mercoledì 25 settembre 2019

"Federico Aldrovandi non morì di malore, ma di ben altro. Rivedo ancora quell'immagine orribile".

A 14 anni dall'omicidio del figlio, il padre Lino ricorda l'ingiustizia subita: "Per me, per quei poliziotti sarà sempre ergastolo senza appello"

Risultati immagini per Federico Aldrovandi“Non c’è più musica e non ci sono più colori nella vita, quando ti viene a mancare l’aria e il profumo del respiro di un figlio”: con queste parole il padre di Federico Aldrovandi ricorda la scomparsa del figlio in un post su Facebook. Il giovane studente ferrarese è deceduto il 25 settembre del 2005 dopo un controllo da parte di agenti di polizia. A seguito della sua uccisione, quattro poliziotti sono stati condannati per “eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi”.
Il ricordo di Lino Giuliano Aldrovandi è ancora una volta un grido di denuncia: “2005 – Federico il 17 luglio 2005 compiva 18 anni per sempre.  
Ciò a seguito della sua uccisione avvenuta alle ore 06,04 circa del 25 settembre 2005, da parte di: Monica Segatto, Enzo Pontani, Luca Pollastri e Paolo Forlani (Agenti della Polizia di Stato).
Federico non c’è più - scrive -. E’ la cruda realtà che rivedo attraverso un’immagine orribile che mai nessun genitore vorrebbe vedere”.

Il riferimento è al suo volto ricoperto di sangue, finito ovunque.
“Quell’immagine terribile fummo costretti a renderla pubblica a quei tempi, dall’inerzia di tante cose. Ma poi una piccola strada verso una piccola giustizia si aprì - continua nel post -. Una cosa è certa, Federico non morì di malore, ma di ben altro. Fu ucciso senza una ragione. Anche se di ragioni per uccidere non potranno mai essercene.
E di ingiustizie in questa nostra Italia, sia ben chiaro, non esiste solo quella di Federico e tutte meriterebbero eguale attenzione”.

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