Intervista a David Harvey
“Avete passato situazioni peggiori in passato, durante il regime militare, e siete riusciti a sopravvivere. E siete usciti da quel periodo con un movimento democratico rafforzato”, afferma il geografo marxista britannico David Harvey in un’intervista al settimanale Brasil de Fato.
In Brasile per una serie di dibattiti sulla situazione attuale e sulle difficoltà che il capitale sta attraversando a livello internazionale, Harvey confuta l’analisi secondo la quale non ci sia alcuna possibilità di vittoria per i governi progressisti all’orizzonte, specialmente in America Latina: “Prevedo che la sinistra tornerà più forte di prima”.
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Siamo
in tempi molto difficili per la sinistra mondiale, per coloro che
lottano per i diritti. Qual è, secondo lei, il pericolo maggiore del
momento che stiamo vivendo?
Il
pericolo maggiore è il pessimismo. Avete già vissuto situazioni
peggiori in passato, durante il regime militare, e siete riusciti a
sopravvivere. E avete superato quel periodo con un movimento politico,
sociale e democratico rafforzato. Penso che questo sia uno di quei
momenti che riguarda ciò che è successo un giorno nella politica
brasiliana, ma non credo durerà a lungo. Ritengo che la popolazione si
solleverà per proteggere i propri diritti e vi sarà un grande sostegno
popolare per questo; mi sento molto ottimista per il vostro futuro, e
non scoraggiato né pessimista.
Negli
ultimi venti anni abbiamo avuto un’ondata di governi progressisti,
soprattutto in America Latina. Ora, lo scenario si è completamente
invertito. Come interpreta l’avanzata di questi governi conservatori?
Penso
che ci sia una reazione contro la sinistra. La sinistra ha commesso
degli errori e credo che debba riflettere seriamente su di essi. Ma non
sono d’accordo con l’idea che la sinistra sia morta in America Latina.
Dopo tutto, c’è stata l’elezione di López Obrador in Messico, molto
sostegno è riemerso intorno a Cristina Kirchner in Argentina… Quindi
prevedo che la sinistra tornerà più forte di prima, purché faccia una
buona analisi degli errori che ha commesso nel periodo culminato
nell’elezione di Bolsonaro.
Il
governo di Bolsonaro si è allineato con gli Stati Uniti, ma ora, nella
crisi ambientale che riguarda gli incendi in Amazzonia, il presidente
degli Stati Uniti Donald Trump ha pubblicato un tweet in cui elogia il
presidente francese Emmanuel Macron, che è al centro di uno scontro con
Bolsonaro. Qual è il ruolo del Brasile in questa disputa e come è
precepito il paese nel mondo?
Le
dimensioni sono importanti. Il Brasile è una grande economia, ma non
grande come gli Stati Uniti. Mentre Macron può dire quello che vuole
agli Stati Uniti ma questi fanno ciò che vogliono senza preoccuparsi di
lui, non vale lo stesso per il Brasile. Bolsonaro può tentare di seguire
la politica di Trump, ma non è nella stessa posizione.
Il
commercio con l’Europa è molto importante per il Brasile, al punto che
Macron dice che sta ripensando l’accordo con il Mercosur e altre
strategie. Bolsonaro deve fare attenzione a non intaccare questi
interessi in Europa, che sono molto più in linea con gli obiettivi
ambientali degli Stati Uniti.
Credo
persino che il modo in cui agiscono gli Stati Uniti non durerà a lungo.
Il cambiamento climatico e le questioni ambientali saranno un’agenda
importante per le prossime elezioni negli Stati Uniti. Sospetto che
Trump subirà una brutta sconfitta, perché il dibattito negli Stati Uniti
è cambiato ed è più favorevole alla regolamentazione ambientale
rispetto al passato.
Ci
troviamo in un momento di forte attacco all’ambiente, con particolare
attenzione a ciò che sta accadendo in Amazzonia. Come si inserisce
questa distruzione ambientale nel contesto dell’attuale crisi del
capitalismo?
Una
delle cose di cui i capitalisti stessi discutono da tempo è che le
questioni ambientali devono essere risolte dal mercato. Il fatto è che
quest’idea è sbagliata. Ne abbiamo sempre più prove. Questo lascia la
classe capitalistica con un solo strumento, i governi autoritari, per
evitare che la questione ambientale sia posta all’ordine del giorno.
Questa è la risposta negli Stati Uniti. Ma ripeto: questa risposta è di
breve durata. Credo che la questione ambientale ritornerà in primo
piano. L’opinione pubblica è favorevole alla regolamentazione
ambientale. Trump si renderà conto che questa è una delle cose che lo
porterà alla sconfitta nelle prossime elezioni.
* Traduzione di Andrea Mencarelli
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