lunedì 13 ottobre 2014

"Le diseguaglianze nel mondo sono in aumento", la denuncia della Banca mondiale.


Le diseguaglianze sociali nel mondo sono in aumento, mettendo a rischio gli obiettivi fissati dalla comunita' internazionale per sconfiggere la poverta'.

controlacrisi.org fabrizio salvatori
 E l'epidemia dell'ebola non aiuta. Anzi, al di la' della tragedia umana, sta avendo effetti "devastanti" anche sul fronte economico e sociale. E' l'allarme lanciato dalla Banca Mondiale, che rivolge un appello a tutti i Paesi, sviluppati e in via di sviluppo, perche' agiscano sempre piu' insieme nel mettere a punto le giuste politiche.
"Sono essenziali un'azione coordinata e un sostegno finanziario per contenere e mitigare l'impatto diretto e di lungo termine della crisi'', si legge nel documento finale del Development Committee riunitosi a Washington. Perche' - come ha sottolineato nel suo intervento il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco - "le diseguaglianze sono salite a livelli senza precedenti''. Non solo tra Paese e Paese, ma all'interno dei singoli Paesi dove ''sono aumentate le diseguaglianze di reddito", e dunque gli squilibri sociali, con tutte le conseguenze negative del caso sul fronte dello sviluppo, anche economico.
Secondo Visco la priorita' dei governi deve essere innanzitutto quella di "aumentare i redditi, essenziale per sfuggire alla poverta'". Nei loro interventi i numeri uno di Banca Mondiale e Fondo monetario internazionale hanno quindi insistito sul bisogno di dare la giusta risposta all'emergenza ebola, i cui effetti vanno al di la' dei morti, provocando danni enormi all'economia.
 "Non abbiamo scelta, dobbiamo agire in fretta per fermare l'epidemia, ma senza isolare questi Paesi", dice il presidente della Banca Mondiale Jim Yong Kim. Parole a cui fanno eco quelle della direttrice generale del Fmi, Christine Lagarde, che invita "a non terrorizzare il mondo rispetto ai Paesi africani che stanno vivendo il dramma dell'ebola". "L'epidemia va fermata, contenuta. Ma dobbiamo aiutare il piu' possibile le nazioni che stanno vivendo questo dramma anche continuando a lavorare e a commerciare con loro".

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