La Confindustria tedesca si è pronunciata per un deroga al principio del pareggio di bilancio in Germania al fine di favorire gli investimenti. Una richiesta che è da sempre un cavallo di battaglia per l’Italia.
“Negli
ultimi anni abbiamo investito poco”, ha detto ancora Kempf, presidente
della Bdi (Bundesverband der Deutschen Industrie l’organizzazione di
tutte le federazioni di settore dell’industria tedesca).
In Germania si è intervenuto “molto per la redistribuzione nel sociale e poco per gli investimenti”, ha sostenuto l’esponente precisando che il margine da utilizzare per lo scostamento dal pareggio di bilancio sarebbe quello creato da “quello 0,35%”.
Il riferimento, implicito, è a una disposizione della seconda riforma sul federalismo tedesco del 2011 che fissa in Costituzione il pareggio di bilancio ma consente uno scostamento massimo pari allo 0,35% del Pil anche in situazioni congiunturali normali.
Considerando il Prodotto interno lordo tedesco 2018, si tratterebbe appunto di 11,86 miliardi di euro.
In Germania si è intervenuto “molto per la redistribuzione nel sociale e poco per gli investimenti”, ha sostenuto l’esponente precisando che il margine da utilizzare per lo scostamento dal pareggio di bilancio sarebbe quello creato da “quello 0,35%”.
Il riferimento, implicito, è a una disposizione della seconda riforma sul federalismo tedesco del 2011 che fissa in Costituzione il pareggio di bilancio ma consente uno scostamento massimo pari allo 0,35% del Pil anche in situazioni congiunturali normali.
Considerando il Prodotto interno lordo tedesco 2018, si tratterebbe appunto di 11,86 miliardi di euro.
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