I lavoratori sono stati trasferiti con gli elicotteri in centri specializzati in grandi ustionati: la parete del capannone, fatta di lamiere, è stata distrutta. I sindacati proclamano uno sciopero di quattro ore e un presidio per lunedì: "Non è più accettabile rischiare la vita per lavorare".
ilfattoquotidiano.it
Sei operai sono rimasti feriti a causa di un’esplosione avvenuta nel reparto produttivo di una fabbrica di alluminio nella zona industriale di Bolzano, mezz’ora dopo la mezzanotte di venerdì. Quattro di loro sono gravi e sono stati trasferiti con gli elicotteri in centri specializzati in grandi ustionati a Verona, a Padova e a Murnau, in Baviera. “I due pazienti ustionati sono in terapia intensiva in prognosi riservata per stabilizzare le condizioni cliniche generali, che sono apparse da subito critiche”, informa una nota dell’azienda ospedaliera universitaria veronese. “Ci vorranno alcuni giorni per ristabilire il quadro clinico e procedere poi con le medicazioni successive. I trattamenti saranno lunghi perché i pazienti, due uomini di origini straniera, sono arrivati con ustioni diffuse: uno al 47% del corpo e l’altro al 30%“.
L’esplosione ha distrutto la parete del capannone della fabbrica, fatta di lamiere: la struttura è stata sottoposta a sequestro dalla Procura di Bolzano, che ha aperto un’indagine. La dinamica non è ancora chiara: i forni su cui lavoravano i dipendenti feriti, a quanto si apprende, sono di installazione piuttosto recente. Un contributo determinate per ricostruire l’accaduto è atteso dalle immagini dalle videocamere di sorveglianza. Nello stabilimento, in cui lavorano 130 persone, si produce alluminio dal 1936: l’azienda, la Aluminium Bozen, ha iniziato la produzione di estrusi in leghe dure nel 1976, divenendo leader nel mercato europeo.
Dopo l’incidente Fim, Fiom e Uilm, i sindacati confederali dei metalmeccanici, hanno proclamato per lunedì 24 giugno uno sciopero di otto ore all’Aluminium (con un presidio convocato alle 10 di fronte allo stabilimento) e di quattro ore in tutto il settore metalmeccanico in Alto Adige. “Fim, Fiom e Uilm Alto Adige esprimono vicinanza e sostegno ai lavoratori coinvolti e alle loro famiglie. Le categorie sollecitano il fatto che venga fatta quanto prima chiarezza sull’accaduto”, si legge in un comunicato congiunto. “La sicurezza sul lavoro deve essere messa al primo posto tra le priorità da perseguire. Le aziende devono garantire la salute e la vita dei lavoratori. Non è accettabile che nel nostro Paese si continui in una tragica striscia di incidenti gravi, e mortali, senza che nulla cambi. Non è più accettabile rischiare la vita per lavorare”, incalzano le sigle.
“Si tratta di un incidente gravissimo che ci impone di riflettere seriamente sulle misure di sicurezza attualmente in vigore. Bisogna fare di più per prevenire simili tragedie e garantire la sicurezza dei lavoratori. Proponiamo l’istituzione di un tavolo di confronto con la Provincia di Bolzano per discutere e migliorare le normative e le pratiche di sicurezza sul lavoro”, dichiara il segretario della Uil Trentino-Alto Adige Mauro Baldessari. “Stiamo lavorando in stretto contatto con la Prefettura, gli organi inquirenti e la Protezione civile e la Sanità per capire meglio quali sono le cause di questo incidente. Daremo ovviamente tutte le informazioni appena ci sarà maggiore chiarezza su quanto avvenuto”, dice all’Ansa il governatore altoatesino Arno Kompatscher.
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