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Separare negli ospedali i pazienti ricoverati per Covid dai pazienti che risultano solo accidentalmente positivi. È quanto dicono da oltre un anno scienziati, medici, sanitari accusati per questo di “negazionismo”. Sui numeri gonfiati all’inizio della pandemia in tutto il mondo sembrerebbero aleggiare sempre meno dubbi, soprattutto in relazione a quanto sta succedendo in Inghilterra.
In Italia la notizia è passata praticamente sotto silenzio, in Inghilterra nessuno sembrerebbe essersene occupato ad eccezione dell’Indipendent e del Telegraph. Secondo quanto riportato dai due quotidiani, l’NHS, il Servizio sanitario nazionale, in una lettera datata 7 giugno ha comunicato agli ospedali che da questo momento in poi bisognerà registrare separatamente i pazienti effettivamente malati di Covid-19 da quelli ricoverati per altri motivi e solo accidentalmente risultati positivi.
In Inghilterra così come in Italia fino a ora veniva definito “caso covid” chiunque risultasse positivo al Coronavirus, anche se asintomatico. Va da sé che in questo modo i numeri resi noti ogni giorno non fotografavano la situazione reale, poiché non facevano alcun distinguo da chi era effettivamente malato e chi invece era solo asintomatico. Di fatto però è su questi dati che si sono basate le scelte governative che oggi hanno una drammatica ricaduta non solo sull’economia ma anche sulla psiche dei cittadini di tutto il mondo.
Tuttavia, il sistema di calcolo non sarà retroattivo, ma sarà applicato ai nuovi pazienti che da giugno in poi varcheranno le soglie degli ospedali inglesi. “I dati generati dall’attività ospedaliera”, fanno sapere dal NHS England, “vengono utilizzati per ragioni operazionali e il cambiamento consentirà una comprensione più dettagliata della situazione Covid negli ospedali”. Questo è vero in parte, perché come si potranno mettere a confronto i dati del 2020 con quelli del 2021 se il metro di paragone è stato modificato? Il rischio potrebbe essere che ad essere gonfiate non saranno più le morti cosiddette Covid ma i benefici del vaccino?
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