La direzione di un parco giochi dice no ad una scolaresca di studenti arabo-israeliani. I politici di Tel Aviv si dicono ‘scioccati’, ma l’episodio rivela la natura razzista del cosiddetto ‘stato ebraico’.
Shock, vergogna, denunce di discriminazione: monta la polemica in Israele per la decisione da parte della direzione di 'Superland', un parco giochi di Rishon Lezion, vicino a Tel Aviv, di rifiutare l’ingresso ad un gruppo di giovani studenti arabo-israeliani di una scuola di Jaffa accompagnati dal loro professore. E a nulla é valsa – quando ormai la polemica montava pubblicamente – il parziale passo indietro della direzione del parco che ha annunciato di voler rivedere la sua ''politica''. Una scelta comunque giustificata, a suo dire, dal fatto che sono state le stesse scolaresche ebraiche ed arabe a chiedere visite in giorni diversi per evitare incidenti e che sarebbe valsa solo per giugno e non per tutto l'anno. Appresa la notizia, con una buona dose di cinismo il ministro della giustizia Tizpi Livni ha subito chiesto al Procuratore generale dello stato Yehuda Weinstein di intervenire per accertare se vi sia stata da parte del parco giochi discriminazione nei confronti degli studenti arabi.
Tutto é venuto alla luce grazie alla determinazione di Chaled Shakra, professore di un gruppo di 25 studenti della scuola 'Ajila' di Giaffa. Lui stesso - ha detto citato dai media - ha raccontato di aver chiamato martedì scorso 'Superland' per prenotare una visita premio per la fine dell'anno scolastico. La data concordata, tra tre giorni differenti proposti da 'Superland', é stata quella del 18 giugno. Ma, nel momento in cui il professore ha rivelato il nome, arabo, della scuola, improvvisamente quella data é svanita. Ma il professor Shakra non si é arreso: poco dopo ha richiamato il parco giochi usando il nome ebraico di Eyal e chiedendo di voler prenotare una visita per il 18 giugno a nome di un'istituzione scolastica ebraica. A quel punto la disponibilità é, come per incanto, subito ricomparsa. Le reazioni di sdegno all'episodio denunciato alla radio da Shakra sono state immediate: il ministro dell'istruzione, il centrista Shai Piron, ha parlato per telefono con il professore arabo e si é detto ''scioccato di fronte a questi atti che non hanno diritto di luogo nella società israeliana''. Non è stato da meno il ministro della difesa Moshé Yaalon, un falco del Likud, il partito di destra del premier Benyamin Netanyahu: ''quando ho sentito alla radio questa mattina il professore descrivere cosa gli era accaduto...quando ho letto la risposta senza precedenti di Superland all'incidente, mi sono chiesto come ognuno di noi avrebbe reagito se i responsabili di un altro stato avessero detto di prevedere giorni separati per scuole 'regolari' e scuole ebraiche. Penso che ognuno sarebbe rimasto scioccato e pieno di vergogna, così come lo sono io adesso''. Su 'Superland' stanno ora piovendo le disdette di prenotazioni: come quella dell'Hashomer Haztair (l'organizzazione giovanile di sinistra) che, dopo aver definito ''razzista'' l'episodio, ha deciso di non inviare più questa estate al parco giochi le centinaia di aderenti al suo movimento. Il partito di sinistra arabo-ebraico 'Meretz', tramite il deputato Issawi Freij, é deciso a portare il caso in Parlamento per i provvedimenti del caso, così come Amram Mitzna del centrista 'Hatnua' ha chiesto al sindaco di Rishon ''azioni legali'' contro chi ha discriminato.Shock, vergogna, denunce di discriminazione: monta la polemica in Israele per la decisione da parte della direzione di 'Superland', un parco giochi di Rishon Lezion, vicino a Tel Aviv, di rifiutare l’ingresso ad un gruppo di giovani studenti arabo-israeliani di una scuola di Jaffa accompagnati dal loro professore. E a nulla é valsa – quando ormai la polemica montava pubblicamente – il parziale passo indietro della direzione del parco che ha annunciato di voler rivedere la sua ''politica''. Una scelta comunque giustificata, a suo dire, dal fatto che sono state le stesse scolaresche ebraiche ed arabe a chiedere visite in giorni diversi per evitare incidenti e che sarebbe valsa solo per giugno e non per tutto l'anno. Appresa la notizia, con una buona dose di cinismo il ministro della giustizia Tizpi Livni ha subito chiesto al Procuratore generale dello stato Yehuda Weinstein di intervenire per accertare se vi sia stata da parte del parco giochi discriminazione nei confronti degli studenti arabi.
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