venerdì 7 giugno 2019

Droga, in Europa raddoppiano i sequestri di cocaina e in Italia cresce il consumo di crack. Allarme morti per oppiacei sintetici.

I dati pubblicati nell'ultimo Rapporto europeo sulle droghe mostrano che nel nostro Paese, nel 2017 erano circa 70 mila le persone trattate per tossicodipendenza: il 41% per l'eroina, il 33% per la cocaina, il 22% per cannabis. Nello stesso periodo, 294 italiani sono morti per overdose.

Droga, in Europa raddoppiano i sequestri di cocaina e in Italia cresce il consumo di crack. Allarme morti per oppiacei sinteticiRaddoppiano i sequestri di cocaina, aumenta il consumo di crack in Italia e crescono le morti per oppiacei sintetici.

È questo il quadro disegnato nell’ultima Relazione europea sulla droga, a cura dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze. I dati mostrano che in Europa quasi quattro milioni di persone hanno fatto uso di cocaina nell’ultimo anno: 2,6 milioni hanno consumato Mdma (Ecstasy) e 1,7 milioni amfetamine. In Italia, anche se la cannabis resta la droga più utilizzata, il 1,7% della popolazione tra i 15 ed i 34 anni ha consumato cocaina. Nel nostro Paese, sono circa 70 mila le persone trattate nel 2017 per un problema di tossicodipendenza: il 41% per l’eroina, il 33% per la cocaina, il 22% per cannabis. Nello stesso periodo, 294 italiani sono morti per overdose.

Aumenta la cocaina sulla piazza

È sempre maggiore la disponibilità di cocaina in Europa, con i sequestri che nel 2017 hanno raggiunto livelli record: 140 tonnellate, circa il doppio del quantitativo sequestrato l’anno prima. Secondo le stime, nel 2017 circa 2,6 milioni di giovani adulti tra i 15 ed i 34 anni hanno utilizzato la cocaina. Un recente studio sui residui di droga nelle acque fognarie ha rivelato un aumento delle tracce di cocaina tra il 2017 ed il 2018 in diverse città di Belgio, Spagna, Olanda, e Regno Unito. La cocaina, si legge nel rapporto, “entra in Europa attraverso numerose rotte di traffico e con molti sistemi”, soprattutto “con i container movimentati dai grandi porti”. Poi, viene spacciata da singoli individui o piccoli gruppi utilizzando sempre più spesso i social media e mercati illeciti del dark web. Sono stati scoperti anche veri e propri call center, con corrieri che assicurano consegne rapide e flessibili, in una sorta di “Uber” del commercio di cocaina, che dimostra l’alto livello di competizione nel settore. I tossicodipendenti con necessità di trattamento per la cocaina sono aumentati del 37% tra il 2014 e il 2017. Secondo le stime sono 73 mila le persone in cura per questo problema.
Italia, Spagna e Regno Unito i paesi peggiori
“Quasi tre quarti (73%) di tutte le richieste di trattamento specialistico per dipendenza da cocaina in Europa sono riconducibili a Spagna, Italia e Regno Unito”. Il rapporto è chiaro, la cocaina viene indicata come droga primaria da circa 73mila tossicodipendenti attualmente in cura, di questi, 33mila sono entrati in trattamento per la prima volta. “Tra gli intervistati che hanno segnalato l’uso di cocaina”, continua il rapporto, “la percentuale che ne fa uso frequentemente (più di 50 giorni all’anno) è oltre il 10% in Italia, Belgio, Cipro, Francia e Lussemburgo”. Tra l’altro, gli utilizzatori più frequenti assumono quotidianamente quantità maggiori rispetto a quelli meno frequenti. Nel 2017, segnala il documento, “utilizzando i dati relativi al trattamento e alla giustizia penale, l’Italia ha stimato che lo 0,69% della popolazione adulta potrebbe essere classificato tra gli utilizzatori di cocaina ad alto rischio”.

In Italia cresce il consumo di crack
Nel nostro Paese si segnala in particolare un aumento nel consumo di crack. Cioè un derivato della cocaina che viene fumato anziché sniffato, provocando un’elevata dipendenza e pesanti effetti psicoattivi. Il rapporto segnala un aumento dei consumatori di questa sostanza anche Belgio, Irlanda, Francia, Portogallo e nel Regno Unito. Quest’ultimo è il Paese europeo in cui il crack è più diffuso. Inoltre, si legge nella ricerca, “molti degli utilizzatori primari di cocaina crack segnalano l’eroina come sostanza problematica secondaria”. Il crack causò notevoli problemi sociali in diverse metropoli Statunitensi negli anni Ottanta venne inizialmente creato come sostituto della cocaina: era destinato ai cocainomani cronici che, avendo ormai i tessuti nasali distrutti, non potevano più sniffare la droga, ma solo inalarla fumandola. Tra le altre cose, può provocare deliri, allucinazioni, psicosi, paranoia e ansia.

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