https://fulviogrimaldi.blogspot.com
Da Mepiù
https://youtu.be/NXPdfvLUvJs
E' il documento filmato di "ME PIU'" della manifestazione dei 100.000 ANTI-GREEN PASS a Roma, Piazza San Giovanni, il 25/9/2021. Il mio contributo parte dal minuto 3'32
Da Byoblu
https://www.byoblu.com/2021/09/26/25settembre-roma-piazza-san-giovanni-il-film-di-una-manifestazione-destinata-a-rimanere-nella-storia/
E' il film di BYOBLU della stessa trionfale giornata, con i vari relatori e interviste ai protagonisti. Io vado da 03'30 a 5'15.
Il vicequestore Nunzia Schilirò sul palco a San Giovanni, altri poliziotti in piazza. Una crepa nel Sistema.
Si tratta di due documenti storici, accanto, fortunatamente, a molti altri che trovate in rete e successivamente anche qui. Ci tocca ringraziare tutti gli dei plurimi e dialettici dell'informazione plurima e dialettica, che oggi, facendo trionfare la verità/realtà/libertà, stanno sbaragliando media falsi e bugiardi, sempre meno di massa e sempre più di regime.
Pensate al quotidiano "comunista" di una sinistra che si dice radicale. Quel "manifesto", che inietta agli illusi di ogni derivazione, volta per volta, tutti i tossici propositi e i crimini colonialisti e razzisti dell'imperialismo, applicandogli il rossetto sintetico dei diritti umani, delle donne, dei LGBTQI+, dei migranti, dell'antifascismo nel nome del più bieco totalitarismo mai inflitto al paese.
Perfino il TG1 e altri tg non hanno potuto evitare, in omaggio alle briciole di giornalismo che devono fingere per offuscare la funzione di portatori d'acqua (con i necessari ingredienti sanitari e polizieschi), di menzionare manifestazioni dalla forza, dimensione e continuità non viste da anni, se non da decenni. Il giornale depravato di una sinistra degenerata, invece, ha meritato il primato dell'infingardaggine non facendo cenno (salvo un sarcastico trafiletto) alla Roma dei centomila di San Giovanni di sabato 25 settembre, delle migliaia a Milano, Trieste e altre 60 città italiane, dei 12 milioni in tutta l'Euroamerica.
L'arma di distrazione di massa
Un occultamento dettato dal rigoglio delle setole sullo stomaco, dalla coscienza sporcata da invereconda ipocrisia, dalla consapevolezza di un degrado che ne travolge l'identità pretesa, dalla visione terrificante della rivolta di un popolo sfruttato e oppresso e, da questa "sinistra", venduto e pugnalato alle spalle. Il nascondimento vergognoso di un evento epocale, in controtendenza, avvolto nella carta argentata e nei nastrini colorati di due terzi del giornale, impegnati nella riesumazione dei sorosian-gretiani Fridays For Future e di qualche logora vociferazione femminile contro l'Afghanistan decolonizzato, nel rimpianto per l'Afghanistan macellato e depredato durante vent'anni di bombe emancipatrici. Specialità di questa stampa è l'arma di distrazione di massa.
Questo è lo stato di un'informazione nazionale che tutto deve e tutto offre, perfino i cuscinetti terminali tra gambe e schiena, ai potenti dell'industria, della finanza, del digitale, della chimica, delle mafie. Chiunque ne consenta la zerbineria del "tengo famiglia".
E tutto si tiene, dalla Palermo dell'assoluzione e della condanna per lo stesso reato rispettivamente di colletti bianchi, o con stellette, e boss mafiosi, a un premier che non ha mai pronunciato la parola mafia; dal ministro della terminazione ecologica, alla ministra che osa minacciare del peggio del peggio una poliziotta che ha agito da cittadina a termini di legge, morale e costituzione; da un ministrello di corte, ex-assessore all'urbanistica, che impone cure che rafforzano i nostri ceppi e ne proibisce altre che ce ne liberano, dal solito premier che gli sfruttatori e oppressori collocano sull'altare, mentre lui si rifiuta di imporre vincoli e ammende a chi arriva, prende i soldi e scappa. Continuate voi.
Per mesi abbiamo guardato in tralice, trasudanti invidia, le milionate di bravi cittadini che a Berlino, Parigi, Londra, e in tanti altri posti intralciavano la marcia del vero e del giusto. Anche quelle eruzioni di realtà venivano sorvolate, o minimizzate e ridicolizzate in pochi balordi, tra fascisti e adoratori degli elfi. E rimpiazzate con grande vigore da minute folle arcobaleno che, a forze di spinte, mistificazioni e prebende ONG-CIA, insidiavano governi e società fuori dal recinto dei valori amministrati dal "manifesto". Patetico tentativo di depistaggio.
Quello che è successo a Roma (dove è mancata una sola cosa, che serve a rendere protagonisti tutti i partecipanti: il corteo), in Italia e nel mondo sabato scorso, che va succedendo ormai da mesi, che continuerà a succedere, ci dice una cosa precisa. Nel presente rabbioso e meschino, ci dice che neanche una manipolatrice di popoli da sradicare come la sbirra di Draghi, può ombreggiare la bellezza e la forza del libero cittadino e vicequestore Nunzia Schilirò che dal palco della liberazione si è ripresa democrazia e libertà.
A livello di storia dell'uomo, questo sabato italiano e mOndiale ribadisce che i sacrileghi e blasfemi della vita, ubriachi di onnipotenza, ne vengono obnubilati. Ne risente perfino la turpe schiatta dei draghi, riscaturita dal suo antro. Induce a fare il passo più lungo della gamba. Se ne avvidero Mussolini a Salò, il premier britannico Heath dopo il Bloody Sunday di Derry, gli autori dell'11 settembre, Napoleone a Waterloo, Pio IX a Porta Pia, Hitler nel bunker.
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