mercoledì 9 giugno 2021

CANNABIS IN CAMBIO DEI VACCINI: L’ULTIMA FRONTIERA DEL PANEM ET CIRCENSES

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CANNABIS IN CAMBIO DEI VACCINI: L'ULTIMA FRONTIERA DEL PANEM ET CIRCENSES

Nell’Antica Roma si chiamava panem et circenses. Si trattava della strategia politica utilizzata per assicurarsi l’obbedienza del popolo in cambio dell’elargizione di doni, spettacoli e divertimenti. E oggi la stessa strategia sembra essere adottata per imporre il consenso della popolazione verso un farmaco: il vaccino anti Covid.

Canne per chi si sottopone al vaccino

Non ci saranno però combattimenti tra gladiatori nell’arena o l’esibizione di animali esotici, ma in cambio del consenso al vaccino si utilizza la cannabis, la birra, la lotteria e l’accesso gratuito ad alcuni servizi di intrattenimento.

Lo Stato di Washington ha infatti recentemente introdotto l’iniziativa “Joints for Jabs“, che significa “Canne per i vaccini”. In pratica dal 12 luglio prossimo i cittadini americani di questo Stato con un’età superiore ai 21 anni potranno reclamare una canna di marijuana a seguito della somministrazione della prima e della seconda dose del vaccino.

Canna che sarà già prerollata, tengono a precisare le autorità americane. Ansie ed eventuali effetti avversi potranno così essere sedati attraverso le proprietà psicotrope e rilassanti della marijuana.

E l’abbinamento tra cannabis e vaccino ha già ricevuto un’importante benedizione anche dal mondo scientifico italiano. “Se uno si fa le canne può vaccinarsi tranquillamente contro il Covid”, aveva recentemente dichiarato l’igienista Fabrizio Pregliasco.

Non solo marijuana per i futuri vaccinandi

Perché nello Stato del New Jersey era partita l’iniziativa della birra gratis e della lotteria per chi si fosse sottoposto al farmaco anti Covid. Iniziative che sono state poi riprese anche dallo Stato di New York e in Ohio con lotterie che sono arrivate a prevedere montepremi fino a 1 milione di dollari.

E questa moda di elargire doni al popolo in cambio del vaccino è arrivata fino in Italia. A Milano i vaccinati possono infatti andare gratis al cinema. Iniziativa della cineteca MEET che apre così una corsia preferenziale per “promuovere la campagna di vaccinazione”, così viene detto.

Dagli Astranight ai vaccini-disco

E c’è chi è andato anche oltre, lanciando gli Astranight, delle specie di after hour dedicati alla vaccinazione dei ragazzi tra i 18 e i 28 anni, che possono quindi avere un permesso speciale per circolare fuori di casa oltre l’orario stabilito dal coprifuoco.

Infine è arrivata l’iniziativa vaccini-disco, con la possibilità di poter accedere nuovamente all’interno di una discoteca, ma solo a seguito dell’avvenuta somministrazione del vaccino. E tutti questi eventi sembrano aver ricevuto una grande adesione, con un’ondata di giovani che in molti casi hanno però creato resse e assembramenti.

Folle di persone accalcate che, a differenza di altre occasioni, hanno in questo caso suscitato l’entusiasmo di alcuni scienziati italiani.

La folla che si è accalcata per l’open day del vaccino Johnson&Johnson qualcuno l’ha voluta vedere come una disorganizzazione: non è così. Quella è la dimostrazione che i giovani spingono le porte” per vaccinarsi. Quindi il vaccino è di moda, oggi, ed è bello. Il vaccino è figo, e meno male.

Ha così dichiarato l’infettivologo Matteo Bassetti.

Canne, birra e cinema: qual è la base scientifica?

Una domanda sorge quindi spontanea: cosa c’è di scientifico e razionale in tutto questo?

Una democrazia matura dovrebbe infatti puntare su una comunicazione ragionata e trasparente, pronta a mettere sul piatto della bilancia in maniera chiara i rischi e i benefici rispetto alla somministrazione di un vaccino ancora in fase sperimentale.

E lasciare infine l’ultima parola all’unico depositario della libertà di scelta, che è il cittadino, senza nessun tipo di pressione esterna. E invece all’informazione trasparente si prediligono le canne, la birra e il divertimento gratis, con l’obiettivo di ottenere non un consenso informato, ma una fede incondizionata.

 

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