sabato 27 gennaio 2024

Il Texas continua a proteggere i propri confini, nonostante Biden. 25 stati lo appoggiano

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Le tensioni tra il governatore del Texas Greg Abbott e l’amministrazione Biden sono aumentate e, francamente, si stanno muovendo al limite della secessione, ma il Texas non è solo nella sua battaglia contro lo stato federale.

Lunedì la Corte Suprema ha deciso che gli agenti federali della polizia di frontiera sono autorizzati a rimuovere il filo spinato che Abbott avevaa ordinato di porre nell’area per impedire il passaggio della frontiera agli immigrati illegali, ma questo non è stato sufficiente a far desistere il governantore.

In una lettera inviata mercoledì dopo la sentenza della Corte Suprema, il Dipartimento di Sicurezza Nazionale avrebbe chiesto “pieno accesso” al confine entro venerdì, cioè avrebbe chiesto di togliere il filo spinato alla Guardia Nazionale. Nella lettera, indirizzata ai funzionari del Texas, si legge che ai membri delle unità della U.S. Customs and Border Protection è stato impedito l’accesso all’area, come riporta la CNN.

In una dichiarazione rilasciata a Newsweek dopo la decisione dell’Alta Corte, un portavoce dell’ufficio di Abbott ha affermato: “L’assenza di filo spinato e di altre strategie di dissuasione incoraggia i migranti a compiere attraversamenti illegali e non sicuri tra i porti d’ingresso, rendendo al contempo più pericoloso e difficile il lavoro dei soldati della Guardia Nazionale del Texas e degli agenti del [Dipartimento di Pubblica Sicurezza]”.

“Questo caso è in corso e il governatore Abbott continuerà a lottare per difendere la proprietà del Texas e la sua autorità costituzionale di proteggere il confine”.

Ufficialmente Abbott ha pubblicato una lettera in cui afferma che il presidente Biden ha abbandonato il suo obbligo costituzionale di difendere le leggi federali e i confini e gli Stati da ogni invasione straniere e che, avendo lui mancato a questi suoi obblighi, a questo punto gli stati gli possono subentrare nella difesa dei confini stessi. 

Quindi Abbott proseguirà nella sua difesa dei confini del suo stato e rafforzerà i controlli delle frontiere, nonostante le richieste del presidente e del dipartimento degli interni. 

Il governatore non fa solo delle parole, ma mette anche a disposizione risorse finanziarie: il Texas offre denaro per i membri del Dipartimento Militare del Texas (TMD) che presidieranno le frontiere.

Secondo il sito web del TMD, lo stato mira a “dispiegare le risorse per la sicurezza delle frontiere in aree ad alto rischio per impedire alle organizzazioni criminali di spostare illegalmente droga e persone in Texas”.

“Queste posizioni offrono una serie di vantaggi, tra cui l’alloggio e una diaria di 55 dollari al giorno”, aggiunge il sito. Quindi vi è una sorta di chiamata militare volontaria per la difesa dei confini.

Abbott non è però solo: 25 stati si sono schierati al suo fianco e alcuni, come la Florida di DeSantis, stanno preparando l’invio della guardia nazionale in appoggio a quella del Texas. Si tratta di una profonda spaccatura con la quale metà degli stati contesta duramente il governo federale, qualcosa che non si vedeva da 160 anni.

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