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Più cose impariamo sui vaccini COVID-19, più sembrano peggiori. In una recente intervista con Alex Pierson, l’immunologo canadese e ricercatore di vaccini Byram Bridle, Ph.D., ha lanciato una scioccante notizia che è diventata immediatamente virale, nonostante sia stata censurata da Google. È stata anche presentata in un ‘fact check’ da Politifact del Poynter Institute, che ha dichiarato “false” le conclusioni di Bridle dopo aver intervistato il dottor Drew Weissman, uno scienziato della UPenn, a cui è stato attribuito il merito di aver sviluppato la tecnologia che fa funzionare i vaccini COVID mRNA. Ma, come potete vedere qui sotto, a differenza di Bridle, Politifact ha evitato di andare oltre l’intervista con qualcuno che ha un enorme interesse nella riuscita del vaccino.
Secondo il Dr. Peter McCullough qualcuno sta minacciando il dottor Byram Bridle, e afferma: “La gente comincia ad avere paura e a nascondersi. Dobbiamo essere molto molto forti”. Entrambi gli scienziati sono estremamente critici nei confronti dell’attuale agenda globale dei vaccini contro il covid.
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Traduzione dell’articolo Researcher: ‘We Made a Big Mistake’ on COVID-19 Vaccine
Ricercatore: “Abbiamo fatto un grosso errore” con il vaccino COVID-19
Analisi del Dr. Joseph Mercola
RIASSUNTO
L’immunologo canadese e ricercatore di vaccini Byram Bridle, Ph.D., ha ottenuto (dall’agenzia di regolamentazione giapponese) l’accesso allo studio sulla biodistribuzione[1]del vaccino Pfizer. La ricerca, mai vista prima, dimostra un enorme problema con tutti i vaccini contro il COVID-19.
Il presupposto su cui hanno lavorato gli sviluppatori di vaccini è che l’mRNA nei vaccini rimarrebbe principalmente all’interno e intorno al sito di vaccinazione. I dati di Pfizer, tuttavia, mostrano che l’mRNA e la successiva proteina spike (ndr: dall’inglese: “punta”, “spuntone”. Spike è la proteina che forma la corona del coronavirus, utile per entrare nell’organismo) vengono ampiamente distribuiti nel corpo in poche ore
Questo è un problema serio, poiché la proteina spike è una tossina che ha dimostrato di causare danni cardiovascolari e neurologici, ma anche agli organi riproduttivi e i dati sulla biodistribuzione del vaccino Pfizer mostrano che si accumula nelle ovaie delle donne.
Una volta nella circolazione sanguigna, la proteina spike si lega ai recettori piastrinici e alle cellule che rivestono i vasi sanguigni. Quando ciò accade, può causare l’aggregazione delle piastrine, con conseguente formazione di coaguli di sangue e/o sanguinamento anomalo.
I documenti Pfizer presentati all’agenzia europea per i medicinali (EMA)mostrano anche, che l’azienda non è riuscita a seguire durante gli studi tossicologici preclinici, le pratiche standard del settore relative alla gestione della qualità, e che gli studi chiave non hanno soddisfatto gli standard di buona pratica di laboratorio.
In una recente intervista[2] con Alex Pierson, l’immunologo canadese e ricercatore sui vaccini Byram Bridle, Ph.D., ha rilasciato scioccanti dichiarazioni, immediatamente censurate da Google (e quindi anche da youtube).
È stato anche realizzato un “controllo sui fatti” da parte del Politifact del Poynter Institute[3], [e ci sono simili tentativi di screditamento anche in Italia[4]] che ha considerato false le scoperte di Bridle in base a una intervista con il Dr. Drew Weissman[5], uno scienziato della Penn Medicine[6] che ha contribuito alla creazione della tecnologia a mRNA utilizzata per creare certi vaccini contro il COVID.
Nel 2020, Bridle ha ricevuto una sovvenzione governativa di 230.000 dollari per la ricerca sullo sviluppo del vaccino COVID. Come parte di quella ricerca, lui e un team di scienziati internazionali hanno ottenuto dall’agenzia di regolamentazione giapponese, grazie ai diritti garantiti dalla legge detta Freedom of Information Act[7] (FOIA), lo studio sulla biodistribuzione del vaccino Pfizer realizzato. La ricerca[8], mai vista in precedenza, dimostra un enorme problema con tutti i vaccini COVID-19.
