martedì 23 marzo 2021

Ciao Sante

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“Sognai talmente forte che mi uscì il sangue dal naso, il lampo in un orecchio, nell’altro il paradiso, le lacrime più piccole, le lacrime più grosse quando l’albero della neve fiorì di stelle rosse, ora i bambini dormono nel letto del Sand Creek”.
Infinito Sante mi hai insegnato che vivere è nascere dentro comunisti, per continuare così per sempre e non morire mai, perché tu sei per me, per noi imprescindibile e vivo nell’agire rivoluzionario quotidiano.

Ciao, stai volando lieve e sereno, in questa ultima partita a calcetto con il gruppo “ale’ azzurri di Cuneo ‘82“ . E prima di tutto tuo discepolo, ciao maestro Sante, per l‘ eternità.
Con tutta la mente e il cuore di compagno, amico, fratello, e con tutto il mio più profondo amore. Sempre avanti”.

E‘ una storia centrale della mia vita è l’amore per un’idea per un vero comunista, un mio grandissimo pezzo di cuore che se ne va.

Mi mancherà molto. Lo so da appena è successo, che questa è una brutta botta e non mi bastano le lacrime, sono stato con lui in galera e ci sentiamo da tanti anni quasi tutti i giorni. Lui è parte della mia formazione di classe e comunista e di meridionale combattente. Sante vive!”.

Il guardiano delle macchine
Venni dal Sud con la mia valigia
(di cartone)
Il padrone
gettò al volo cinquanta lire
al guardiano delle macchine:
“tieni ragazzo, divertiti!”
Le cinquanta lire rotolarono
sull’asfalto fermandosi
vicino ad un tombino.
Soddisfatto il padrone
entrò nell’hotel
con la sua puttana.
Guardai la moneta
allungai il piede
spingendola nel buco.
Pioveva. Lunga,
lunga la strada
per la periferia. Quella
sera non presi il tram,
mi mancavano cinquanta lire.
Venni dal Sud con la mia valigia
(di cartone)

Sante Notarnicola
S.Vittore 25 marzo 1970.

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