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A me sembra incredibile che dopo quasi 7 mesi di discussioni la maggior parte delle persone non abbia ancora afferrato il concetto che i soldi europei sono a mala pena una mancetta magnanimamente concessa in cambio della primogenitura, ossia della svendita di ciò che rimane della sovranità popolare e democratica: tra partite di giro dei cosiddetti contributi a fondo perduto che se ne andranno per ripianare i bilanci europei, i rimanenti 127 miliardi di prestiti peraltro a tassi superiori a quelli attuali di mercato e distribuiti lungo l’arco di 6 anni, costituiscono poco più di un’elemosina: come ha scritto l’economista Emiliano Brancaccio sul financial Times a conti fatti “l’Italia riceverà molto meno di 10 miliardi all’anno dall’Europa per i prossimi sei anni” Il fatto è che solo per riparare i disastri del 2020 ne occorrerebbero da 160 come minimo ai 300 – a seconda dei calcoli – e visto che non cessa la scellerata narrazione pandemica ne occorreranno altrettanti per il per il 2021.
La chiacchiera dei miliardi che che Jung avrebbe chiamato pseudologia fantastica era tuttavia necessaria a tenere buoni gli italiani facendo credere loro che sarebbero arrivate barcate di denari a compensare le perdite degli inutili e dannosi confinamenti che peraltro continuano imperterriti senza mai aver raggiunto gli scopi per i quali erano stati imposti ai cittadini. Ma ora non si può più traccheggiare con le balle ed è per questo che è arrivato Mario Draghi con largo anticipo sulle previsioni di tutti. Non è certo venuto per gestire la miserabile sommetta europea come cantavano gli aedi ad ogni angolo, ma a svendere il Paese e saccheggiare i risparmi degli italiani.Adesso una vocina dal sen sfuggita dagli antri ministeriali ci sembra anche indicare come: attraverso un prestito forzoso garantito dai beni dello Stato. Già nella tarda primavera un banchiere di Dio, come Giovanni Bazoli presidente emerito di Intesa San Paolo, sapendo far di conto diceva: «Possiamo e dobbiamo chiedere aiuto all’Europa (…) ma serve anche un grande sforzo domestico, italiano» anche se prevedeva che Draghi si sarebbe tirato fuori dalla sarabanda della ricerca di soldi che allora si immaginava potessero essere reperiti attraverso una patrimoniale. Poi la situazione è precipitata e mentre si sono continuate a vendere agli italiani paure e illusioni, si è deciso di chiamare al timone anzitempo Draghi, per evitare che il peso del disastro economico potesse portare alla folle idea di creare una qualche forma di moneta parallela: è pur vero che Grillo sarebbe subito accorso a bloccare qualsiasi proposta del genere con qualche roussoviata della minchia, ma l’importante era che questa idea non arrivasse all’uomo della strada nemmeno in via puramente ipotetica. Però adesso che l’uomo del Monte ha detto sì, i soldi da qualche parte li deve pur trovare e di certo non penserà alla patrimoniale, intanto perché il ricavato sarebbe inferiore alle aspettative e poi perché Draghi non può pensare di colpire i suoi amici. C’è invece un frutto proibito facile da cogliere che ovvero il risparmio privato che ammonta a quasi 4500 miliardi di cui 1000 miliardi in conti correnti e altri quasi 500 miliardi in conti vincolati. Si tratta du una massa monetaria doppia rispetto al debito pubblico cosa che secondo l’ideologia neoliberista, riflesso diretto degli interessi dei padroni ed espressa dalle maggiori istituzioni finanziare delle quali Draghi ha fatto parte, il risparmio, specie se così ingente è qualcosa di anomalo che va corretto.
Come si può facilmente immaginare a questa operazione non si darà il nome di prestito forzoso che sembra davvero brutto, quasi ricorda la guerra verso la quale peraltro la cricca criminale di Washington ci sta spingendo, ma si troverà qualche altra espressione, di accompagno come per esempio “obbligo flessibile” e si farà di tutto per evitare che ci si sottragga all’obbligo esattamente come avviene per i vaccini. Naturalmente come ci si potrebbe aspettare da un venditore di rolex si tratta in un certo senso di una truffa, perché i beni dello stato sono già beni dei cittadini e dunque l’unico modo di restituire il prestito in presenza di una caduta economica da Covid è quello di vendere questi asset fuori dall’Italia. Ed è così che si realizzerà l’obiettivo euro tedesco di impadronirsi dei risparmi privati italiani: l’ operazione che non poteva essere portata avanti da Conte, occorreva un venerabile personaggio come Draghi . Non ci si deve stupire Draghi nel ’92 l’anno del famigerato Britannia disse che la svendita dell’industria di Stato avrebbe : “indebolito la capacità del governo di perseguire alcuni obiettivi non di mercato, come la riduzione della disoccupazione e la promozione dello sviluppo regionale”, ma era “inevitabile perché innescato dall’aumento dell’integrazione europea”.
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