“Abbiamo fatto un grosso errore”, dice Bridle. “Pensavamo che la proteina spike fosse un ottimo antigene bersaglio; non abbiamo mai saputo che la stessa proteina spike fosse una tossina e che fosse una proteina patogena. Quindi, vaccinando le persone le stiamo inavvertitamente inoculando con una tossina”.
Questa tossina, osserva Bridle, può causare danni cardiovascolari e infertilità – un’affermazione ripresa da ricercatori come Stephanie Seneff, Ph.D., e Judy Mikovits, Ph.D. , che ho intervistato su questi temi.
Pfizer ha omesso gli studi sulla sicurezza standard del settore
Inoltre, TrialSite News riporta[9] che i documenti Pfizer presentati all’Agenzia europea per i medicinali [EMA] rivelano che l’azienda “non ha seguito le pratiche standard del settore nella gestione della qualità durante gli studi tossicologici preclinici … poiché gli studi chiave non hanno soddisfatto le buone pratiche di laboratorio.
Non sono stati condotti studi né sulla tossicità riproduttiva né sulla genotossicità (mutazione del DNA), entrambi considerati fondamentali quando si sviluppa un nuovo farmaco o vaccino per uso umano. I problemi che ora emergono sono molto importanti, poiché alterano significativamente l’analisi del rapporto rischio-beneficio alla base dell’autorizzazione all’uso di emergenza dei vaccini. Come riportato da TrialSite News[10]:
“Recentemente, ci sono state speculazioni su potenziali segnali di mancanza di sicurezza dei vaccini a mRNA contro il COVID-19. Sono state segnalate molte diverse reazioni insolite, prolungate o ritardate, e spesso queste sono più pronunciate dopo la seconda iniezione.
Le donne hanno riportato cambiamenti nelle mestruazioni dopo l’assunzione di vaccini a mRNA. Sono stati segnalati anche problemi di coagulazione del sangue, che sono comuni anche durante la malattia COVID-19. Nel caso del vaccino a mRNA contro il COVID della Pfizer, questi documenti recentemente rivelati sollevano ulteriori domande sui rischi di genotossicità e tossicità riproduttiva di questo prodotto.
Gli studi standard progettati per valutare questi rischi non sono stati eseguiti in conformità con gli standard di ricerca empirica accettati. Inoltre, in studi chiave progettati per verificare se il vaccino rimane vicino al sito di iniezione o viaggia in tutto il corpo, Pfizer non ha nemmeno usato il vaccino commerciale (BNT162b2) ma si è invece affidato a un mRNA “surrogato” che produce la proteina luciferasi[11].
Queste nuove rivelazioni sembrano indicare che gli Stati Uniti e altri governi stanno conducendo un massiccio programma di vaccinazione con un vaccino sperimentale non completamente caratterizzato.
È certamente comprensibile il motivo per cui il vaccino è stato utilizzato precipitosamente come prodotto sperimentale per l’uso di emergenza, ma questi nuovi risultati suggeriscono che i problemi dei test di qualità di routine sono stati trascurati nella fretta di autorizzare l’uso.
Le persone stanno ora ricevendo iniezioni con un vaccino basato sulla terapia genica dell’mRNA, che produce la proteina spike del SARS-CoV-2 nelle loro cellule, e il vaccino potrebbe anche fornire l’mRNA, e quindi produrre proteine spike, in organi e tessuti che non erano i bersagli intenzionali del vaccino (tra i quali le ovaie).”
La tossica proteina spike entra nella circolazione sanguigna
Il presupposto su cui hanno lavorato gli sviluppatori di vaccini è che l’mRNA nei vaccini (o il DNA nel caso dei vaccini di Johnson & Johnson e AstraZeneca) rimarrebbe principalmente dentro e intorno al sito di vaccinazione, cioè il muscolo deltoide, con una piccola quantità drenante nei linfonodi locali.
I dati di Pfizer, tuttavia, mostrano che non è affatto così. Usando l’mRNA programmato per produrre la proteina luciferasi, così come l’mRNA etichettato con un’etichetta radioattiva, Pfizer ha mostrato che la maggior parte dell’mRNA inizialmente rimane vicino al sito di iniezione, ma in poche ore si distribuisce ampiamente all’interno del corpo.
