venerdì 21 giugno 2019

LA GOLDMAN SACHS “Meno male che la popolazione non capisce il nostro sistema bancario e monetario, perché se lo capisse, scoppierebbe una rivoluzione prima di domani mattina.” Henry Ford

Risultati immagini per matrix europea

La Goldman Sachs è la più potente banca d’affari americana, che condiziona mercati e governi al punto che, come ha rivelato il trader Alessio Rastani alla Bbc: “i governi non governano il mondo, Goldman Sachs governa il mondo”. Lo fa attraverso il fenomeno conosciuto come revolving doors (in inglese: “porte girevoli”), per cui determinate persone passano da responsabilità pubbliche a ruoli di vario genere all’interno della banca d’affari e viceversa, configurando un pericoloso conflitto di interessi.
Gli uomini della Goldman, infati, hanno ricoperto incarichi importanti nell’amministrazione Usa, arrivando a ruoli di primo piano. Riporto solo alcuni dei casi più clamorosi:

Durante l’amministrazione Clinton l’ex direttore generale della Goldman
Sachs, Robert Rubin, divenne sottosegretario al Tesoro.
Nel 2004, Henry Paulson, amministratore delegato dalla Goldman, fece
approvare alla Commissione dei Titoli e Scambi un aumento dei limiti sul
rapporto di indebitamento, permettendo alle banche d’investimento di avere
ulteriori prestiti da utilizzare per manovre di speculazione. Il 30 maggio 2006
George Bush lo nominò segretario del Tesoro .
Robert Zoellich da dirigente Goldman Sachs a Vicesegretario Usa e poi 11°
presidente della Banca Mondiale. Paul Thain da presidente Goldman Sachs
nel 2003 a capo del New York Stock Exchange.
Joshua Bolten da dirigente Goldman Sachs a capo del Gabinetto della Casa
Bianca.
Jon Corzineda ex presidente Goldman Sachs a governatore del New Jersey.
Nel febbraio 2011, il “Washington Examiner”19 riporta che Goldman Sachs
ha intensamente finanziato la campagna presidenziale di Obama del 2008,
come dimostrano anche i dati, e che il suo chairman Lloyd Blankfein (che ha
dichiarato pubblicamente di svolgere il lavoro di Dio)20 ha visitato la Casa
Bianca almeno dieci volte. Obama ha quindi confermato il potere della banca
d’affari. Il nuovo presidente della Federal Reserve Bank di New York
(principale azionista della Fed) è William Dudley, ex capo economista della
Goldman (che nel 2004 sosteneva con forza l’u- so dei derivati).
Capo dello staff del Segretario del Tesoro Timothy Geithner, è Mark
Patterson, ex lobbista della Goldman Sachs. A capo
19 http://www.examiner.com/article/obama-repaying-his-masters-atgoldman-
sachs
20 http://www.cnbc.com/id/101063280#.
dell’Autorità di vigilanza sugli scambi dei prodotti finanziari (Cfct ) si è
insediato Gary Gensler, ex dirigente della Goldman Sachs che aiutò ad
abolire la regolarizzazione dei derivati.
Altri esempi tra i più eclatanti di persone che hanno avuto ruoli alla Goldman
Sachs e poi ai governi e alle banche centrali:
Mark Carney , Governatore della Banca del Canada dal 2008 al 2013,
quando è divenuto poi Governatore della Bank of England, e presidente del
Financial Stability Board dal 2001; ha lavorato per tredici anni alla Goldman
Sachs.
Lucas Papademos , dalla Goldman Sachs alla vicepresidenza della Banca
Centrale alla nomina di Primo Ministro del governo tecnico in Grecia dal
2011 al 2012.
Nell’aprile del 2010 i dirigenti della Goldman Sachs furono costretti a
testimoniare al Congresso americano: Daniel Sparks, ex capo reparto mutui
della Goldman (2006-2008) do- vette riferire su alcune email in cui definiva
certe transazioni “affari di merda”. Fabrice Tourre, direttore esecutivo
prodotti strutturati della Goldman Sachs vendeva azioni che definiva “cacca”.
Llyod Blankfein, presidente di Goldman, e David Viniar, vicepresidente
