martedì 1 giugno 2021

No vaccini no party

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Qualcosa si è spezzato nel Paese, non da oggi, ma da molto tempo , qualcosa che impedisce alla gente di non mettersi a ridere quando vede il generale Figliuolo di buona donna  trattarci come fossimo talebani, nemici, a cui bisogna riservare  agguati e retate vaccinali, con quello sguardo carcarodontico, con quella penna d’oca sul cappello  ( riservata ai generali, va a sapere perché) che bisogna dire gli sta proprio a pennello, con tante scuse alle oche: se fosse per lui gli alpini canterebbero venti giorni sull’orticaria. Ma non è di questi reperti della Repubblica di Bomarzo che mi voglio occupare, di questi nuovi mostri che non hanno più un cinema decente che se ne occupi, quanto piuttosto della capacità di obbedienza di tutti i falsi sborroni dello stivale che al momento giusto si mettono sugli attenti. E’ così anche per i gestori delle discoteche che per una volta prendono il posto dei loro avventori nella calata di braghe, ma per funzioni molto meno piacevoli: pur di riaprire per un po’ lanciano l’idea di mettersi a spacciare vaccini nei loro locali, un drink in offerta e una bella iniezione. Sai che voglia di andarsi a sballare.

E proprio non capiscono che così fanno il gioco del potere il quale dopo l’estate tornerà a chiudere tutto: basta semplicemente aumentare il ciclo di moltiplicazione dei test pcr e il gioco è fatto. Ma che dire di un Paese che discute seriamente di stronzate di questo genere, come se poi non si sapesse che la gente che frequenta le discoteche ha una probabilità uguale a zero di avere conseguenze da Covid e tra l’altro è probabile secondo gli ultimi studi che naturalmente nessuno legge, men che meno penna bianca, che siano già immunizzati al Sars Cov 2.

Tengono in vita i gestori e gli albergatori, così come commercianti e artigiani soffocandoli con lentezza per dare tempo ai grandi gruppi di rilevare le attività  fino a che quelle migliori non saranno comprate per quattro soldi  e le altre buttate al macero.  Non possono passare per le armi della pandemia tutti e subito perché vogliono evitare possibili rivolte, perché comunque vogliono un flusso di tasse quel tanto che basta per evitare la bancarotta e truccare i numeri dell’economia come già stanno facendo: tanto chi è che li contraddice avendo tutta l’informazione al loro servizio e peraltro possedendo anche tutti gli strumenti statistici? . Così i discotecari sembrano in sintonia di deliri con  Figliuolo, invece di utilizzare l’antico e collaudato metodo della pernacchia che si rileva alle volte taumaturgico, anzi miracoloso riuscendo in un impresa pressoché impossibile quella di far comprendere a  un cretino di essere tale.

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