lunedì 28 giugno 2021

Le élite e il vero scopo della pandemia

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Talvolta mi chiedo quale sia lo scopo di tutto ciò che sta accadendo da 18 mesi a questa parte e la risposta che il mio quesito trova è la seguente: le varie élite occidentali stanno servendosi della pandemia per ricompattarsi. Tuttora è assente un’analisi sociologica, strategica, riguardante questa vicenda.

I media si sono limitati a fare la cronaca della pandemia ma non hanno detto una parola sugli obiettivi perorati dalle élite occidentali con il pretesto di gestire, dopo averla creata, l’emergenza “senza fine”.

Si parla di mix vaccinali, di Bertolaso che si rammarica per non poter mandare i Carabinieri a casa delle persone che rifiutano il vaccino, della recrudescenza epidemica in Israele (dove tutta la popolazione è stata vaccinata con Pfizer), di varianti, di terze dosi, ma non dei fini politico-sociali della gestione dell’emergenza. È come se, disquisendo del 1814, parlassimo del cavallo di Wellington, Copenaghen, e non della Restaurazione. Avrebbe senso tutto ciò?

Ormai è poco interessante vedere la superficie, gli effetti. Bisogna cercare le cause, per capire i meccanismi. Se partiamo dalla constatazione che, come diceva Schumpeter, il governo della maggioranza non esiste ed è sempre una minoranza a governare… qual è il fine di tutto ciò? Il fine reale non è manipolare la popolazione. Quello è sempre avvenuto, non sarebbe un fatto nuovo. La popolazione è tradizionalmente inerte e passiva.

Il fine reale è compattare le élite occidentali divise (la scissione populista è stata uno dei sintomi di questa divisione interna al campo oligarchico), tramite l’incremento della distanza di queste con la popolazione subalterna.

Questa è una strategia adottata dall’élite più forte presente sull’arena internazionale, ossia quella militare. Nel 2020 è stato toccato, nel mondo, il record di spese militari. La pandemia non ha fermato il complesso militare-industriale, soprattutto statunitense. Gli Usa, infatti, concorrono al 37% delle spese militari mondiali complessive. Russia e Cina, indicate dal mainstream politico-giornalistico come gli “imperi del Male” e gli “Stati aggressori”, concorrono rispettivamente al 20 e al 5,2% delle spese militari globali. In altri termini, nel 2020 (in piena fase pandemica) gli Usa hanno investito in armamenti molto più di quanto abbiano fatto Russia e Cina insieme.

La strategia militare tesa a separare ulteriormente élite e popoli tramite il ricompattamento delle prime a discapito dei secondi può essere definita “strategia di Versailles”.

Si prendono i nobili “riottosi” e “inaffidabili” (le oligarchie in rissa tra loro per accaparrarsi più quote possibili di potere e ricchezza), li si ospita tutti a Versailles (le nuove gated community “virus free”) facendo percepire loro i vantaggi di classe e portandoli lontani dai subalterni.

In questo modo, si ottengono due risultati:

  1. si riassorbe la scissione populista che aveva pericolosamente diviso le élite occidentali nel periodo 2012-2020;
  2. si crea un’élite compatta e solidale.

Sono infatti le élite divise, e non la popolazione, a generare instabilità, sconfitte militari e collassi economici. La popolazione è solo uno strumento (come diceva Gaetano Mosca, le classi subalterne non rivestono alcun interesse per il sociologo, poiché irrilevanti: solo le élite contano realmente). Se un industriale, un banchiere, un generale o un grande burocrate scoprono di poter viaggiare su jet privati senza green pass o vivere senza mascherina nell’enorme giardino di una villa o se scoprono di non essere obbligati al vaccino quando la popolazione, invece, è soggetta a queste regole, a detta del lettore saranno più divisi o più uniti?

La risposta a questa domanda svela l’arcano, ossia le cause reali alla base della scelta di creare e gestire un’emergenza secondo le linee guida finora attuate dalle classi dominanti occidentali.

Ricompattare le élite frustrate dalla scissione populista e relegare la popolazione nella marginalità più totale: questi gli obiettivi dei fautori del nuovo capitalismo che, pur dicendosi “inclusivo”, è quanto di più segregazionista e classista sia mai comparso sulla faccia della Terra.

E i popoli marginalizzati? Quale sarà il loro destino?

Lo ha detto Bertolaso, esplicitamente:

“Per il momento non possiamo mandare i Carabinieri a casa di chi non vuole farsi vaccinare”.

Per il momento… Poi tenteranno un’azione di forza (non si sa fino a che punto riuscirà) per inoculare terze e quarte dosi ai già vaccinati e prime e seconde fiale ai recalcitranti. Nel prossimo futuro cadranno anche le ultime vestigia di ipocrita pudore e si inizierà a dire, apertamente, che chi non desidera il vaccino dev’essere soppresso. Soppresso in nome dei “diritti umani”, ovviamente.

Si negherà il diritto alla vita in nome della tutela dei “diritti umani” astrattamente intesi.

Si dirà di voler difendere la vita togliendo la vita a chi non si adatta alle logiche esistenziali stabilite dal NWO.

Si dirà di voler proteggere la democrazia tramite l’instaurazione della dittatura.

Ci attendono momenti decisivi. Se non si fa resistenza politica e sociale massiva e in ogni sede possibile sarà difficile, per i dissidenti, trascorrere indenni il prossimo autunno/inverno.

Paolo Borgognone

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