esecutivo, sotto le pressanti domande del senatore Carl Levin furono costretti
ad ammettere che sapevano di vendere spazzatura agli ignari investitori.
Perché ho voluto inserire una banca nel capitolo sulle organiz- zazioni e sui
gruppi che decidono le sorti dei governi? L’ho fatto per due motivi: sia
perchè la Goldman Sachs, come vedremo, è il “braccio armato” di queste
organizzazioni sia per il coinvolgimento dei vertici del governo italiano con
la controversa banca d’affari americana. Infatti anche in Italia l’effetto
revolving doors è palese:
Romano Prodi è stato Advisor Goldman Sachs, prima di tornare all’Iri per
privatizzarla e spiccare quindi il volo verso la Presidenza del Consiglio, per
ben due volte. Al suo fianco, negli anni, Massimo Tononi,ex funzionario
della Goldman Sachs divenuto poi con Prodi, Sottosegretario all’economia
tra il 2006 e il 2008; Presidente della Borsa italiana nel 2011 e riconfermato
nel 2014 per un altro triennio.
Mario Draghi da Vice Presidente Goldman Sachs in Europa a Governatore
della banca D’Italia e poi Presidente della Banca centrale Europea. Era alla
Goldman proprio nel periodo in cui in America le banche d’affari erano
scatenate in manovre speculative e scavavano il baratro finanziario che si è
materializzato nel 2008, trascinando dentro il resto del mondo. Possibile che
non ne sapesse nulla di queste tendenze il futuro presidente della Bce?
Mario Monti , dalla Commissione Europea alla Goldman Sa- chs alla
Presidenza del Consiglio in Italia. Egli è stato Inter- national Advisor per
Goldman Sachs dal 2005 cioè dall’anno in cui si stava progettando la crisi
economica mondiale. Possibile che non ne sapesse nulla il futuro Presidente
del Consi- glio italiano?
Gianni Letta da membro dell’advisory board di Goldman a Sot- tosegretario
alla Presidenza del Consiglio.
“Che cosa hanno in comune Mario Draghi, Mario Monti e Lucas
Papademos”21 si domandava infatti, Marc Roche sulle pagine del
prestigioso Le Monde. Il corrispondente da Londra del famoso quotidiano
francese è anche autore di un libro di rilevo dal titolo: “La Banca. Come
Goldman Sachs dirige il mondo”, premiato nel 2010 con il Premio del libro
di economia ed è lui a sottoli- neare i rapporti tra l’istituto americano e
diversi leader europei. Il nuovo presidente della Banca Centrale Europea, il
presidente del Consiglio tecnico designato in Italia e il Primo Ministro designato
in Grecia tutti e tre incaricati nei rispettivi ruoli nel novembre del 2011
appartengono a livelli diversi a quello che Roche chiama il “governo Sachs”
europeo.
21 http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/11/goldman-sachs-lato-ombradraghi-
monti/169987/
Nel 1999 la Grecia non aveva i numeri per entrare nell’euro. Quindi truccò i
bilanci. Su “PressEurope” Gabriele Crescente scrive: “Nel 2000 Goldman
Sachs International, la filiale britan- nica della banca d’affari americana,
vende al governo socialista di Costas Simitis uno “swap” in valuta che
permette alla Grecia di proteggersi dagli effetti di cambio, trasformando in
euro il de- bito inizialmente emesso in dollari. Lo stratagemma consente ad
Atene di iscrivere il “nuovo” debito in euro ed escluderlo dal bilancio
facendolo momentaneamente sparire.” Una truffa a tutti gli effetti che
porterà poi al tracollo del sistema finanziario greco. Papademos, guarda caso,
fu governatore della Banca Centrale el- lenica tra il 1994 e il 2002, quindi
partecipò all’operazione di falsificazione dei conti perpetrata da Goldman
Sachs. Il gestore del debito greco è un certo Petros Christodoulos, un ex
trader della Goldman. In pratica se la cantano e se la suonano, infatti, tra il
2001 e il 2002, quando il colpo alla Grecia e all’Europa, con il debito greco
