lunedì 1 marzo 2021

Covid: come si cucina la menzogna

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Il 25 febbraio scorso il quotidiano Brescia Oggi così titolava: “Covid, allarme su provincia di Brescia: ospedali verso il collasso” , ma andando nel sito dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali che monitorae regione per regione gli accesi ospedalieri  si poteva facilmente constatare che i ricoveri quelli con sospetto Covid erano appena il 4, 51 per cento del totale. Da notare che nella tabella pubblicata ad inizio del post ( se non si dovesse vedere bene andare a questo link e poi vedere le situazione in Lombardia) si evince che comunque la situazione delle terapie intensive ( che com’è noto scarseggiano a causa dei tagli alla sanità) è assolutamente nella norma e tutt’altro che allarmante anche perché vengono classificati come casi Covid (che portano più soldi agli ospedali) pazienti che hanno solo il tampone positivo ma ben altre e reali patologie in seguito alle quali sarebbero comunque andati in intensiva. Dunque si è trattato di una deliberata e sfacciata menzogna volta a perpetuare allarme e paura.

Ora il quotidiano edito, attraverso la Athesis, da Gian Luca Rana, proprio quello dei tortelli industriali, figlio di Giovanni, che forse vuole avere le mani in pasta in ciò che accade anche al di fuori della cucina , dimostra come esista una precisa volontà di terrorizzare le persone in base a dati falsi di qualunque tipo, quelli sconfinanti nella semplice bugia come in questo caso o quelli dove la manipolazione, ancorché scientificamente grossolana, è più sofisticata. Purtroppo la denuncia di questi fatti su qualche sito che non ha ancora perso la ragione o non vuole  essere complice non è sufficiente e sradicare il seme della menzogna che viene sparso a piene dalla soverchiante danse macabre del maistream.

Mi chiedo allora se – per intraprendere una difesa attiva quanto meno del diritto a una corretta informazione – non sia opportuno costituire un pool che regolarmente rilevi questi episodi non solo per costituire un file della colonna infame a futura memoria e monito, ma che si occupi di denunciare per procurato allarme e diffusione di notizie false atte a turbare l’ordine pubblico i giornali o le televisioni che ricorrano a questi trucchetti. Certo nell’immediato potrebbe sembrare tempo sprecato, perché una magistratura che non riesce ad essere un potere se non quando si tratta di difese corporative, ma è in gran parte succube della politica e dunque anch’essa per proprietà transitiva subalterna al potere economico, non si darà certo molto da fare per accertare i fatti. Ma quando i nodi verranno al pettine sarà  un modo per far pagare il salario della vergona.

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