,77 e 78, che non contemplano una delega della funzione legislativa in favore del presidente del Consiglio.

La Corte ha ritenuto non fondata la questione perché i dpcm sarebbero meri provvedimenti amministrativi di attuazione dei decreti legge. Quindi per i giudici costituzionali non ci sarebbe stata una funzione legislativa di fatto esercitata dal primo ministro.

Il caso concreto riguardava un cittadino che aveva proposto opposizione contro la sanzione amministrativa di 400 euro inflittagli per essere uscito dall’abitazione durante il lockdown dell’aprile 2020.

La Corte non ha ancora pubblicato la sentenza definitiva, ma ha reso noto in un comunicato stampa i punti fondamentali della decisione e ha annunciato che il deposito avverrà nelle prossime settimane.

In attesa di leggere la pronuncia per un’analisi più precisa, la preoccupazione di molti è che gli organi di controllo e gli argini costituzionali siano ormai crollati.

 

Nessun commento:

Posta un commento