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Mentre in Italia si adotta il green pass e la gente scende in piazza per protestare energicamente contro la restrizione delle libertà fondamentali, in Svezia succede ben altro.
Il Paese scandinavo infatti ha fatto registrare zero contagi (dato del 25 luglio 2021), senza che libertà delle persone fossero ristrette e senza il ricorso ai lockdown generalizzati.
La Svezia fin dall’inizio della crisi sanitaria ha adottato una strategia completamente diversa rispetto ad altre nazioni europee. Mentre queste istituivano regole ferree a colpi di dpcm, come accaduto in Italia, in Svezia si lasciavano tutte le attività aperte, senza particolari restrizioni.
Non solo, ma nel Paese non esiste nemmeno l’obbligo di indossare le mascherine, visto che anche le autorità sanitarie non ne raccomandano l’utilizzo.
I dati statistici dimostrano che nel 2020 il tasso di mortalità era più basso di altri Paesi europei e l’economia ha risentito molto meno rispetto ad altre zone del continente, proprio grazie alla mancanza di restrizioni.
Oggi, ad oltre un anno e mezzo di distanza, i giudizi negativi sulla Svezia che molti media avevano frettolosamente emesso, insieme alle condanne di molti governi favorevoli all’approccio duro contro il Covid-19, devono essere rivisti.
Il Paese è oggi molto più in salute e libero di tanti altri Paesi d’Europa. Il segno che le politiche adottate dal governo svedese e dalle autorità sanitarie, ha prodotto buoni risultati.
Quello che va messo in evidenza è anche il fatto che le strategie di uscita dalla crisi sanitaria hanno evitato di terrorizzare la popolazione, come invece è accaduto in Italia, Francia e Germania, tanto per citare tre esempi.
La strategia svedese dimostra che, pur in presenza di un virus che molti scienziati e medici hanno più volte chiarito essere serio ma non una nuova peste, un’altra strada era ed è possibile, senza dover necessariamente intervenire per limitare le libertà personali.
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