lunedì 1 marzo 2021

La trappola cognitiva dei vaccini

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Secondo un celebre aneddoto il calabrone non potrebbe volare, ma siccome non lo sa vola lo stesso, ma noi stiamo invece vivendo l’esatto contrario: potremmo volare, ma siccome non lo sappiamo veniamo schiacciati da un’ assurda propaganda di morte che giorno dopo giorno fa strage di speranze e di lavoro. In realtà siamo dentro una trappola cognitiva che non ci consente di vedere le cose come stanno e ci porta invece ad accettare assurde privazioni di libertà in cambio .. di nulla. Fin dall’inizio della vicenda pandemica l’apparato mass medico – mediatico ha stroncato qualsiasi tipo di cura di una semplice sindrome influenzale, rimandando ogni salvezza a un vaccino che peraltro non è mai stato messo a punto contro nessun coronavirus a causa della loro variabilità. Non si è mai lavorato per una cura o una serie di cure per una malattia che nel 99% dei casi è asintomatica o dà disturbi lievissimi, si è detto che si doveva eradicare il virus sebbene questo non sia possibile in base alla tesi che esso circola anche in altre specie e dunque ha serbatoi irraggiungibili.

Ma non si è detto che in ogni caso il vaccino, è del tutto inutile a questo scopo:. anche prendendo per buone ( e sia ben chiaro, non lo sono affatto come risulta da ricerche indipendenti) le dichiarazioni dei produttori secondo cui tali vaccini sarebbero efficaci all’85 per cento e ammettendo che la durata della copertura sono 4 mesi come generalmente si stima, non si può comunque arrivare a quella copertura  di gregge che si vorrebbe e che implicherebbe l’immunità per l’80 per cento delle persone. Facciamo qualche conto: per arrivare all’immunità bisognerebbe vaccinare almeno l’80 % della popolazione in tre mesi e ancora non basterebbe perché l’efficacia non è totale e ci ritroveremmo solo con un 68% di popolazione coperta. Non parliamo nemmeno del fatto che l’efficacia reale è probabilmente sotto al 30 per certo o delle famose varianti o delle vittime del fuoco vaccinale amico o del fatto che anche i vaccinati possono trasmette il virus. Se la campagna di vaccinazione durasse 36 mesi avremmo un’immunizzazione massima del 9% della popolazione e anche supponendo di vaccinare tutti in 18 mesi non si arriverebbe che al 19 per cento bella migliore delle ipotesi.

Questo ci dice che la campagna vaccinale è già fallita dappertutto, anche in Paesi come Israele dove dal 20 dicembre si vaccina a più non posso e dove chi non si vuole vaccinare è criminalizzato, individuato come nemico del popolo e dotato di un cartellino viola che gli vieta l’ingresso a  palestre, eventi sportivi e culturali, ristoranti, anche se possiamo matematicamente dimostrare che tutto questo è assolutamente inutile. Ma ciò è del tutto secondario dal punto di vista del potere e anche se il panico diffuso da un  anno e lo sfascio dei sistemi sanitari ha provocato una vera strage attribuita la Covid: ciò che si vuole è proprio instaurare l’obbedienza e più assurde sono le misure di contenimento, più inutile è la strategia vaccinale più si può misurare il grado di obbedienza delle popolazioni  e la loro confusione:  ecco perché si punta su vaccini mai sperimentati (e sui quali solo fra due anni si potranno avere dei dati un minimo concreti) invece che sulle cure per una malattia che è mortale solo per le persone molto anziane e già afflitte da gravi patologie. Persino il movente economico  che pure è gigantesco e permette tra l’altro di comprare la complicità di buona parte dell’ambiente medico, non è di per sé sufficiente a giustificare tutto, è il cambio di paradigma ciò che conta. Infatti proprio la strategia sbagliata sul piano sanitario è quella più favorevole al parallelo progetto politico: il fatto che i vaccini non risolvano affatto la situazione permette di portare avanti la commedia pandemica per anni fino allo sterminio della piccola economia che resiste alle multinazionali e conseguentemente  al definitivo svuotamento politico delle ritualità democratiche: con popolazioni di fatto “sovvenzionate” per la pura sopravvivenza al consumo, prive di un vero lavoro non esiste scelta se non obbedire.

La distorsione e l’inganno cognitivo perpetrato sono tali che molti tra coloro che non sono cascati mani e pedi nella trappola della pandemia  ritengono questo ordito del super capitalismo come il risultato di una fantomatica sinistra marxista: si, è assolutamente ridicolo, eppure è ciò che si legge quotidianamente come frutto finale di trent’anni di iniezioni di stupidità e incultura. Quella stessa che poi impedisce alla maggioranza delle persone di orientarsi nel labirinto degli inganni.

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