giovedì 24 giugno 2021

Propaganda e narrazione pandemica: una lezione dalle neuroscienze

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Il neglect, o negligenza visuo-spaziale, è un disturbo di natura neuropsicologica caratterizzato dalla mancanza di consapevolezza dello spazio controlaterale alla lesione cerebrale che lo determina. Di solito si manifesta dopo un danno all’emisfero destro, in particolare se la lesione cerebrale interessa la corteccia parietale posteriore. Insorgenza e intensità sono maggiori durante le prime settimane che seguono un ictus, un trauma cranico o la rimozione di un tumore (cioè durante la fase acuta che segue la lesione), per poi scomparire o evolversi in disturbi meno gravi nel corso dei mesi seguenti.

Ma cosa vuol dire avere un deficit di consapevolezza e attenzione spaziale? Nella percezione cosciente (fenomenologica) di chi viene colpito da questo disturbo, la parte sinistra del mondo semplicemente scompare. Non esiste più. Il paziente con neglect non ha più consapevolezza della parte sinistra dell’ambiente, di un oggetto in particolare o del suo stesso corpo. Se posto davanti a un piatto di risotto, ne mangia la porzione nella parte destra, senza vedere né toccare il riso nella parte sinistra del piatto.

Davanti a uno specchio, gli uomini si radono solo la parte destra del volto, senza nemmeno accorgersi che hanno fatto solo metà barba, o non indossano la maglia/pantalone nel braccio/gamba di sinistra. In un famoso esperimento Bisiach e colleghi (1978) chiesero a due pazienti milanesi di descrivere gli edifici presenti in piazza Duomo, ricevendo solamente la descrizione di quelli presenti nella parte destra della piazza. La cosa più incredibile però, è che se agli stessi soggetti veniva chiesto di immaginarsi non più rivolti verso il duomo ma dandogli le spalle, i casi neglect ricordavano correttamente la parte della piazza prima negletta, mentre non riuscivano più a immaginare gli edifici che ora erano a sinistra, nonostante pochi minuti prima ci fossero riusciti!

Se il neglect è invece di tipo motorio, il paziente non muove un arto della parte sinistra del corpo, se deve scendere dal letto con la gamba sinistra rischia di cadere ed è in genere reticente nell’iniziare movimenti rivolti verso la parte sinistra dello spazio. La particolarità più curiosa del disturbo è che non c’è alcun deficit a livello muscolare o percettivo, per cui il paziente con neglect non muove l’arto in questione, ma senza che ci sia nessuna lesione a livello motorio che gli impedisca di farlo. Per giustificare la mancanza di funzionalità dell’arto può iniziare a confabulare, arrivando a inventarsi le giustificazioni più strane, come che gli dispiace, ma di muovere quell’arto oggi non ne ha proprio voglia, o che qualcuno ha attaccato al suo corpo un braccio sinistro non suo. L’aspetto più bizzarro del disturbo è però che molto spesso il paziente non ha consapevolezza del disturbo di cui soffre (condizione chiamata anosognosia). Per cui, nella sua percezione cosciente esiste davvero solo il lato della piazza del duomo che riesce a immaginare, è convinto di essersi rasato l’intero viso e di aver mangiato tutto il cibo che aveva nel piatto!

Gli effetti del deficit di attenzione nel mangiare un piatto di riso.

La negligenza visuo-spaziale ci insegna che se non si è in grado di focalizzare l’attenzione su un determinato oggetto, questo oggetto è come se non esistesse.

Ecco. Alla luce di tutto ciò, vorrei invitare a riflettere circa lo sconfinato potere che il sistema mediatico esercita nell’orientare la nostra “attenzione collettiva”. Non solo dando risalto alle notizie propedeutiche alla narrazione di cui si fanno promotori, ma anche non coprendo, o direttamente distogliendo l’attenzione da un argomento sgradito. Ad esempio, quando nel 2011 uscì l’indiscrezione che Barack Obama non fosse nato in territorio americano, la notizia ebbe poca diffusione, fagocitata dalla notizia dell’uccisione di Osama Bin Laden, la quale, con curioso tempismo, aveva di qualche ora seguito la prima.
Ma non sempre c’è bisogno di un diversivo mediatico per manipolare il discorso pubblico; un altro modo per farlo è semplicemente far sparire dalla narrazione un elemento sgradito. Nel primo periodo di “pandemia” la narrazione mediatica era incentrata sul disperato bisogno di reperire ventilatori polmonari per poter intubare i pazienti covid. Poi, all’incirca da inizio aprile 2020, nessuno si è più azzardato a pronunciare la parola “ventilatore” durante un tg. Come mai a livello mediatico si è passati da incentrare la narrazione della lotta alla pandemia intorno alla ventilazione meccanica a estrometterla totalmente dal discorso?
Dopo aver eseguito le sconsigliate autopsie, è venuto fuori che tramite uno sbagliato uso della ventilazione profonda sono state uccise molte persone (in un contesto di occlusione dei vasi sanguigni, se ventili meccanicamente il polmone senza prima somministrare eparina, il malcapitato, purtroppo). E questo mica lo si poteva dire alla popolazione, qualcuno avrebbe rischiato di giungere alla conclusione che un sacco di gente la cui morte era stata attribuita allo terribile morbo, fosse in realtà stata uccisa da una cura iatrogena e dai criminali protocolli di “cura” targati OMS / Ministero della “Salute”. Decisamente meglio far sparire il termine “ventilatori” dal discorso pubblico.
Ma la più spudorata manipolazione di tipo attentivo che si sia mai vista è quella al momento in corso sugli eventi avversi dei vaccini Covid.

In breve: se muore un militare o una ragazza a causa del vaccino Astrazeneca, la notizia riceve copertura mediatica e viene pubblicata sui principali quotidiani nazionali, se muore una ragazza a causa di Pfizer o ModeRNA, la notizia la trovi solo su piccoli giornali locali, che a volte omettono di specificare quale tipo di vaccino sia associato al decesso.

Il risultato è che qualcuno potrebbe sviluppare l’erronea l’impressione che i vaccini a mRna siano quelli sicuri, nonostante gli stessi dati ufficiali di farmacovigilanza AIFA mostrino come la maggior parte dei decessi e degli effetti avversi siano legati proprio a questi tipi di vaccini.

Di questo brutto bias attentivo ne devono essere vittime anche esperti, agenzie del farmaco ed enti regolatori vari, dal momento che vietando i vaccini ad adenovirus (Astrazeneca e J&J), stanno di fatto imponendo ad ampie fasce di popolazione di vaccinarsi con i controversi vaccini a mRna…

LORENZO TORIELLI


Per approfondimenti:

Neglect
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/29519463/
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32965855/
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/16295118/

Ventilatori
https://www.telegraph.co.uk/news/2020/09/03/covid-death-rates-dropped-doctors-rejected-ventilators/

Vaccini
https://www.ilreggino.it/sanita/2021/06/11/vaccini-24enne-morta-allospedale-di-cosenza-dopo-una-dose-di-moderna-gravi-anche-due-donne/
https://www.corriere.it/cronache/21_giugno_10/morta-camilla-18enne-ligure-vaccinata-astrazeneca-eec44700-ca0c-11eb-9b8e-b9086462d45e.shtml
https://www.aifa.gov.it/documents/20142/1315190/Rapporto_sorveglianza_vaccini_COVID-19_4.pdf
https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/sanita/2021/06/11/toti-astrazeneca-ai-giovani-non-e-uninvenzione-delle-regioni-_b15f4819-5308-4460-9056-7e9c896a670d.html

 

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