martedì 8 giugno 2021

L’ECONOMIA BRITANNICA VOLA, FUORI DALL’UE E SENZA IL RECOVERY FUND

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Il modello economico della Gran Bretagna continua ad avere successo. L’OCSE ha infatti recentemente rivisto al rialzo le previsioni sull’economia del Regno Unito.

Previsioni sempre più al rialzo per il Regno Unito

Nel 2021 il PIL del Paese segnerà un +7.2% e nel 2022 continuerà a crescere attestandosi su un +5.5%. Viene così confermato al rialzo quanto era stato previsto dalla banca d’affari americana Goldman Sachs in merito alla salute dell’economia del Regno Unito.

Per avere un termine di paragone, le previsioni sulla crescita italiana per il 2021 si attestano su un più modesto 4%, in Francia sarà sul 5%, in Germania appena al 3%. Secondo l’OCSE e Goldman Sachs il successo britannico sarebbe principalmente dovuto a due elementi: il successo della campagna di vaccinazione e il progressivo allentamento delle misure restrittive.

Campagna di vaccinazione che è stata gestita da Londra in maniera completamente diversa dall’Unione europea.

La differenza nella gestione del Covid

Niente annunci roboanti su presunte proprietà miracolose dei vaccini, niente corsa alla sottoscrizione di quanti più contratti possibili con tutte le case farmaceutiche occidentali.

La Gran Bretagna, come da tradizione, ha scelto una via più pragmatica e meno ideologica, concentrandosi nella definizione di un contratto con la multinazionale di casa, Astrazeneca, che evidentemente avrebbe garantito il miglior approvvigionamento di farmaci nel minimo tempo.

Vaccini che sono stati così già somministrati a quasi metà della popolazione, senza comunque imporne l’utilizzo con la forza di legge, nemmeno agli operatori medico sanitari, come invece è stato fatto in Italia. 

L’immediata ripresa economica del Regno Unito è però anche dovuta alla mancata applicazione di alcune norme restrittive che hanno invece visto la luce in numerosi Paesi del Vecchio continente. Come il coprifuoco, mai entrato in vigore dalle parti di Londra.

L’imponente intervento pubblico del Governo inglese

C’è poi un altro elemento che distingue la recente crescita britannica rispetto al resto dell’Europa e si chiama vincolo esterno. Mentre i Paesi dell’eurozona decidevano di entrare nel labirinto delle trattative che hanno portato alla definizione del Recovery Fund, la Gran Bretagna ha fatto affidamento su due elementi: il debito pubblico e la Banca d’Inghilterra.

In pratica per poter sostenere la propria economia in recessione Londra ha semplicemente deciso di puntare sull’emissione dei titoli del debito pubblico, con la garanzia della propria banca centrale. Il debito pubblico è così salito sopra i 100 punti percentuali sul PIL, ma l’economia è stata salvata con un’imponente spesa di 355 miliardi di sterline per il periodo che va da aprile 2020 fino ad aprile 2021.

In Italia nel 2020 si è invece arrivati ad una spesa di poco più di 100 miliardi di euro e sono diversi i commentatori che sostengono come il freno a mano tirato del Belpaese sia dovuto proprio alle aspettative riposte nel Recovery Fund. A distanza di un anno e mezzo dall’inizio dell’emergenza sanitaria abbiamo quindi un Paese primo della classe che sta superando agevolmente la crisi. Non fa parte dell’Unione europea, non è sottoposto alle decisioni dell’EMA, non partecipa al Recovery Fund e non ha l’euro.

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