truccato, è stato assestato, Papademos dalla Banca di Grecia passa alla vicepresidenza
della Banca Centrale Europea (Bce), sotto Jean-Claude Trichet.
In pratica, proprio dopo aver chiuso l’operazione di falsificazione dei conti
riceve il ruolo alla banca centrale che come garante dovrebbe vigilare proprio
che nessuno falsifichi i conti. Ma non finisce qui. Chi viene scelto per gestire
il dopo-accordo con il governo greco? Alla Goldman Sachs va Draghi che poi
diventa Governatore della Banca d’Italia e all’inizio di novembre 2011 si
ritrovano insieme ad essere di nuovo promossi: Mario Draghi presidente della
Bce, Papademos capo del governo greco. La Goldman Sachs, però, qualche
anno dopo aver truccato i conti della Grecia, comincia ad attaccare con le sue
manovre speculative proprio il debito greco. Decisione spietata ma occasione
irrinunciabile in nome del Dio profitto. E chi è dal 2005 - anno in cui parte la
grande operazione internazionale contro la Grecia - l’International advisor
per Goldman Sachs? Mario Monti che nel 2011 chiuderà il cerchio ai vertici
del governo italiano come Papademos farà in Grecia e Draghi alla Bce. Il
secondo canale della televisione pubblica tedesca, ZDF, ha trasmesso un
servizio totalmente censurato dai media italiani22 che ha svelato il vero
Mario Draghi al pubblico tedesco ricostruendo le tappe principali della
carriera di “Supermario”, a partire dalla segreta riunione sul Britannia del
2 giugno 1992 in cui si discusse la strategia delle privatizzazioni con il gotha
della finanza londinese. “Sullo yacht della Regina vengono av- viati affari
miliardari, dai quali proprio Goldman guadagna parecchio” riferisce
l’intervistato Benito Livigni, ex dirigente ENI, che racconta come
successivamente le proprietà immo- biliari dell’azienda petrolifera vennero
svendute, quasi regalate, alla Goldman Sachs e sentenziando che: “Draghi
deve la sua carriera proprio ai favori fatti alla grande banca d’affari”. La
condotta spietata e truffaldina della Goldman Sachs è però finita nel mirino
della Securities and Exchange Commission ame- ricana (SEC) che l’ha
accusata di aver frodato gli investitori con la vendita di titoli finanziari legati
al mercato immobiliare. La so- cietà non avrebbe informato i suoi clienti sui
rischi di perdita dei titoli, collegati ai mutui subprime (quelli che
scateneranno la crisi sui mercati) ed anzi avrebbe speculato contro di loro, per
gua- dagnare dalle loro perdite. Al centro dello scandalo c’è Abacus 2007-
AC1, il nome cifrato di un titolo complesso che la banca rifilava ai propri
clienti, anche grandi istituzioni finanziarie inter- nazionali. “Senza dirgli che
quel sofisticato congegno era come un aereo progettato per precipitare. I
clienti, pur avendo pagato biglietti di prima classe, erano le vittime designate
di un disastro. Altri avrebbero intascato i premi sull’assicurazione.”
Che Goldman Sachs avesse fatto un gioco sporco durante la crisi, era materia
di inchieste sui giornali da molti mesi e come riportato da
Repubblica:23“E’stata accusata di conflitti d’interessi du- rante tutti i
sussulti del collasso dei mercati: tra i più importanti c’è la “partita di giro”
che ha portato nelle casse di Goldman dei fondi pubblici di Washington
destinati al salvataggio del colosso assicurativo Aig (una bancarotta costata
fin qui 180 miliardi di
22 http://www.movisol.org/12news238.htm
23 http://www.repubblica.it/economia/2010/04/17/news/rampini_goldman-
3407899/
dollari al contribuente). C’è lo scandalo dei superbonus: all’u - scita dalla
grande recessione il suo presidente si è concesso 9 milioni di gratifica, in
un’America che per colpa dei banchieri ha visto salire al 10% la sua
disoccupazione.”

Nessun commento:

Posta un commento