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Il caso di Giorgia Meloni e di Fratelli d’Italia è un caso da manuale di come le classi dominanti, allo scopo di conservare il potere, fabbricano soggetti politici e leader il cui compito è occupare preventivamente lo spazio dell’opposizione, e ciò allo scopo di impedire che quello spazio venga rappresentato da soggetti effettivamente antisistemici.
Che la Meloni sia una atlantista e filo-amerikana, è cosa risaputa. “Sì, è vero”, bofonchiavano i suoi sodali, “ma lei i rapporti mica ce li ha col deep state! I legami sono con Steve Bannon e l’ala trumpiana”.
Consolante (si fa per dire) giustificazione, ma non è così. O, almeno, non è più così. In alto nei sondaggi, la Giorgia sta sfidando Salvini come leader del centro-destra, ovvero si candida a guidare un eventuale governo post-Draghi. Ebbene, come ogni candidato alla Presidenza del consiglio italiano, il lasciapassare glielo deve consegnare la Casa Bianca, chiunque sia l’inquilino, democratico o repubblicano.
Ecco dunque la novità.
Giorgia Meloni, “la patriota” è appena entrata a far parte dell’ASPEN INSTITUTE, potente think thank paramassonico americano dove vengono consegnati i patentini di fedeltà atlantista e affidabilità come servi e funzionari dell’impero. Per la cronaca ricordiamo che ogni volta che un Presidente a stelle e strisce viene in Italia, fa tappa obbligata presso la sede dell’ASPEN a Piazza Navona (accedde con Obama, è da poco accaduto con Biden).
La Meloni, nel suo sforzo per accreditarsi come oppositrice alla grande ammucchiata pro-Draghi e di rosicchiare consensi, dice di rifiutare la proposta berlusconiana di “partito unico del centro-destra”. L’ingresso nell’ASPEN INSTITUTE è la prova provata che gioca due parti in commedia. Presiede infatti l’ASPEN Italia Giulio Tremonti. Ci sono personaggi di centro-destra come Antonio Martino e Roberto Maroni. Affaristi come John Elkann, cerchiobottisti come Paolo Savona…
Ma ci sono anche teste d’uovo del centro-sinistra come Giorgio Napolitano, Paolo Mieli, Giuliano Amato, Gianni Letta e Romano Prodi.
Morale della favola: altro che “Partito unico del centro-destra”. La Meloni è stata formalmente reclutata nel partito unico amerikano di centro-destra-sinistra!
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