L’mRNA entra nel flusso sanguigno e si accumula in una varietà di organi, principalmente nella milza, nel midollo osseo, nel fegato, nelle ghiandole surrenali e, nelle donne, nelle ovaie. La proteina spike arriva anche al cuore, al cervello e ai polmoni, dove possono verificarsi emorragie e/o coaguli di sangue, e viene espulsa nel latte materno.
Questo è un problema, perché invece di istruire le cellule muscolari a produrre la proteina spike (l’antigene che innesca la produzione di anticorpi), tale proteina viene effettivamente prodotta all’interno delle pareti dei vasi sanguigni e di vari organi, dove può causare molti danni.
“È la prima volta che gli scienziati sono riusciti a vedere dove vanno questi vaccini a RNA messaggero [mRNA] dopo la vaccinazione”, ha detto Bridle a Pierson.
“È un presupposto sicuro il fatto che [tale mRNA] rimanga nel muscolo della spalla? La risposta in breve è: assolutamente no. È molto sconcertante … Sappiamo da molto tempo che la proteina spike è una proteina patogena.
È una tossina. Può causare danni al nostro corpo se entra in circolazione… La proteina spike da sola è quasi interamente responsabile del danno al sistema cardiovascolare, se entra in circolazione.
La proteina spike è il problema
In effetti, da molti mesi sappiamo che i peggiori sintomi di un grave COVID-19, in particolare i problemi di coagulazione del sangue, sono causati dalla proteina spike del virus, e quindi sembrava davvero rischioso istruire le cellule del corpo a produrre proprio ciò che causa gravi problemi.
Bridle cita una ricerca che mostra che gli animali da laboratorio a cui è stata iniettata, direttamente nel flusso sanguigno, la proteina spike purificata del SARS-CoV-2, hanno sviluppato problemi cardiovascolari e danni cerebrali.
Supporre che la proteina spike non sarebbe entrata nel sistema circolatorio è stato un “grave errore”, secondo Bridle, che chiama i dati giapponesi “prove inequivocabili” che il vaccino e la proteina spike da esso prodotta, entrano nel flusso sanguigno e si accumula negli organi vitali. Bridle cita anche una recente ricerca che mostra che la proteina spuntone è rimasta nel flusso sanguigno umano per 29 giorni.
Una volta nella circolazione sanguigna, la proteina spuntone si lega ai recettori piastrinici e alle cellule che rivestono i vasi sanguigni. Come spiegato da Bridle, quando ciò accade, può verificarsi una delle diverse cose:
Può causare l’aggregazione delle piastrine — Le piastrine, note anche come trombociti, sono cellule specializzate nel sangue che servono a bloccare il sanguinamento. Quando c’è un danno ai vasi sanguigni, esse si raggruppano per formare un coagulo di sangue. Questo è il motivo per cui abbiamo riscontrato disturbi della coagulazione associati sia al COVID-19 che ai vaccini.
Può causare sanguinamento anomalo
Nel tuo cuore, può causare problemi cardiaci
Nel tuo cervello, può causare danni neurologici
È importante sottolineare che le persone che sono state vaccinate contro il COVID-19 non dovrebbero assolutamente donare sangue, visto come vengono trasferiti sia il vaccino che la proteina spike. Nei pazienti fragili che ricevono il sangue, il danno potrebbe essere letale.
Le donne che allattano devono anche sapere che sia il vaccino che la proteina spike vengono espulsi nel latte materno e questo potrebbe essere letale per i loro bambini. Non stai trasferendo anticorpi. Stai trasferendo il vaccino stesso, così come la proteina spike, che potrebbe causare sanguinamento e/o coaguli di sangue nel tuo bambino. Tutto ciò suggerisce anche che per le persone a basso rischio di COVID-19, in particolare bambini e adolescenti, i rischi di questi vaccini superano di gran lunga i benefici.
La proteina spike e la coagulazione del sangue
Il dottor Malcolm Kendrick ha pubblicato un articolo[12] sul proprio sito Web il 3 giugno 2021, in cui discute i collegamenti tra la proteina spike SARS-CoV-2 e la vasculite, un termine medico che si riferisce all’infiammazione (“ite”) del sistema vascolare, che è costituito dal tuo cuore e dai vasi sanguigni.
