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Il torio è meno raro di uranio e plutonio e ha una radiotossicità più bassa. In Cina sperano di usarlo per alimentare il primo reattore al mondo a sali fusi, che non ha bisogno di acqua per refrigerante e solidifica il combustibile se esposto all’aria.
dday.it
di Sergio Donato
La Cina sta per terminare la costruzione del primo reattore nucleare al mondo a sale fuso di torio. Un prototipo da 2 MW che potrebbe riequilibrare i vantaggi e gli svantaggi dell’energia elettrica prodotta dal nucleare.
I reattori a sali fusi sono allo studio da almeno gli anni 40 e sono stati condotti esperimenti negli Stati Uniti negli anni 60 e 70, tra questi l’Aircraft Nuclear Propulsion per la realizzazione di una propulsione nucleare per gli aerei. Ma l’avanzamento della tecnologia è stato lento.
Al torio sono stati preferiti uranio e plutonio – molto più rari – anche per la loro maggiore “predisposizione” a essere usati per le armi nucleari. Costruire una bomba al torio è un po’ più complesso, anche perché il torio non è un materiale fissile – che cioè è in grado di sviluppare una reazione a catena di fissione nucleare – ma fertile, che invece ha bisogno di essere “fertilizzato” da un neutrone termico per diventare fissile. Il torio ha anche una radiotossicità molto più bassa di uranio e plutonio.
Torio disciolto in sale fuso per alimentare il reattore
Il reattore che sta per essere costruito in Cina, invece di barre di combustibile solido, usa torio disciolto in sale fuso che poi viene fatto scorrere nel reattore ad alte temperature. In questa forma il sale liquido funge da refrigerante e non c’è bisogno di sistemi di raffreddamento ad acqua e ad alta pressione.
Se c’è un incidente e il combustibile è esposto all’aria, si raffredda rapidamente e diventa solido. Un reattore nucleare convenzionale invece che può contaminare vaste aree in materiale radioattivo, comprese le acque, come è accaduto per Fukushima nel 2011.
Proprio nel 2011, la Cina ha approvato i piani per lo sviluppo di un reattore a sali fusi di torio nella città di Wuwei, nella provincia di Gansu. Il completamento della costruzione del reattore da 2 MW è previsto nel mese di agosto, mentre già a settembre dovrebbero iniziare i primi test, che lo faranno diventare anche il primo reattore a sale fuso di torio operativo in tutto il mondo.
Se i test daranno buoni risultati, il piano prevede la realizzazione di altri reattori a sale fuso di torio in altre località e con potenze fino a 100 MW. Il primo reattore “commerciale” dovrebbe essere completato entro il 2030.
I bastoni tra le ruote alla commerciabilità di questa soluzione vengono messi dalla tecnologia stessa e che in parte ha limitato il suo sviluppo negli anni.
I reattori a sale fuso temono la corrosione, con il sale fuso radioattivo che quindi è incline a corrodere i componenti dell’impianto. Inoltre, proprio a causa della sua fertilità, il torio ha bisogno di essere “aiutato” dall’uranio per innescare le reazioni nucleari. Gli scienziati cinesi potrebbero avere però sviluppato nuove tecnologie che aiuterebbero l’energia nucleare basata su reattori a sali fusi a diventare redditizia.
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