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Nottetempo, in Veneto, Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna, gli autovelox continuano ad essere illegalmente abbattuti. La “manina” autrice degli atti di vandalismo è quella di Fleximan – per alcuni uno squallido criminale, per altri un vero e proprio eroe –, un personaggio dietro la cui maschera sembrano però agire diverse persone. In Veneto, Fleximan sembra imprendibile: sono almeno 10 gli autovelox tranciati dal suo flessibile, celebrato dai tanti cittadini che supportano in maniera manifesta l’azione del “giustiziere” notturno. Alcuni altri sono invece caduti in Lombardia e Piemonte, ma in quest’ultima regione il presunto “Fleximan” è stato individuato e denunciato dalle forze dell’ordine. Anche nel Sud Italia sono iniziate le emulazioni: alla periferia di Ruffano, in provincia di Lecce, negli ultimi giorni qualcuno ha tranciato di netto i cavi elettrici che alimentavano un photored, apparecchio utilizzato per il rilevamento automatico delle infrazioni delle automobili sulla statale 446, in direzione Santa Maria di Leuca. Ad ogni modo, i social network pullulano di gruppi favorevoli alle sue azioni, tanto che, consapevoli dell’enorme consenso registrato dagli abbattimenti, molti sindaci dei Comuni colpiti hanno apertamente dichiarato che non sostituiranno gli autovelox divelti con nuovi apparecchi.
L’ultimo atto di vandalismo consumato da Fleximan in Veneto risale a tre notti fa, quando è stato segato il palo che sorreggeva un autovelox nella strada provinciale 46 “del Piovego”, a Villa del Conte (Padova). Qui, per la prima volta, l’autore del danneggiamento ha fatto ritrovare un volantino di “rivendicazione” recante la scritta “Fleximan sta arrivando”. Su un muro della città di Padova, inoltre, negli ultimi giorni è apparso un omaggio a Fleximan dello street artist Evyrein, che nel suo disegno lo ha rappresentato nelle vesti di Uma Thurman di “Kill Bill”. In tutto, le procure del Veneto che stanno indagando sulla sequela di episodi in questione – cercando Fleximan attraverso targa system, banche dati e pattuglie notturne – sono quattro: quelle di Padova, Belluno, Rovigo e Treviso. In Lombardia, Fleximan ha invece consumato la sua offensiva nelle province di Bergamo e Cremona. Nel frattempo, in provincia di Monza e Brianza, c’è chi inneggia alla figura misteriosa: “W Fleximan. Sei un grande”, si è letto su uno striscione apparso mercoledì mattina a Brugherio, in viale Lombardia. Qualcosa è invece andato storto al Fleximan del Piemonte. Pare essere stato rintracciato, infatti, l’uomo che negli scorsi mesi ha abbattuto due autovelox nella provincia di Verbano-Cusio-Ossola: è un 55enne della zona, incastrato dalle riprese delle telecamere di sorveglianza del Comune di Druogno, che ora è stato denunciato per danneggiamento aggravato. Sul photored distrutto in provincia di Lecce, invece, stanno indagando i carabinieri insieme agli agenti della Polizia locale del Comune di Ruffano, dove è avvenuto il danneggiamento. Questa notte, in ultimo, Fleximan ha colpito anche a Ravenna, dove è stato abbattuto l’autovelox lungo via Dismano, all’altezza di Osteria.
In Veneto, in seguito all’abbattimento dell’ultimo rilevatore di velocità, alcuni amministratori comunali dei Comuni della provincia di Padova hanno scelto di non ripristinare gli autovelox abbattuti, aprendo a una riflessione sul il supporto sociale che l’incognito “vendicatore” di multe sta accumulando nel corso dei mesi. Tra questi vi sono la presidente della Federazione dei Comuni del Camposampierese, Sarah Gaiani (che è anche sindaca di Villanova), il primo cittadino di Cadoneghe e la sindaca di Villa Del Conte, Comuni in cui Fleximan ha lasciato la sua traccia. «Dobbiamo tener conto anche della reazione della cittadinanza, tutto questo dissenso nei confronti degli autovelox non si può ignorare – ha dichiarato Gaiani -. Quegli autovelox erano stati installati perché si correva troppo lungo quel rettilineo, ora però non rimetteremo tutto in funzione». Sulla stessa scia anche Massimo Cavazzana, primo cittadino di Tribano, centro in cui lo scorso ottobre era stato distrutto un rilevatore che non è ancora stato rimesso in funzione: «Bisogna riflettere, la nostra strada viene percorsa da molti mezzi pesanti e le auto vanno spesso in sorpasso; dobbiamo trovare un dialogo con la popolazione, potremmo magari mettere in funzione l’Autovelox solo in determinati orari con avvisi ben visibili quando è attivo».
Piuttosto evidente è, infatti, il grado di consenso che l’azione di Fleximan sta riscontrando, come dimostra l’universo dei social network, dove i gruppi in cui si decantano le sue gesta non si contano più. I contenuti veicolati sono molto spesso post satirici e leggeri, ma molti utenti affermano di sostenere senza se e senza ma l’azione dei danneggiatori, condividendo – anche se spesso in anonimo – foto e video degli autovelox divelti. A questo proposito, nei giorni scorsi, il procuratore della Repubblica di Treviso, Marco Martani, ha dichiarato che le approvazioni e le esortazioni a ripetere i gesti di Fleximan comparse sui social potrebbero comportare la sussistenza dell’accusa di apologia di reato. Nel frattempo, in rete è spuntato il video di un brano realizzato dal gruppo “La Sindrome Di Peter Punk”, dal titolo “Fleximan”. Una sorta di “inno” anti-autovelox, che descrive l’autore dei danneggiamenti come “protettore della notte”. “Si muove con astuzia”, “agisce con orari inflessibili”, “con una scintilla toglie i guai” viene cantato all’interno del brano, che ha già ampiamente superato 1 milione di visualizzazioni.
Comunque la si voglia pensare, un dato è certo: il nostro Paese, nel continente europeo, è quello che conta il maggior numero di autovelox lungo le strade. Secondo i dati diramati dal Codacons, sono ben 11.130mila gli apparecchi di rilevazione automatica presenti sulla Penisola. La seconda in graduatoria, ben staccata dall’Italia, è la Gran Bretagna, che ne conta circa 7.700, seguita dalla Germania, con 4.700, e la Francia, che ne ha 3.780. Ancora dietro la Spagna, con solo 1.390 rilevatori. Sulla base delle statistiche del Ministero dell’Interno, nell’ultimo periodo sono cresciuti esponenzialmente – segnando addirittura un +61,7% – gli incassi delle 20 principali città italiane, passati dai 46.921.290 euro registrati nel 2021 ai 75.891.968 euro incamerati nel 2022.
[di Stefano Baudino]
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