lunedì 1 marzo 2021

Un governo che da i numeri… a vanvera

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Dovevamo immaginarcelo sin dalla gaffe di Draghi che invece di citare i 2000 pazienti in terapia intensiva in tutto il paese, per ben 3 volte ha parlato di oltre 2 milioni di pazienti in terapia intensiva, il giorno della presentazione del suo governo al Parlamento. Segno di poca presenza, di distrazione, di manipolazione. Di numeri dati a caso. Non coerenti con la gestione del problema.

Sin dall’inizio della pantomima, il governo ci ha rincretinito con numeri assoluti, con operazioni di aritmetica non fatte, con premesse farlocche che si ostinano a non vedere: ad esempio, che oltre il 90% sono falsi positivi con i tamponi, che l’assioma contagiato significa ammalato è errato, che il dogma che il covid non si cura a casa, o solo con “tachipirina e vigile attesa”, è criminale, che i numeri assoluti non sono pertinenti quanto i numeri relativi e così via dicendo.

Prendiamo la Regione Toscana.
Oggi 27 febbraio 2021, si registrano 46 ricoveri in più su 3.692.555 abitanti.

Vi insegno due trucchi di statistica e di aritmetica: 46 ricoveri su 3.692.555 fanno lo 0.001% (46 diviso 369255 moltiplicato cento). Zero.

Il totale dei ricoveri, 1053, rappresenta lo 0.028%.

166 pazienti in terapia intensiva rappresentano lo 0.004%, cioè lo zero per cento.

20 morti in Toscana di oggi (media di età 80 anni) rappresentano mortalità zero, non è una mia opinione, è scienza statistica che in questi casi ARROTONDA A ZERO.
Mentre la letalità di 20 morti  su 17 429 positivi rappresenta lo 0.1%, a parte che bisogna verificare se i morti non siano per caso deceduti di altro ma classificati covid essendo stati ritrovati ANCHE positivi al tampone, un tampone che produce oltre il 90% di falsi positivi per ammissione stessa dei produttori di reagenti e dell’OMS.

In quanto alla provincia di Siena, 266961 abitanti, si registrano in totale 87 pazienti all’ospedale di Siena, di cui 14 in terapia intensiva e 14 in assistenza respiratoria: solo 58 sono della provincia di Siena, gli altri provengono da altre province, per via della politica insana di soppressione dei piccoli ospedali della regione, da anni. Pertanto significa che abbiamo lo 0.02% in ospedale della provincia di Siena, e lo 0.005% in terapia intensiva, cioè lo zero per cento, tra l’altro non è dato sapere quanti di questo zero per cento in T.I siano veramente della provincia di Siena.

I casi totali di positività di un tampone che produce oltre il 90% di falsi positivi è di 8065, circa il 3% di tasso di positività: NIENTE.   Nella provincia di Siena ci sono borghi molto estesi con densità di popolazione di 21,40 ab./km2 (scarsamente popolato), come Gaiole in Chianti, la capitale dell’Eroica, la gara di bici vintage che l’anno scorso non si è potuta correre, con turisti provenienti dal mondo intero.

 

 La notizia è che oggi ci sono ZERO MORTI in provincia di Siena ed è così da parecchi giorni.

Eppure il governatore della Regione Toscana, Giani, ha messo in ROSSO la provincia di Siena (e anche Pistoia, la città dei vivai).

SENZA NESSUNA RAGIONE. Con evidente discrasia tra i dati toscani e quelli della Liguria, a riprova del fatto che sono semplici decisioni politiche.   Che di scientifico non hanno niente, così come la sanità non dovrebbe avere niente a che fare con le decisioni economico politiche demenziali che si stanno prendendo in questi mesi.

Sulla base di queste statistiche irrisorie, sia pur basate su premesse false, si terrorizza una popolazione e la si rinchiude completamente in modo che finisca per bene di morire di fame – turismo, horeca, sport, cultura, spettacolo – e di costringerla alle vaccinazioni di massa per ricevere il contentino del pass vaccinale con tanto di codice QR!! Peraltro del tutto incostituzionale!

O non sarà che Siena è stata per bene espugnata con l’attacco a MPS che sta per diventare francese (è già dominata da Axa) e con GSK e Novartis che vi hanno scelto la sede per potere operare con massicce campagne di vaccinazione ??

O non sarà che i grandi creditori del mondo vogliono fare shopping proprio in questa provincia, di cui fa parte quell’area chiamata “Chiantishire”? Grandi vini, grandi castelli, borghi medievali, case stratosferiche. Non sia mai che ci si riprenda per questi week end di bel tempo con il turismo cittadino!

Echeggiano ancora nel nostro inconscio le parole di Conte dell’estate scorsa che l’Italia – malgrado tutto – era imprevedibilmente cresciuta molto di più di quanto non si aspettassero “i mercati”, con una punta di malcontento. Come a dire, mentre ci stanno strozzando, il nostro assassino si stupisce che siamo ancora vivi. L’assassino è la fintech, il quasi morto siamo noi.

Nforcheri 27/2/2021

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