venerdì 25 giugno 2021

LA SANITÀ ITALIANA HA DIMENTICATO I PAZIENTI NON COVID: A RISCHIO MILIONI DI MALATI ONCOLOGICI

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Esistono ancora malattie che non hanno a che fare con il Coronavirus? Sembra strano ma . Secondo gli Indicatori Demografici ISTAT aggiornati al 2017 la prima causa di morte in Italia erano le malattie circolatorie: ischemie, infarti, malattie del cuore e cerebrovascolari si portavano via più di 230mila persone all’anno. Subito dietro i tumori che, sempre secondo i dati Istat, causavano la morte di più di 180mila persone, su tutto il territorio Nazionale e di tutte le età.

Tutte malattie la cui cura e la cui prevenzione in quest’anno ha subito una drastica battuta d’arresto, complici anche i 37miliardi di tagli alla sanità che hanno minato alla base il nostro sistema sanitario. Anzi, all’inizio dell’emergenza sanitaria quello che veniva ripetuto era che bisognava restare a casa proprio per non gravare sugli ospedali pieni. Ospedali di cui oltre 200, stando al Rapporto di Unimpresa, dal 2007 ad oggi sono stati smantellati, cancellando oltre 120mila posti letto.

Una fotografia impietosa che invece di migliorare si aggrava di ora in ora. Mentre gli esperti calcolano l’indice RT e scelgono la palette del mese, lo scorso 11 aprile la Federazione di Oncologi Cardiologi e Ematologi ha consegnato a Mario Draghi un report che sottolinea come oltre un anno dopo l’inizio dell’emergenza sanitaria non sia stata operato alcun intervento né strutturale  né organizzativo che riducesse le criticità.  Ad esempio, ritardi o cancellazioni di interventi chirurgici per tumore dovuti all’intasamento delle terapie intensive, la diminuzione dell’afflusso ai Pronto Soccorso e alle unità di terapie intensive cardiologiche di pazienti con infarto del miocardio in fase acuta, circa il 20-30 % dei trattamenti oncologici ritardati quando non del tutto cancellati.

 A fare le spese del blocco sanitario sono circa 11 milioni di pazienti oncologici, ematologici e cardiologici ed altri 5-6 milioni che annualmente si sottopongono agli screening oncologici, che sono stati perlopiù cancellati e in molti casi mai ripresi.

L’analisi del Foce si sofferma anche sull’elevatissimo numero di morti in eccesso non Covid: in Italia la mortalità dovuta a cause non COVID è pari al 40% di tutta la mortalità in eccesso con circa 19 mila morti in più nel solo periodo Marzo-Aprile 2020. Facendo un rapido paragone con l’Europa, vediamo che i nostri cugini Francesi hanno avuto solo il 5,6% delle morti in eccesso, la Svezia addirittura dell’1,8% e la Germania non ha registrato nessun eccesso di mortalità non imputabile al COVID.

Non solo, sempre nel documento si legge che la previsione, drammatica dei prossimi anni è che si assisterà a un consistente aumento di mortalità legata alla mancata assistenza di pazienti affetti da malattie oncoematologiche, per le quali già si stanno verificando notevoli ritardi diagnostici e quindi malattie molto più avanzate.

C’è bisogno di un piano per la sanità, hanno lasciato intendere gli esperti alla fine del documento, con investimenti in personale e posti letto e tramite il potenziamento della medicina territoriale. Eppure, in un’Italia la cui sanità procede in equilibrio sul filo del rasoio, dove è dimostrato che i tagli hanno mietuto centinaia di migliaia di vittime, si minaccia di escludere migliaia di sanitari che non si piegheranno all’obbligo vaccinale.

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