mercoledì 5 giugno 2013

Ilva, resta commissario Bondi per 36 mesi

Tutti i poteri a Enrico Bondi, per 12 mesi rinnovabili fino a un massimo di 36, per sanare una situazione di grave emergenza, assicurare continuita' aziendale e garanzia ambientale, due fattori che "marciano alla pari". Il governo ha varato il decreto per salvare l'Ilva, che e' stato firmato a tempo di record dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. "Uno strumento eccezionale per una situazione eccezionale" perche' se l'Ilva chiudesse "sarebbe una botta enorme per l'economia dell'Italia e devastante sul piano occupazionale", ha spiegato il ministro dello Sviluppo Flavio Zanonato illustrando il provvedimento a palazzo Chigi.

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Lo stabilimento Ilva di Taranto "Non siamo in presenza di un esproprio - ha puntualizzato Zanonato - I proprietari rimangono gli stessi, finito il periodo di commissariamento, i soci proprietari rimarranno proprietari", ha spiegato osservando che i Riva detengono una quota del 36-37% della societa' finanziaria e ne sono i soci di riferimento. Tutti i poteri sono in mano al commissario straordinario, "non e' sospeso tuttavia il diritto della proprieta' di vendere, viene salvaguardata la proprieta"', ha detto ancora il ministro.


Alle critiche sollevatesi sul nome di Bondi, a cominciare dal governatore della Puglia Nichi Vendola, in quanto non fornirebbe segnale di discontinuita' rispetto alla passata gestione (Bondi e' amministratore delegato dimissionario del gruppo), Zanonato ha opposto ragioni pratiche di urgenza: "Occorre qualcuno che sia immediatamente operativo, un amministratore in grado di attuare l'indirizzo dato dal governo, una gestione del genere non si improvvisa".

Nel passaggio al Consiglio dei ministri, l'iniziale durata di 3 anni dell'incarico al commissario prevista nella bozza di entrata, e' stata ridotta a 12 mesi rinnovabili fino a 36, in quanto "abbiamo ritenuto opportuno che il commissariamento sia sottoposto a una verifica step by step per valutare come procede il percorso", ha spiegato il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando. Bondi sara' affiancato da un subcommissario all'Ambiente (inizialmente erano 2) che potenziera' l'attuazione di tutti i requisiti ambientali previsti dall'Aia, ha detto Orlando.

In 60 giorni Bondi dovra' presentare un piano ambientale e un piano industriale che verranno rapidamente valutati e approvati dai ministeri competenti. La produzione di acciaio e ghisa madre dell'Ilva copre il 40% della produzione nazionale, il settore laminati risponde al 60% della domanda nazionale; il gruppo ha 12mila dipendenti diretti ma un bacino di 25mila persone tra indiretti e indotto. Zanonato ha riassunto con questi numeri il profilo del gigante siderurgico: "70 ettari di campi minerari pari a 100 campi di calcio affiancati", un disastro economico da 8 miliardi se dovesse chiudere.

"Sull'Ilva si gioca una partita emblematica del futuro del Paese", ha detto il presidente Confindustria Giorgio Squinzi che "promuove" Bondi. Dure invece le critiche di Federacciai: "un commissariamento sbagliato e sproporzionato che rischia di fare un disastro". Secondo l'ex ministro Pdl Maurizio Sacconi, "il provvedimento rischia di costituire un pericoloso precedente". Semaforo verde dal leader Cisl Raffaele Bonanni, il commissario e' "l'unica strada percorribile".

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