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Di Annalisa Marcozzi
La medicina come missione, come bisogno di salvare, prestando fede al giuramento fatto quando si è fatta la scelta di essere medico, oggi più che mai è in risalto.
I medici e tutto il personale sanitario, sono persone che hanno avuto senza dubbio il proprio momento di paura e di sconforto quando tutto era concitato e confuso all’inizio di questa pandemia, ma tra di loro, in tantissimi, non hanno mai lasciato trasparire cedimento e non hanno smesso di credere nella più importante delle azioni: l’assistenza, tempestiva, dal primo sintomo di questa nuova malattia, Covid 19, che ci ha investiti completamente.
Tanti di questi medici, che hanno creduto nell’intervento precoce sulla malattia, sono medici di base, sentinelle del territorio, primo contatto di pazienti spaventati, disorientati, sofferenti.
Convinti che vigile attesa anche per pochi giorni non sia la via migliore per vincere Covid19, questi medici hanno pensato di unire le forze e di iniziare una discussione su terapie precoci, sulla visita del paziente, su cure personalizzate in base alla storia clinica del malato ed alle patologie concomitanti presenti.
Queste discussioni hanno portato a impostare terapie, ad applicarle ai malati trovando un riscontro nella guarigione di decine di persone.
La convinzione di avere un protocollo efficace ha portato questi medici ad unirsi in un comitato e a contattare gli enti nazionali e le figure istituzionali preposte per giudicare i loro risultati e poterli mettere a disposizione in modo ufficiale per la popolazione.
Affiancati da un avvocato si sono mossi per affrontare il Covid quando ancora la partita è tutta da giocare: dal primo sintomo.
Hanno istituito anche il gruppo Facebook: #TERAPIADOMICILIARECOVID19 in ogni Regione.
Un gruppo dove viene effettuato un controllo scrupoloso di medici e personale sanitario che vi si avvicina e rigoroso nel creare il contatto privato e verificato tra medico e paziente senza mai parlare di protocolli e terapie in modo pubblico, solo la persona che ha bisogno saprà dal medico con cui sarà messa in contatto la terapia eventuale da intraprendere.
Un gruppo sanitario dove chi si mette a disposizione lo fa per missione, in modo completamente gratuito. Una strada alternativa che c’è, che può diventare una via maestra e che può essere importante conoscere, soprattutto laddove ci siano carenze di risposte, assenze e problemi dovuti ai tagli sul SSN.
Non solo assistenza medica si può trovare sul gruppo ma anche psicologica da parte professionisti volontari certificati e verificati. Quello psicologico è un altro aspetto essenziale da trattare nella malattia, la quale in nessun caso è solo un fatto fisiologico; la parte psichica gioca infatti un ruolo importante, sia in chi è affetto dalla patologia sia in chi sta vicino al malato.
L’attenzione mediatica sul comitato e sul gruppo si sta svegliando proprio in queste settimane.
Medici membri sono andati a parlare in alcune trasmissioni televisive rinnovando appelli al confronto con il Ministro della Salute e vari sono stati i servizi giornalistici a loro dedicati.
L’operato di questi medici è una delle testimonianze che la scienza al servizio dell’umanità esiste ed esisterà sempre ed ha come unico scopo la ricerca della via migliore per salvare la collettività salvando, di essa, ogni individuo possibile.
A loro un sincero e solidale GRAZIE.
Pubblicato da Raffaele Varvara per ComeDonChisciotte.org
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