Questa mattina il decesso in un'azienda di Montale in provincia di Pistoia. L'allarme dei sindacati.
repubblica.it
Sabato il rider a Livorno, lunedì l'idraulico a Castelfranco di Sotto (Pisa), oggi l'operaio tessile a Montale (Pistoia). E' una settimana tragica sul fronte degli incidenti sul lavoro, questa in Toscana. L'ultimo lutto è di questa mattina in una ditta tessile di Montale dove un ragazzo di 23 anni di origine tunisina è rimasto schiacciato sotto una pressa mentre la stava pulendo. Sul posto sono intervenuti i sanitari inviati dal 118, ma per il giovane non c'è stato niente da fare. Sul posto anche i vigili del fuoco e i carabinieri. Le cause dell'incidente sono in corso di accertamento.
"E' inaccettabile continuare a morire di lavoro, è una sconfitta per tutti e nel momento in cui si muore di lavoro non esiste più il diritto al lavoro previsto nella nostra Costituzione" spiega il segretario generale della Cgil di Pistoia, Daniele Gioffredi, e il segretario della Filctem Massimiliano Brezzo. "Purtroppo, nonostante si vada verso una digitalizzazione sempre più spinta del mondo del lavoro - aggiungono -, si continua a morire come nel secolo scorso e finché ci sarà necessità del patrimonio umano che è un valore e dà dignità, occorre investire in sicurezza, che invece spesso è considerata solo un costo, così come nella prevenzione e nella formazione permanente a partire dalle scuole. Il tema della sicurezza va affrontato a 360 gradi perché è collegato al lavoro, alla sua organizzazione, alla sua quantità e alle sue regole e deve rimanere centrale, perseverando nella direzione della prevenzione, attraverso il potenziamento di tutti gli strumenti legislativi, ispettivi ed anche contrattuali per cercare di debellare questa piaga sociale e non dover piangere altre morti".
E dai sindacati pisani: "Siamo al secondo incidente mortale avvenuto in poco tempo nelle ditte esterne che lavorano nella manutenzione per le concerie della zona del cuoio. Ma come accade sempre in questi momenti accanto al dolore emerge la rabbia per le mancate misure di sicurezza che in ogni procedura, soprattutto quando si tratta di lavori in elevazione, vanno garantite per sè e per gli altri". Così, in una nota, la Cgil e la Fillea Cgil Pisa, all'indomani dell'infortunio mortale avvenuto in una conceria nel Pisano e nel quale ha perso la vita un 51enne. Il sindacato ha espresso "dolore e vicinanza alla famiglia e ai colleghi del 51enne". "Piccole ditte, spesso a conduzione familiare, operano per le concerie spesso all'impronta e senza strumenti adeguati, in fretta e furia, e con la parola d'ordine del risparmio - continua il sindacato -. Non ci stancheremo mai di ripetere che è proprio la politica del risparmio a tutti i costi a la madre di tutte le sciagure. La frammentazione del lavoro nella miriade di piccoli e grandi appalti produce lavoro fragile perchè mal pagato, poco tutelato e poco formato soprattutto in ambito di sicurezza. ed è invece la strada della sicurezza che va perseguita sempre nell'interesse di tutti". La Cgil e la Fillea, infine, chiedono di "investire nel lavoro di qualità perchè non si pensi ad una ripartenza su una strada costellata di morti sul lavoro".
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