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di Enza Sirianni
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Molti
cittadini cominciano, vivaddio, ad avere dei dubbi riguardo alla
panacea vaccinale per proteggerci dal Covid-19, mentre le tv non fanno
che mostrarci la gioiosa “macchina da guerra” messa in atto dal governo,
capeggiata da un generale pluridecorato, inconfondibile con la sua
penna bianca e la tuta mimetica.
Non sono malpensanti dalla prima
ora. NO. Non si tratta di quei trogloditi dei no-vax. NO. Non
manifestano fobie particolari contro i farmaci prodotti dalle
multinazionali che hanno il monopolio delle “cure” per gli abitanti del
pianeta Terra. NO.
Sono semplicemente delle persone che, dopo mesi e
mesi di ordini, contrordini, ri-ordini e ri-contrordini sulla
cosiddetta pandemia, essendo ancora dotati di ragione, non del tutto
schiacciata dal cumulo delle contraddizioni sparate a raffica h24 dal
mainstream, si fanno domande logiche. Vediamo quali, saltando il fatto,
risaputo, che non basta essersi vaccinati per non beccarsi la Sars-Cov- 2
e non trasmetterla agli altri.
La prima, è da
rivolgere agli esperti che ci hanno deliziato per circa 18 mesi con
esternazioni varie, dai componenti del Comitato Tecnico Scientifico,
agli immunologi, infettivologi, virologi e luminari vari. I contagi
quest’anno sarebbero dovuti scendere grazie alle vaccinazioni. Così non
è, stando ai dati ufficiali pubblicati sul sito del Ministero della
Salute. Per esempio, il 14 giugno del 2020 erano di un incremento pari a
338 con 44 morti. Il 14 giugno 2021 i nuovi contagi sono 907 con 36
decessi.
Quale lo scopo di vaccinarsi se non quello di vedere una consistente diminuzione di nuovi casi di persone infettate dal virus?
Sia consentito aggiungere un’altra domanda: non è per caso che il
virus, come qualsiasi altro influenzale, tende a diradarsi in
concomitanza dell’arrivo del caldo e quindi, se oggi contiamo meno
contagi, è dovuto più alla bella stagione che alle vaccinazioni?
Si
chiede venia per tanta ovvietà, ma nei tempi in cui non si sapeva né
leggere né scrivere, la guida maestra era la saggezza che veniva
dall’osservazione attenta della natura e delle umane cose.
La seconda è se l’indice di letalità, rispetto ad un giugno senza vaccini e ad un altro con vaccini, apparirebbe in lieve discesa perché Covid-19 si cura più efficacemente rispetto alla cosiddetta prima ondata? Chiaro che in questo caso il vaccino non c’entra, essendo solo preventivo, peraltro nel caso specifico in modo relativo, e non curativo.
La terza è consequenziale. Covid-19 si può curare sin dalla comparsa dei primi sintomi? Sì o no? Se sì, risponde al vero che lo si potrebbe fare a casa con la terapia degli anticorpi monoclonali?
La quarta
invece è perché cure che rispondono bene quali l’uso
dell’idrossiclorochina e degli anticorpi monoclonali, non si sono
diffuse e non sono diventate approccio terapeutico di prassi per la
medicina di base e territoriale invece di fare finire la gente negli
ospedali e di sovraccaricare le terapie intensive? Riguardo al plasma
iperimmune, altra terapia che ha salvato gente in rianimazione, a che
punto siamo?
Racchiudendo le due domande in una sola: perché si batte sui vaccini piuttosto che sulle cure?
La quinta riguarda le cosiddette reazioni avverse. Perché quando ci sono eventi letali post vaccinazione, sia con i vaccini Vaxzevira, sia con i vaccini a mRNA, si cercano subito cause quali patologie pregresse, sconosciute nei soggetti colpiti e non si fa la stessa cosa quando si classificano decedute per Covid-19 persone con manifeste comorbilità ?
La sesta è perché negli hub vaccinali o nei luoghi deputati a inoculare i vaccini, ogni giorno, pur dichiarando tante persone anche con documentazione di supporto, determinate patologie non da poco, che comportano rischi di reazioni avverse, si procede lo stesso alla somministrazione? Urge di più vaccinare o esporre alla ruota della fortuna i cittadini?
La settima riguarda la
vaccinazione eterologa, cioè la mista di vaccini Vaxzevira come
Astrazeneca , ad adenovirus di scimpanzé, e di vaccini a mRNA come
Pfizer o Moderna. La domanda è estesa, in questo caso, al ministro della
salute in persona, on. Roberto Speranza.
Mettendo da parte le
dichiarazioni di chi rassicura sulla efficacia e sicurezza della
mistura, basate sul “sembra”, sul “potrebbe”, sulle proprie convinzioni
(sic!), ci sono evidenze scientifiche, solide comprovate, galileiane,
che mischiare due vaccini basati su principi diversi, protegga dal virus
e non faccia assolutamente male a chi li riceva nell’immediato e nel
futuro? Nel caso contrario, visto che il vaccino è stato messo sul
mercato con carattere di urgenza, dunque molto sperimentale, non sarebbe
azzardato affermare che siamo alla metasperimentazione.
L’ottava,
di grazia, è di chiarimento riguardo alle fasce di età. Astrazeneca,
per farci capire da tutti, ora va bene solo per gli under 60. Prima era
l’esatto contrario, cioè sconsigliato per gli over.
Quale
folgorazione scientifica, non le trombosi letali a soggetti giovani
perché sarebbe orrendo, ha condotto gli esperti a questa decisione,
fermo restando che in molti hub si vaccina ancora con quel che passa il
convento, prescindendo dalle raccomandazioni AIFA?
Ce ne sarebbe una nona.
Ma non è una domanda avendo già la risposta. Le mascherine non servono
più. Ce lo hanno detto chiaramente i pezzi grossi del G7 in Cornovaglia,
ripresi addirittura a ridere e a scherzare allegramente come compagni
di scuola in gita di classe, privi del bavaglio.
Se ne deduce che
costoro non temono affatto il virus e se non lo temono loro, mortali
come tutti gli esseri umani, seppur ai vertici del mondo occidentale,
non lo devono temere neanche i cittadini comuni.
Ad ogni buon conto, non sarebbe una cattiva idea prenotarsi una vacanza in quella terra felix.
La regina Elisabetta, fresca come una rosa, è la migliore testimonial per tale meta.
Enza Sirianni
Pubblicato da Tommesh per Comedonchisciotte.org
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