domenica 22 settembre 2019

La risoluzione anticomunista del Parlamento Europeo è un’offesa alla storia.



Questa risoluzione contiene alcuni elementi di gravità che  vanno segnalati e contro i quali occorre opporsi in ogni ambito:
– Rovescia le cause che hanno portato alla Seconda Guerra Mondiale riducendola alla sola responsabilità di Germania e Unione Sovietica ed assolvendone le altre potenze europee;
– Riduce la storia europea ad una contrapposizione tra totalitarismi uguali e contrari tra loro: nazismo e comunismo
– Dichiara nei fatti una sorta di anno zero della storia europea facendola coincidere con il processo di unificazione che ha portato all’organizzazione attuale, in cui è egemone e non discutibile il pensiero, la visione storica e la dottrina economica liberale e liberista
– Conferma la convergenza nei fatti tra destre, conservatori e socialisti nelle istituzioni europee e in Italia tra il Pd e le forze della destra (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia) sulla visione della storia e del futuro dell’Europa
– Crea infine i presupposti per la criminalizzazione dei simboli e delle organizzazioni comuniste in Europa legittimando le persecuzioni anticomuniste già agenti in alcuni paesi dell’Europa dell’Est.


Riscrivere e rovesciare la storia europea; azzerarne e manipolarne le cause, le contraddizioni, le conseguenze; utilizzarla come clava per ipotecare il presente e il futuro dei nostri paesi, è una operazione pericolosa e vergognosa che deve essere contrastata e, ovunque  possibile, respinta.
Questa risoluzione appare conseguente con le scelte dell’Unione Europea in politica estera (escalation della Nato sul fronte est, finanziamenti alla Turchia e blocco del Mediterraneo per i migranti, interventismo coloniale in Africa). Forzare e manipolare la storia serve a legittimare le peggiori scelte del presente.

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