mercoledì 30 giugno 2021

PANDEMIA – Variante Delta. è possibile l’immunità collettiva? Le evidenze dicono di no, ma allora perchè escludere le cure precoci?

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PANDEMIA – Variante Delta. è possibile l’immunità collettiva? Le evidenze dicono di no, ma allora perchè escludere le cure precoci?

Il CEO di Moderna Stéphane Bancel ha affermato che il 40-50% delle persone vaccinate con doppia vaccinazione questo autunno sarà a rischio di contaminazione da #varianteDelta .

Cosa vuol dire? Vuol dire che sanno che che in Gran Bretagna i due terzi dei decessi per covid vengono dai vaccinati, ma si rifiutano di curare con l’ivermectina che riduce la mortalità dell’80%.

Saranno quindi designati i responsabili; i vaccini non proteggono i più vulnerabili, quindi tutti devono essere indeboliti; vaccinare per proteggere i vaccinati!

Quindi, dal momento in cui si registra (e viene detto anche ufficialmente) che i vaccini non impediscono la trasmissione, vorrei che qualcuno mi spiegasse, avendo raggiunto la Gran Bretagna l’80% dei vaccinati,  qual è la nuova definizione di “immunità collettiva”?

Si direbbe che l’immunità collettiva sia un concetto commerciale destinato a vendere vaccini, perchè il nostro corpo – quando ‘funziona’ –  ha cellule che gli permettono di combattere un intruso senza averlo mai incontrato, questi sono i linfociti T e B, la cosiddetta risposta immunitaria innata, abusata dalle sciocchezze attuali.

I medici della TV e dei big pharma hanno fatto credere che fosse necessario raggiungere l’immunità collettiva e per farlo bisognava vaccinare tutti. Il problema, è che il coronavirus è particolarmente mutante come i suoi cugini e diversi esempi concreti confermano l’idiozia insita nella strategia. Mentre farmaci come l’ivermectina che guarisce anche le varianti non viene utilizzata.

Casi

BRASILE – A differenza del resto del Paese, vittima del divieto d’uso dell’ivtmrctin, il Nord ha disobbedito ai media e all’OMS;

In che modo Manaus ha controllato la nuova epidemia? Sì, l’hanno fatto di nuovo Trattamento precoce In una lettera ufficiale inviata al ministero della salute il 14 gennaio, il dipartimento della salute di Manaus afferma che l’ivermectina e l’azitromicina sono “farmaci essenziali” per il trattamento del covid-19

PERU‘ – Altro caso: il Perù ha sconfitto la malattia all’inizio del 2020 con l’ivermectina poi cambio di presidente, divieto della molecola ed esplosione dell’epidemia. Al momento cambio politica, ritorno della molecola maledetta e tutto va meglio

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L’immunità collettiva da parte del vaccino è impossibile con questo tipo di virus, e quel che è peggio è che i vaccinati possono essere vittime di ‘anticorpi facilitanti’, ciò significa che saranno malati meno frequentemente ma più gravemente…

L’India ha sconfitto la variante delta con l’ivermectina e il meno conosciuto Libano lo ha fatto senza vaccinazione (fino ad oggi ha fatto meglio di Israele).

Immunità collettiva

Gerard Maudrux spiega; “  All’inizio dell’epidemia, i nostri specialisti hanno stimato che questa immunità collettiva sarebbe stata raggiunta se il 50-60% degli individui fosse stato immunizzato. Com’è comune, per non dire costante, che gli esperti sbagliano sempre, oggi le stesse persone ci dicono circa l’80%, addirittura il 90%, giustificando di vaccinare tutti, compresi i bambini, seppur non interessati da questa malattia, 10 volte meno mortale in essi rispetto all’influenza stagionale, per la quale non sono vaccinati.

Il problema è che questa immunità collettiva non può essere raggiunta, per diverse ragioni. Il primo è che l’immunità, in particolare i vaccini, è meno duratura del previsto. Quando tutti vengono vaccinati, il primo potrebbe essere rivaccinare, diventa una corsa senza fine.

Il secondo è che i coronavirus hanno la fastidiosa abitudine di mutare costantemente, e un vaccino con un target troppo ristretto, come quelli mirati alla proteina single spike, quella che muta di più, è destinato a essere inefficace un giorno sulle generazioni successive del virus.

Il terzo è che siamo lontani dal 95-98% di efficienza pubblicizzato, sembra che ci stiamo avvicinando al 65%. Ho proposto questa cifra 2 mesi fa con l’esempio di un paese isolato, il più vaccinato al mondo,  le Seychelles . Il paese stava affrontando una nuova ondata, con il 35% dei casi che si verificava in individui vaccinati. Ciò è stato recentemente confermato in altri paesi altamente vaccinati, il Regno Unito, con un’epidemia che riprende, ammettendo il 20% dei vaccinati nei nuovi casi, e ancora più recentemente, Israele, che segue, ammettendo il  40% dei vaccinati  nei nuovi casi . nuovi casi.

Il quarto è che il vaccino non impedisce di essere contaminato, né soprattutto di infettare gli altri, rendendo illusoria questa immunità collettiva. Qualche mese fa a dirlo erano i cospiratori, ora sono le autorità e tutti: il ministro della Salute, il direttore generale della Sanità, il  Consiglio di Stato  (“i vaccinati possono contribuire alla diffusione del virus”). , Ameli, il Vidal, i fatti. Inoltre, anche vaccinati, per viaggiare o andare a manifestazioni, è necessario un test, essendo il vaccino insufficiente. Insufficienti per proteggere gli altri, ma sufficienti per ottenere l’immunità collettiva? Di chi stiamo ridendo?

Quindi ci viene detto che se il vaccino non previene la contaminazione, riduce le forme gravi. Parole nell’aria,  senza studi che lo confermino . Ora che stiamo studiando i casi di contaminazione da vaccini, niente è meno certo  secondo le autorità inglesi , sembra addirittura che sia vero il contrario. Da una parte diciamo una cosa, dall’altra diciamo il contrario come il  nostro ministro della Salute davanti al Consiglio di Stato  sulla gravità della malattia nelle persone vaccinate. Da confermare o smentire, cosa che sarà possibile ora, i “casi” in aumento.

Come ottenere questa immunità collettiva, che dovrebbe porre fine all’epidemia, quando il 70% della popolazione è vaccinata e il 35% dei vaccinati prende il Covid? Questo obiettivo totalmente utopico che ci viene mostrato in modo da poterci vaccinare, è splendidamente illustrato nel nuovo  cluster di Landes .

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58 dei 62 residenti della casa di cura Pontonx-sur-l’Adour sono stati vaccinati, eppure 21 di loro sono positivi, ovvero il 36%. Tra personale e residenti, oltre il 75% è stato vaccinato, il che non ha in alcun modo impedito il cluster.

Lungi da me fornire una risposta esauriente alle tante domande, ma queste sono evidenze importanti che purtroppo non trovano risposta sui media mainstream.

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