martedì 1 giugno 2021

CENTO SCIENZIATI INVIANO UNA LETTERA APERTA ALL’EMA: PRIMA DI AUTORIZZARE I VACCINI SONO STATI TENUTI IN CONSIDERAZIONE TUTTI I RISCHI?

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C’è la seria preoccupazione che l’approvazione dei vaccini contro il Covid-19 da parte dell’EMA sia stata prematura e sconsiderata, e che la somministrazione dei vaccini abbia costituito e ancora costituisca “sperimentazione umana”, che era ed è ancora una violazione al codice di Norimberga”.

Parole pesanti, che non vengono da un gruppo di cittadini qualsiasi ma da 100 medici e scienziati provenienti da 30 paesi, riuniti nell’Associazione Doctors for Covid Ethics, che hanno firmato con nome e cognome una lettera aperta, la seconda, inviata nientemeno che a Emer Cooke, Direttore esecutivo dell’Agenzia europea per i medicinali, alla Presidente della Commissione Europea Ursula von Der Leyen e al Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel.

Nonostante i dubbi sollevati da parecchi esperti, le campagne vaccinali non si fermano, anzi: accelerano. Dal 3 giugno, per esempio, in Italia tutte le fasce d’età potranno prenotare il vaccino anti-Covid, nonostante i decessi e gli allarmi provenienti da Oltreoceano.

Le preoccupazioni degli scienziati sono dovute in particolare alle centinaia di notizie che ogni giorno riportano l’insorgenza di effetti collaterali in persone giovani e sane, a seguito della somministrazione di una o più dosi di qualsiasi vaccino mRna. Trombosi, febbri e dolori, casi di miocardite nei giovani. Tutti effetti che l’EMA sembra ignorare e che si limita ad aggiungere alla lista degli effetti collaterali conosciuti.

Potrebbe trattarsi di coincidenze, ma a preoccupare i medici che hanno firmato la lettera aperta è il fatto che “ci sia stato e ci sia ancora un esame inadeguato delle possibili cause di malattia o morte in queste circostanze, soprattutto in assenza di esami post-mortem”. In particolare, i 100 scienziati hanno chiesto ad EMA se tutte le questioni fondamentali relative alla sicurezza dei vaccini siano state affrontate adeguatamente prima della loro approvazione.

Qualche giorno fa l’Ema ha risposto alla lettera, sostenendo che non si possa parlare di “sperimentazione umana” una volta che un farmaco ottiene l’autorizzazione per essere immesso sul mercato. Questo nonostante sia gli eventi tromboembolici che le miocarditi si siano verificate solo dopo aver effettivamente testato i preparati sulle persone?

Non solo, nella lettera EMA ammette di avere dati limitati sull’uso dei Vaccini Covid sulle donne incinte o in allattamento e che quindi i rischi legati a eventi avversi in gravidanza sono sconosciuti.

Lo scorso 5 maggio, però, diverse associazioni di ginecologi hanno presentato un position paper al Ministro Speranza per rendere prioritario l’accesso al vaccino alle donne incinte, in quanto considerate soggetti fragili. Su quali basi, se l’EMA stesso sostiene che non ci siano ancora dati adeguati?

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