Esistono molti tipi diversi di vasculite, tra cui la malattia di Kawasaki, la sindrome da antifosfolipidi, l’artrite reumatoide, la sclerodermia e la malattia di Sjogren. Secondo Kendrick, tutti hanno due cose in comune:
Il tuo corpo per qualche motivo inizia ad attaccare il rivestimento dei vasi sanguigni, causando così danni e infiammazioni; il perché può variare da un caso all’altro, ma in tutti i casi, il tuo sistema immunitario identifica qualcosa di estraneo nel rivestimento del vaso sanguigno, provocandone l’attacco. L’attacco provoca danni al rivestimento, il che provoca infiammazione.
I coaguli di sangue sono un risultato comune e possono verificarsi sia perché le piastrine si aggregano in risposta al danno della parete del vaso, sia perché il meccanismo anticoagulante è stato compromesso. Il tuo sistema anticoagulante più potente è il glicocalice, lo strato protettivo di glicoproteine che riveste i vasi sanguigni.
Tra le altre cose, il glicocalice contiene un’ampia varietà di fattori anticoagulanti, tra cui l’inibitore del fattore tissutale, la proteina C, l’ossido nitrico e l’antitrombina. Inoltre modula l’adesione delle piastrine all’endotelio. Quando i coaguli di sangue bloccano completamente un vaso sanguigno, si finisce con un ictus o un infarto.
Una riduzione della conta piastrinica, nota come trombocitopenia, è un segno affidabile della formazione di coaguli di sangue nel sistema, poiché le piastrine vengono consumate nel processo. La trombocitopenia è un effetto collaterale comunemente riportato dei vaccini COVID-19, così come i coaguli di sangue, gli ictus e gli infarti letali, tutti fattori che fanno pensare alle proteine spike che causano danni vascolari.
Aumentano significativamente il rischio di morte, in alcuni casi aumentando la mortalità di 50 volte rispetto alle persone che non hanno queste condizioni.
Nella sostanza il messaggio che Kendrick trasmette è che “Se danneggi il rivestimento delle pareti dei vasi sanguigni, è molto più probabile che si formino coaguli di sangue. Molto spesso, il danno è causato dal sistema immunitario che va all’attacco, danneggiando le pareti dei vasi sanguigni e rimuovendo molti dei meccanismi anti-coagulazione. Il risultato finale può essere letale e questa catena di eventi è esattamente ciò che questi vaccini COVID-19 stanno mettendo in moto”.
La proteina spike del SARS-CoV-2 può danneggiare la funzione mitocondriale
Altre ricerche suggeriscono che la proteina spike SARS-CoV-2 può avere un grave impatto sulla funzione mitocondriale, che è indispensabile per una buona salute, l’immunità innata e la prevenzione delle malattie di ogni tipo.
Quando la proteina spike interagisce con il recettore ACE2, può interrompere la segnalazione mitocondriale, inducendo così la produzione di specie reattive dell’ossigeno e stress ossidativo. Se il danno è abbastanza grave, può verificarsi la morte cellulare incontrollata, che a sua volta fa fuoriuscire il DNA mitocondriale nel flusso sanguigno[13].
Tale circolazione del DNA mitocondriale è stata rilevata in casi di lesioni tissutali acute, infarto e sepsi, ed è noto ormai che contribuisce a una serie di malattie croniche, tra cui sindrome da risposta infiammatoria sistemica (SIRS), malattie cardiache, insufficienza epatica, malattie reumatoidi, artrite e alcuni tipi di cancro. Come spiegato nell’articolo scientifico COVID-19: una prospettiva mitocondriale[14]:
“Oltre al suo ruolo nella produzione di energia, i mitocondri sono cruciali per … l’immunità innata, la generazione di specie reattive dell’ossigeno (ROS) e l’apoptosi; tutti questi sono importanti nella patogenesi di COVID-19. I mitocondri disfunzionali predispongono allo stress ossidativo e alla perdita della funzionalità e della vitalità cellulare. Inoltre, il danno mitocondriale porta a … un’infiammazione inappropriata e persistente.
Il SARS coronavirus 2 (SARS-CoV-2) … entra nella cellula legandosi ai recettori dell’enzima di conversione dell’angiotensina 2 (ACE2) sulla superficie cellulare … Dopo l’infezione, c’è la sottoregolazione e internalizzazione[15] dei recettori ACE2.
Nell’endotelio vascolare, l’ACE2 esegue la conversione dell’angiotensina II in angiotensina (1-7). Pertanto, una bassa attività ACE2 successiva all’infezione da SARS-CoV-2 porta a uno squilibrio nel sistema renina-angiotensina con relativo eccesso di angiotensina II[16].
