martedì 8 giugno 2021

“ENTRO IL 2030 AVREMO UN CERVELLO IBRIDO CONNESSO AL CLOUD”. LA PREVISIONE DEL FUTOROLOGO DI GOOGLE, RAY KURZWEIL

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"ENTRO IL 2030 AVREMO UN CERVELLO IBRIDO CONNESSO AL CLOUD". LA PREVISIONE DEL FUTOROLOGO DI GOOGLE, RAY KURZWEIL

Se pensavamo che di ibrido ci potesse essere solo l’autovettura, evidentemente ci sbagliavamo.

Dal 2030 infatti potremmo non essere solo esseri umani, ma qualcosa di più e di diverso, degli ibridi appunto, a metà strada tra uomini e macchine.

Lo rivela Raymond Kurzweil, inventore, informatico e direttore del dipartimento Ingegneria di Google dal 2012. Durante un intervento all’Exponential Finance Conference, il futurologo si è lanciato in una previsione a breve termine: entro il 2030 i nostri cervelli potrebbero essere connessi direttamente con un cloud all’interno del quale vi saranno migliaia di computer.

La connessione tra i cervelli ed i computer avverrà attraverso nanoboots, piccoli robot fatti con pezzi di DNA” – spiega Kurzweil.

La portata di questo mutamento sarà fondamentale, il nostro pensiero diventerà per la prima volta il frutto di un ibrido tra elemento biologico e non-biologico.

Più grande e complesso sarà il cloud, più si espanderà l’intelligenza umana.

Ma non è finita qui, perché l’ingegnere di Google prevede che verso la fine del 2030 e l’inizio del decennio successivo, il nostro modo di pensare e ragionare potrebbe essere interamente non-biologico.

La grande rivoluzione sarà la sostituzione dell’umano con l’intelligenza artificiale, il superamento dei limiti oggettivi del pensiero. Che cosa sarà capace di realizzare quindi l’uomo del futuro?

La natura umana è questo, trascendere continuamente i nostri limiti” – sostiene Kurzweil.

Ma se i limiti fossero proprio quell’elemento che permette agli esseri umani di non arrivare all’autodistruzione? Perché non è di fatto chiaro che cosa si possa nascondere dietro il superamento dei limiti.

Gli antichi greci avevano ben chiaro i rischi dell’uomo che si crede onnipotente e per questo parlavano di metron, che significa misura, limite, moderazione.

L’assenza del metron era alla base della decadenza della società.

Il timore è che gli interessi economici e la volontà di potenza possano prendere il sopravvento anche sulla saggezza greca. Lo sviluppo tecnologico applicato agli esseri umani è una realtà che certamente non va demonizzata, semmai guidata.

Non si può tornare all’età della pietra, ma certamente si può fare in modo che l’intelligenza artificiale sia messa al servizio della protezione e dello sviluppo positivo degli esseri umani.

 

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