venerdì 25 giugno 2021

UN RICERCATORE SCOPRE 13 SEQUENZE DEL SARS-COV2 DEPOSITATE PRIMA DEL DICEMBRE 2019 E POI RIMOSSE DA SCIENZIATI CINESI

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UN RICERCATORE SCOPRE 13 SEQUENZE DEL SARS-COV2 DEPOSITATE PRIMA DEL DICEMBRE 2019 E POI RIMOSSE DA SCIENZIATI CINESI

Si fanno sempre più insistenti le voci secondo le quali il virus Sars-Cov2 sia apparso prima del dicembre 2019.

L’ultima scoperta che avvalorerebbe questa tesi è stata fatta da Jesse Bloom, ricercatore del Fred Hutchinson Cancer Research Center, istituto di ricerca sul cancro fondato a Seattle, nel Stati Uniti nel 1975.

Lo scienziato avrebbe infatti scoperto 13 sequenze del virus raccolte nell’archivio dell’Istituto nazionale di sanità americano e poi da qui rimosse per volere di un ricercatore che li aveva forniti alcuni mesi prima. I diritti delle sequenze sono di proprietà di chi le deposita e quindi i proprietari possono chiederne la cancellazione.

Lo stesso Istituto di sanità americano ha confermato di aver ricevuto la richiesta di cancellazione.

Ma evidentemente, come spesso accade in rete, non tutto scompare e infatti le sequenze genetiche sono state recuperate su Google cloud.

Secondo Jesse Bloom i campioni di virus sarebbero stati raccolti dai primi malati Covid19 di Wuhan, pubblicati sulla banca dati americana Sequence Read Archive, gestita dalla National Library of Medicine e poi rimossi “per oscurarne l’esistenza”.

I dubbi di Bloom sono stati espressi anche in un suo articolo pubblicato su BioRxiv, un sito che raccoglie materiale non ancora vagliato dalla comunità accademica, si tratta di un preprint.

Nella ricerca pubblicata su BioRxiv si fa riferimento al fatto che la teoria secondo la quale il virus si sia originato nel mercato del pesce di Wuhan non sia corretta. Resta da capire quindi se il virus sia sfuggito dal laboratorio di Wuhan, accidentalmente o artificialmente e perché i cinesi avrebbero fatto sparire le sequenze del virus archiviate già prima del dicembre 2019. Bloom afferma di aver chiesto ai ricercatori cinesi dell’ospedale universitario Renmin di Wuhan il perché della rimozione dei dati dal database americano, senza però ottenere risposta.

Bloom ha anche pubblicato un articolo sulle origini del Sars-Cov2 sulla rivista Science.

Per alcuni ricercatori, si legge sul sito della rivista, la cancellazione dei dati sulle sequenze genetiche rinforzerebbero i sospetti sul fatto che la Cina abbia qualcosa da nascondere sulle origini della pandemia, mentre per altri non aggiungerebbero nulla a quello che già si sa, perché i ricercatori cinesi hanno pubblicato, successivamente alla rimozione delle sequenze, le informazioni sul virus in una forma diversa e quindi non ci sarebbe nulla di nuovo sull’origine del coronavirus.

Una vicenda su cui si addensano sempre più dubbi che fanno indebolire la versione ufficiale, quella fatta circolare dalle autorità cinesi e poi dall’Organizzazione mondiale della sanità, sulla nascita del Sars-Cov2.

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