L’angiotensina II attraverso il legame ai suoi recettori di tipo 1 esercita effetti proinfiammatori, vasocostrittori e protrombotici, mentre l’angiotensina (1-7) ha effetti opposti … Inoltre, l’angiotensina II aumenta la generazione di ROS[17] citoplasmatici e mitocondriali portando allo stress ossidativo.
L’aumento dello stress ossidativo può portare a disfunzione endoteliale e aggravare l’infiammazione sistemica e locale, contribuendo così a lesioni polmonari acute, tempesta di citochine e trombosi osservate nelle forme gravi della patologia COVID-19…
Un recente algoritmo ha mostrato che la maggior parte degli RNA genomici e strutturali del SARS-CoV-2 sono mirati alla matrice mitocondriale. Quindi sembra che il SARS-CoV-2 dirotti il macchinario mitocondriale a proprio vantaggio, inclusa la biogenesi delle vescicole a doppia membrana. La manipolazione dei mitocondri da parte del virus può portare a disfunzione mitocondriale e aumento dello stress ossidativo, portando infine alla perdita dell’integrità mitocondriale e alla morte cellulare…
La fissione mitocondriale consente la rimozione della porzione danneggiata di un mitocondrio affinché sia eliminata dalla mitofagia (una forma speciale di autofagia). Studi metabolomici[18] suggeriscono che il SARS-CoV-2 inibisca la mitofagia. Pertanto, vi è un accumulo di mitocondri danneggiati e disfunzionali. Ciò non solo porta a una risposta alterata del MAVS [segnalazione antivirale mitocondriale], ma aggrava anche l’infiammazione e la morte cellulare”.
L’autore dell’articolo COVID-19: una prospettiva mitocondriale, Pankaj Prasun, sottolinea che l’impatto del virus sui mitocondri aiuta a spiegare perché il COVID-19 sia molto più letale per le persone anziane, obese e con diabete, ipertensione e malattie cardiache. Tutti questi fattori di rischio hanno qualcosa in comune: sono tutti associati alla disfunzione mitocondriale. Se i tuoi mitocondri sono già disfunzionali, il virus SARS-CoV-2 può più facilmente danneggiarli, causando gravi malattie e morte.
La proteina spike è un’arma biologica
Nella mia intervista con Seneff e Mikovits (vedi collegamento ipertestuale precedente), entrambe hanno sottolineato che il pericolo chiave, sia nel COVID-19 che con i vaccini, è la stessa proteina spike. Tuttavia, mentre la proteina spuntone trovata nel virus è dannosa, la proteina spuntone che il tuo corpo produce in risposta al vaccino è molto peggio. Perché?
Perché l’mRNA sintetico nel vaccino è stato programmato per istruire le tue cellule a produrre una proteina spuntone innaturale e geneticamente modificata. Alterazioni specifiche lo rendono molto più tossico di quello riscontrato sul virus stesso. Mikovits arriva al punto di chiamare la proteina spuntone un’arma biologica, in quanto è un agente patogeno che demolisce l’immunità innata ed esaurisce la capacità delle cellule natural killer (NK) di determinare quali cellule sono infette e quali no.
In breve, quando ricevi il vaccino COVID-19, ti viene iniettato un agente che istruisce il tuo corpo a produrre l’arma biologica nelle sue stesse cellule. Questo è alquanto diabolico.
Nel suo articolo, Worse Than The Disease: Reviewing Some Possible Unintend Consequences of mRNA Vaccines Against COVID-19, pubblicato sull’International Journal of Vaccine Theory, Practice and Research in collaborazione con il Dr. Greg Nigh[19], Seneff spiega perché l’innaturale proteina spike sia così problematica.
In sintesi, normalmente, la proteina spike presente sull’esterno di un virus collasserà su sé stessa e cadrà nella cellula una volta che si sarà attaccata al recettore ACE2. La proteina spike indotta dal vaccino non fa questo, ma rimane aperta e rimane attaccata al recettore ACE2, disabilitandolo e causando una serie di problemi che portano a problemi cardiaci, polmonari e immunitari.
Inoltre, perché il codice dell’RNA è stato arricchito con basi azotate extra di guanina (Gs) e citosina (Cs) extra, e configurato come se fosse una molecola di RNA messaggero umano pronta a produrre proteine aggiungendo una coda di poliA, la sequenza di RNA della proteina spuntone nel vaccino sembra che sia in parte batterica[20], in parte umana[21] e in parte virale allo stesso tempo.
