lunedì 26 luglio 2021

MASSIMO CACCIARI E GIORGIO AGAMBEN SUL GREEN PASS: “OGNI REGIME DISPOTICO HA SEMPRE OPERATO DISCRIMINAZIONI”

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MASSIMO CACCIARI E GIORGIO AGAMBEN SUL GREEN PASS: "OGNI REGIME DISPOTICO HA SEMPRE OPERATO DISCRIMINAZIONI"

Il green pass è arrivato come un tornado a scuotere le vite e le coscienze di milioni di italiani, soprattutto quelli scesi in piazza durante il fine settimana.

Ma nel dibattito sulla misura introdotta dal governo guidato da Mario Draghi intervengono anche i filosofi Massimo Cacciari e Giorgio Agamben. I due non esitano a paragonare l’operato del governo a quello dei regimi, i quali hanno sempre avuto un atteggiamento sprezzante nei confronti delle minoranze.

La discriminazione di una categoria di persone, che diventano automaticamente cittadini di serie B, è di per sé un fatto gravissimo – scrivono Agamben e Cacciari – le cui conseguenze possono essere drammatiche per la vita democratica. Lo si sta affrontando, con il cosiddetto green pass, con inconsapevole leggerezza. Ogni regime dispotico ha sempre operato attraverso pratiche di discriminazione, all’inizio magari contenute e poi dilaganti.”

E non esitano a scomodare la Cina, l’Unione Sovietica e il fascismo per sottolineare come sotto i regimi l’utilizzo di un qualche ‘passaporto’ sia stato sempre legato ad una forma di discriminazione verso un certo gruppo sociale. Mentre in quei casi la forza dello stato si scagliava contro coloro che negavano i postulati ideologici dei partiti al potere, oggi gli emarginati sono coloro che si pongono dubbi, quelli che osano chiedersi se magari esistano terapie diverse per affrontare il virus.

Quando poi un esponente politico giunge a rivolgersi a chi non si vaccina usando un gergo fascista come ‘li purgheremo con il green pass‘ c’è davvero da temere di essere già oltre ogni garanzia costituzionale” – scrivono i due filosofi.

Ma c’è un rischio ancora più grande, che il vaccino assuma connotati politico-religiosi.

Guai se il vaccino si trasforma in una sorta di simbolo politico-religioso. Ciò non solo rappresenterebbe una deriva anti-democratica intollerabile, ma contrasterebbe con la stessa evidenza scientifica” – attaccano Cacciari e Agamben.

In una fase del genere non importerebbe più se un vaccino possa essere o meno efficace, perché esso avrebbe assunto completamente i caratteri di uno strumento di redenzione politico-religiosa, non già da vagliare attraverso la ragione critica ma, al contrario, da abbracciare con la fede che non mette in discussione i propri dogmi.

Per Cacciari e Agamben i discriminati in verità non sarebbero solo coloro che rifiutano di vaccinarsi, ma anche quelli che accettano il vaccino e si “abilitano” con il green pass.

Tutti sono minacciati da pratiche discriminatorie. Paradossalmente, quelli “abilitati” dal green pass più ancora dei non vaccinati (che una propaganda di regime vorrebbe far passare per “nemici della scienza” e magari fautori di pratiche magiche), dal momento che tutti i loro movimenti verrebbero controllati e mai si potrebbe venire a sapere come e da chi. Il bisogno di discriminare è antico come la società, e certamente era già presente anche nella nostra, ma il renderlo oggi legge è qualcosa che la coscienza democratica non può accettare e contro cui deve subito reagire” – scrivono.

 

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