Alastair Crooke
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La geografia spaziale del mondo è cambiata. La sua capitale si è spostata da Washington e la scorsa settimana si è stabilita con successo – anche se temporaneamente – a Samarcanda. La “NATO-sfera” occidentale, in fase di contrazione, si sta rivolgendo verso l’interno, concentrandosi sul “nemico interno.”
L’Occidente cerca di irregimentare la propria popolazione in una politica di conformità alla “guerra” con la Russia e la Cina, mentre usa palesemente il nemico interno come “pretesto” per “chiudere i boccaporti” in vista di un’imminente tempesta di inquietudine interna in Europa e negli Stati Uniti provocata dal disagio economico.
Nel suo discorso sullo stato dell’Unione al Parlamento Europeo, la Von der Leyen è stata esplicita: “Non permetteremo a nessun cavallo di Troia [menzogna] dell’autocrazia di attaccare dall’interno le nostre democrazie.” Il discorso fa eco a quello dello stesso Biden sulla lotta alle minacce interne negli Stati Uniti.
Per l’Europa, l’Ucraina si è visibilmente trasformata da supposta, presunta aggiunta all’eurocoesione atlantica, a simbolo universale della “difesa avanzata” della NATO nel confronto con la Russia. Questo era il gioco finale fin dall’inizio.