Ci sono anche prove che suggeriscono che la proteina spuntone del SARS-CoV-2 potrebbe essere un prione, che è un’altra pessima notizia, in particolare per quanto riguarda la proteina spuntone indotta dal vaccino. I prioni sono proteine di membrana e quando si ripiegano male, formano cristalli nel citoplasma con conseguente malattia da prioni.
Poiché l’mRNA nei vaccini è stato modificato per emettere quantità molto elevate di proteine spuntone (di gran lunga superiori a quelle del virus reale), il rischio di un eccessivo accumulo nel citoplasma è alto. E, poiché la proteina spuntone non entra nella membrana della cellula, c’è un alto rischio che possa diventare problematica se funziona davvero come un prione.
Ricorda, la ricerca citata da Bridle all’inizio di questo articolo ha scoperto che la proteina spuntone si accumula tra l’altro nella milza. La malattia di Parkinson è una malattia da prioni che è stata fatta risalire ai prioni originati dalla milza, che poi viaggiano fino al cervello attraverso il nervo vago. Allo stesso modo, è abbastanza possibile che i vaccini COVID-19 possano promuovere il Parkinson e altre malattie da prioni umani come l’Alzheimer.
Quali sono le soluzioni?
NB: Dichiarazione di non responsabilità Quanto trovate scritto qui sotto non costituisce in nessun caso una indicazione terapeutica. Si tratta di informazioni che provengono da medici che però sono pesantemente osteggiati dalle istituzioni sanitarie. La lettura delle seguenti informazioni non può sostituire un processo di diagnosi e di valutazione accurata dello stato di salute da parte di uno o più medici di base o medici specialisti, gli unici autorizzati a prescrivere trattamenti medici. Qui di seguito trovate semplicemente informazioni, in base alle quali potete rivolgervi presso un professionista qualificato (medico, odontoiatra, naturopata, nutrizionista, osteopata) avendo voi stessi, si spera, una maggior conoscenza di causa. Il traduttore dell’articolo non si prende alcuna responsabilità per eventuali effetti avversi di una qualsiasi terapia adottata senza un consulto ed una prescrizione medica, senza un professionista che segue il percorso terapeutico del paziente. Lo scopo di queste informazioni è puramente informativo e le informazioni in esse contenuto non vanno intese come consiglio medico o terapeutico. Qualsiasi terapia, anche la più apparentemente semplice e banale può comportare dei rischi; anche una semplice aspirina, è noto, può avere in taluni casi dei gravi effetti collaterali. Consultatevi quindi con medici di base o altri specialisti, di fare qualsiasi cambiamento dietetico particolarmente rilevante, di assumere farmaci e/o integratori o di intraprendere un qualsiasi percorso curativo. Il traduttore non può garantire in maniera assoluta della correttezza e della completezza di quanto qui tradotto. Se un uso improprio delle informazioni qui contenute, senza previo consulto con medico o altro professionista qualificato dovesse arrecarvi dei danni, il traduttore non si assume di conseguenza alcuna responsabilità e non offre nessuna garanzia. |
Come notato da Mikovits, i rimedi alle malattie che potrebbero svilupparsi dopo la vaccinazione comprendono:
Trattamenti con idrossiclorochina e ivermectina . L’ivermectina sembra particolarmente promettente in quanto si lega effettivamente alla proteina spuntone. Si prega di ascoltare l’intervista che Brett Weinstein ha fatto con il Dr. Pierre Kory[22], uno dei collaboratori del Dr. Paul Marik.
Terapia antiretrovirale a basso dosaggio per rieducare il sistema immunitario
Interferoni a basso dosaggio come Paximune, sviluppato dal ricercatore di interferone Dr. Joe Cummins, per stimolare il sistema immunitario.
Peptide T (un inibitore dell’ingresso dell’HIV derivato dalla proteina dell’involucro dell’HIV gp120; blocca il legame e l’infezione dei virus che utilizzano il recettore CCR5 per infettare le cellule).
Cannabis, per rafforzare le vie dell’interferone di tipo I
Dimetilglicina o betaina (trimetilglicina) per migliorare la metilazione, sopprimendo così i virus latenti.
Silimarina o cardo mariano per aiutare a purificare il fegato.
