I pesticidi
– anche detti fitofarmaci - fanno male alle pesti (funghi, batteri,
insetti) ma fanno male anche a noi che ce li mangiamo. Riconoscendone
giustamente la pericolosità la legge impone il limite massimo con cui
ciascun fitofarmaco possa rimanere, come residuo, su un alimento. Quello
che però non fa è regolare la quantità complessiva che ne assorbiamo
con il cibo.
Non solo la dose quotidiana varierà a
seconda del tipo di alimentazione, ma su uno stesso alimento possono
esserci residui di pesticidi diversi: ognuno sotto la soglia limite
imposta dalla legge, ma che, aggiungendosi l’uno all’altro, consentono
una grande abbuffata di pericolosa chimica di sintesi.
L’agricoltore
che nel rispetto delle normative (a dispetto tuttavia della sua e
nostra salute) voglia superare il limite imposto su ciascun fitofarmaco,
dovrà avere solo l’accortezza di cambiare il principio attivo nei
diversi trattamenti fitosanitari.
Una recente ricerca
condotta dalla rivista “il Salvagente” ha trovato che su uno stesso
pomodoro ci possono essere fino a 16 pesticidi diversi, ognuno entro il
limite prescritto: non serve essere chimici per intuire che anche una
piccola dose moltiplicata per 16 volte si trasforma in un’overdose.
Un’overdose
che, come molti studi dimostrano, interferisce con lo sviluppo e il
funzionamento del nostro organismo (d’altronde la natura usa per
organismi grandi e piccoli processi chimici assai simili) con
conseguenze non certo salutari. Non è un caso che recentemente la
trasmissione RAI “Presa diretta” abbia dedicato un’intera trasmissione
all’effetto di queste sostanze - anche dette interferenti endocrini -
sul nostro sviluppo celebrale. Inutile dire che ancora una volta a
pagarne le conseguenze peggiori sono i nostri figli.
Esiste in Italia un piano di azione nazionale che fissa regole per l’uso dei fitofarmaci, il cosiddetto Pan Pesticidi,
scaduto il 12 febbraio scorso. Molte associazioni ambientaliste e
dell’agricoltura biologica chiedono che il nuovo Piano garantisca regole
precise per la tutela della nostra salute e quella degli ecosistemi a
cui è legato il nostro futuro. Abbiamo oggi la possibilità di difenderci
dai pesticidi. Cerchiamo di giocarcela bene.
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