martedì 30 gennaio 2024

BIDEN SCATENA IL PANICO: LO STOP AL GAS AGITA L’EUROPA

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Gli Stati Uniti fermano lo sviluppo di nuovi impianti di gas naturale liquefatto e l’Europa, che si è legata mani e piedi agli americani, si agita.

Gnl americano in Europa: l’annuncio di Biden

Joe Biden ha annunciato la sospensione di nuovi progetti utili a espandere le esportazioni del GNL: “Ci prendiamo una pausa per dare uno sguardo approfondito alla crisi climatica e ai costi energetici”, ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti.

Una decisione che si collocherebbe nel quadro delle prossime elezioni presidenziali di novembre. Biden ha infatti spiegato che serve una valutazione sull’impatto climatico del GNL prima di proseguire con nuovi progetti.

Il presidente punterebbe così ai voti degli ambientalisti, solitamente vicini al Partito Democratico, un po’ come sta accadendo con il cambio di registro nelle dichiarazioni verso Israele, con il probabile obiettivo di accaparrarsi qualche preferenza da parte di sostenitori della causa palestinese.

L’Europa si agita per la decisione sul Gnl americano

L’annuncio di Biden ha messo in allarme l’Europa, Confindustria italiana compresa. Questo perché il continente, prima dipendente dalla Russia, tra sanzioni e sabotaggi di gasdotti adesso si rifornisce dagli Stati Uniti.

I rifornimenti di GNL verso l’Europa rappresentano il 60%. Peccato però che il gas americano risulti anche più caro del 50% e deve essere rigassificato. Una situazione sicuramente redditizia per gli Stati Uniti, che hanno incrementato le esportazioni di GNL del 15% nel 2023.

Gli Stati Uniti hanno quindi il coltello dalla parte del manico, decidendo quanto GNL produrre. In questo caso, Biden ha per esempio deciso per una sospensione.

Se ne sono resi conto i governi europei: “Gli Stati Uniti sono ormai l’Arabia Saudita del GNL”, ha dichiarato il viceministro delle Imprese, Valentino Valentini.

Oltre 40 organizzazioni e imprese temono ora un aumento dei prezzi e hanno scritto una lettera all’amministrazione americana per chiedere di ripensarci.

Da Washington tendono a rassicurare: “Questo non è un bando all’export, è solo una pausa, ha detto il sottosegretario all’Energia Brad Crabtree.

Adesso gli Stati Uniti dettano le condizioni, insomma. All’Europa non resta quindi che adeguarsi agli umori e alle esigenze americane. Anche per quanto riguarda le forniture di gas.

 

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