Dal mio punto di vista, credo che la cosa migliore che puoi fare sia rafforzare il tuo sistema immunitario innato. Per farlo, devi diventare metabolicamente flessibile e ottimizzare la tua dieta. Dovrai anche assicurarti che il tuo livello di vitamina D sia ottimizzato tra 60 ng/mL e 80 ng/mL (da 100 nmol/L a 150 nmol/L), idealmente attraverso una ragionevole esposizione al sole. La luce solare ha anche altri benefici oltre alla produzione di vitamina D.
Usa un’alimentazione limitata nel tempo e mangia tutti i pasti della giornata entro una finestra di sei-otto ore. Evita tutti gli oli vegetali e gli alimenti trasformati. Concentrati su alimenti biologici certificati per ridurre al minimo l’esposizione al glifosato e includi molti alimenti ricchi di zolfo[23] per mantenere sani i mitocondri e i lisosomi. Entrambi sono importanti per l’eliminazione dei detriti cellulari, comprese queste proteine spuntone. Puoi anche aumentare il tuo solfato facendo dei bagni con i sali di Epsom (solfato di magnesio).
Per combattere la tossicità della proteina spike, ti consigliamo di ottimizzare l’autofagia , che può aiutare a digerire e rimuovere le proteine spuntone. Limitarsi a mangiare in una finestra temporale di 6-8 ore aumenterà l’autofagia, mentre la terapia della sauna , che sovraregola le proteine da shock termico, aiuterà a ripiegare le proteine mal ripiegate e anche a contrassegnare le proteine danneggiate e indirizzarle per la rimozione. È importante che la tua sauna sia abbastanza calda (circa 77 gradi centigradi) e non abbia campi magnetici o elettrici elevati.
Addendum – traduzione di alcuni brani dell’articolo succitato del sito Trialsite news
Occorre precisare che sul sito stesso dell’ente regolatorio dell’Unione Europea, l’European Medicines Agency (EMA) possiamo leggere alcune informazioni sul vaccino Pfizer-BioNTech[24] che provengono dagli studi condotti dalla stessa azienda produttrice utilizzando due diversi tipi di “traccianti” (la proteina luciferase o un tracciante radioattivo) per seguire il percorso seguito all’interno dell’organismo dell’mRNA iniettato tramite il vaccino. In tale documento di legge che, se la maggior parte dell’mRNA rimane all’inizio fermo in prossimità del sito dell’iniezione, nel corso delle ore successive si distribuisce un poco ovunque nel corpo degli animali utilizzati come cavie.
Ispezionando tale documento si scopre che il problema della biodistribuzione e della farmacocinetica[25] di questo vaccino non è stato affrontato secondo le norme correnti e che le nanoparticelle lipidiche (LNP – Lipid Nano-Particles) si distribuiscono in maniera non specifica in diversi organi come milza, cuore, reni, polmoni e cervello.
Leggiamo infatti le seguenti testuali affermazioni “No traditional pharmacokinetic or biodistribution studies have been performed with the vaccine candidate BNT162b2” e ancora “Biodistribution: Several literature reports indicate that LNP-formulated RNAs can distribute rather nonspecifically to several organs such as spleen, heart, kidney, lung and brain”
Queste osservazioni dell’EMA corrispondono con quello che sembra essere un crescente numero di effetti avversi e con quando il sito TrialSite ha osservato visionando i dati ottenuti tramite l’applicazione del Freeedom Of Information Act (FOIA) che mostrano concentrazioni di mRNA nelle nanoparticllle lipidiche per esempio nella milza.
Il sito TrialSite ha contattato sia il dottor Robert W. Malone che un altro esperto che ha preferito restare anonimo, e ha fornito loro le copie delle analisi dell’EMA e dei documenti ottenuti in ottemperanza al FOIA. Il dottor Malone è stato il creatore della tecnologia dei vaccini a mRNA verso la fine degli anni ’80 del secolo scorso, e funge da consigliere per diverse compagnie rispetto allo sviluppo clinico dei farmaci, ed egli ha affermato che i normali studi farmacocinetici e farmaco-tossicologici non sono stati realizzati prima dell’autorizzazione per l’uso di emergenza per tale vaccino.
“Sono rimasto particolarmente sorpreso dal fatto che il dossier dei documenti normativi indichi l’autorizzazione all’uso negli esseri umani sulla base di studi di farmacocinetica e tossicologia che non seguono le buone pratiche di laboratorio, basati su formulazioni che sono significativamente diverse dal vaccino finale”.
