“Ho visto un’intervista del professor De Masi, filosofo del Movimento 5 Stelle, che diceva che è meglio vivere sotto una dittatura piuttosto che morire. Voi capite bene come questa sorta di esegesi della vigliaccheria di fatto faccia strage di secoli di civiltà europea”.
(SAL. CAN. – ilfattoquotidiano.it)
Giorgia Meloni chiama in causa, in Parlamento, un normale cittadino come il professor Domenico De Masi, sociologo apprezzato e oggi direttore della Scuola del Fatto. “Non sono il guru dei 5 Stelle – risponde De Masi –, sono demasiano, ho le mie idee e le scrivo. Vigliacco è attaccare una persona assente che non può difendersi”
Meloni le rimprovera di aver privilegiato le dittature.
Se il detto di Orazio, dulce et decorum est pro patria mori, “dolce e decoroso è morire per la patria”, sia vero o no va chiesto alle centinaia di migliaia di ucraini che sono morti o feriti per la patria e ai milioni che sono dovuti scappare. Alla guerra si poteva rispondere con la guerriglia ipotizzando che un nemico troppo forte si poteva attaccare con una guerriglia molto più intelligente. La guerriglia poi consente alla diplomazia di agire meglio.
Come spiega un attacco così netto?
Se c’è un punto chiaro di discrimine tra destra e sinistra è il rapporto con la guerra. È una differenza permanente, anche se nella Prima guerra mondiale una parte di socialisti aderì alla guerra. Non c’è nulla di male che la destra sia guerrafondaia, ma è doveroso che la sinistra sia dalla parte avversa.
La sua non è un’esegesi della vigliaccheria?
Non si tratta di una scelta tra coraggio e vigliaccheria, ma tra intelligenza e idiozia. Nel Risorgimento, quando c’era lo spirito patriottico, i Paesi non mandavano armi, ma uomini armati. La vigliaccheria è mandare armi per far massacrare le persone per procura.
Nessun commento:
Posta un commento