giovedì 27 giugno 2019

Le parole della Capitana Carola Rackete nella lingua sconosciuta ai politici e non solo.

Saranno infastiditi perchè ha studiato, parla e scrive in vari idiomi europei, perchè è una donna "fortunata" nata dalla parte "giusta" del mondo.



CR@P redazione diffusa
Risultati immagini per Carola RacketeHa avuto la libertà di scegliere il proprio destino e ha deciso da che parte stare.
Ha osato infrangere le regole del migliore dei mondi possibile, proprio lei che da questo mondo ha avuto così tanto.
Saranno arrabbiati perchè è una che se lo può permettere.
Può permettersi di correre dei rischi per salvare la vita a un gruppo di persone alla deriva.
Si arrampicano su tutti i possibili formalismi legali per negare un approdo, precario e provvisorio.
O forse hanno paura del suo coraggio, della forza di un gesto che fa sbiadire tutte le dichiarazioni retoriche di tutte quelle persone che, purtroppo, contano o credono di contare in virtù dell'occasione di trovarsi in un ruolo "decisionale".

Anche la Capitana ha paura. Paura che non tutte le persone salvate ce la facciano a sopravvivere. Paura per le possibili conseguenze personali.
Ma soprattutto paura che non serva a niente quello che ha fatto e quello che sta facendo. Per la forza sovrumana dell'indifferenza e della mistificazione. Per il senso di umanità dei cittadini anestitizzato, per l'incapacità percepire anche la più elementare delle parole umane: sono persone che chiedono solamente di vivere. Nate dalla parte sbagliata e lasciate a largo dalla parte "giusta".
Paura che le persone non conoscano più o non riescano più a capire la lingua degli esseri umani.

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