Dopo aver completato una revisione, l’altra fonte di TrialSite ha osservato quanto segue: “Una rapida revisione della sezione tossicologica (2.3.3) della relazione di valutazione dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA) sul Cominarty (vaccino COVID-19 a mRNA) emessa il 19 febbraio 2021, solleva preoccupazioni sull’applicabilità dei dati dei risultati degli studi preclinici all’uso clinico[26]: per determinare la biodistribuzione dell’mRNA modificato (modRNA) formulato con nanoparticelle lipidiche, l’azienda che ha richisto l’autorizzazione ha studiato la distribuzione del modRNA in due diversi studi, su topi e ratti, che non seguono le buone pratiche di laboratorio, e ha determinato la biodistribuzione di un modRNA surrogato contenente la luciferasi. Pertanto, si potrebbe mettere in dubbio la validità e l’applicabilità degli studi condotti utilizzando una variante del vaccino a mRNA. Inoltre, all’EMA non sono stati forniti dati sulla genotossicità[27]”.
TRADUZIONE CORRADO PENNA
[1] La distribuzione, ovvero la diffusione nel corpo e nei vari tessuti dei componenti di tale vaccino.
[4] https://quifinanza.it/editoriali/video/vaccini-proteina-spike-tossica/497496/.
[6] Centro medico rinomato a livello mondiale sito nella città di Philadelphia, legato all’Università della Pennsylvania; https://www.pennmedicine.org/.
[7] Libertà di Accesso all’Informazione.
[8] https://www.dropbox.com/s/v2im834kdp950cm/Pfizer_ovaries_study_in_English.pdf?dl=0.
[10] Un sito che si occupa di analisi della ricerca in campo biomedico.
[11] Proteina che produce bioluminescenza, come nelle lucciole.
[12] https://drmalcolmkendrick.org/2021/06/03/covid19-the-spike-protein-and-blood-clotting/amp/.
[13] Vedi l’articolo scientifico Advances in the understanding of mitochondrial DNA as a pathogenic factor in inflammatory diseases, pubblicato su F1000Research. 2017; 6: 169, autori Ray K. Boyapati, Arina Tamborska, David A. Dorward, Gwo-Tzer Hoa; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5321122/.
[14] Pubblicato su DNA and Cell Biology Vol. 40, No. 6, autore Prasun P; https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33872068/.
[15] I recettori vengono legati a particolari proteine e quindi inglobati in particolari vescicole all’interno della membrana venendo ovviamente “disinseriti” senza però essere distrutti.
[16] Si tratta di un complesso meccanismo biochimico legato al controllo della pressione sanguigna tramite la costrizione/dilatazione dei vasi sanguigni.
[17] Specie reattive dell’ossigeno ovvero ossidanti.
[18] Ovvero sulle sostanze che partecipano al metabolismo.
[19] https://ijvtpr.com/index.php/IJVTPR/article/view/23.
[20] Vedi l’articolo scientifico Characterization of immunostimulatory CpG-rich sequences from different Bifidobacterium species pubblicato su Applied and Environmental Microbiology. 2010 May;76(9):2846-55, autori Odile Ménard, Valérie Gafa, et al.; https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/20208019/.
[21] Vedi l’articolo scientifico Tales of Detailed Poly(A) Tails pubblicato su Trends in Cell Biology. 2019 Mar; 29(3): 191–200, autori Angela L. Nicholson, Amy E. Pasquinelli; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7083203/.
[22] Video rimosso da youtube grazie alla solerte attività censoria di google (ormai proprietaria di youtube); https://www.youtube.com/watch?v=Tn_b4NRTB6k.
[23] Aglio, cipolla, oppure esiste l’integratore di zolfo organico detto MSM.
[25] Un farmaco/vaccino ha effetti ed azioni che non sono immediati e ovviamente possono modificarsi, aumentare, rallentare nel tempo; la farmacocinetica (movimento del farmaco) si occupa di tutto questo.
[26] I dati quindi non sarebbero sufficienti a garantire la sicurezza dell’uso del vaccino.
[27] Capacità di causare alterazioni genetiche, importantissima in un vaccino che istruisce le cellule a produrre delle proteine mai prodotte prima, proprio perché ad esse si va a legare un frammento di DNA.
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