martedì 4 giugno 2019

Assange è vittima di tortura. Lettera aperta ad Amnesty International

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Riceviamo e prontamente rilanciamo questa lettera appello ad Amnesty International sulle vessazioni del giornalista vittima di tortura in un carcere britannico Julian Assange.

Buongiorno,
mi chiamo Giorgio Bianchi e sono un fotoreporter e documentarista professionista.
Ho provato a chiamare il numero che date su internet ma non risponde nessuno.
Vengo al dunque.
Un esperto delle Nazioni Unite due giorni fa ha riportato che Assange presenta chiari 
sintomi di torture psicologiche.
Ad ora non mi risulta che la vostra associazione abbia preso provvedimenti in merito.
La questione è su tutti i giornali nazionali e internazionali.
Assange è un giornalista che sta subendo torture psicologiche probabilmente per indurlo
a rivelare informazioni sulle sue fonti.
Si tratta di un caso lampante di attacco alla libertà di stampa, alla dignità di un essere 
umano oltre che un caso di criminalità e brutalità da parte di uno stato nei confronti di un 
uomo.
Trovo alquanto scandaloso che la vostra associazione non stia facendo nulla per aiutare
Assange dopo settimane di carcere duro e torture. Non mi risulta nessuna attività di 
advocacy, nessun comunicato in merito e tantomeno nessuna visita da parte dei vostri 
incaricati per sincerarsi delle sue condizioni.
Visto che vi rivolgete al pubblico per chiedere donazioni ritengo doveroso da parte vostra 
intervenire al più presto e rendicontare i progressi delle vostre attività.
Semmai ancora non lo sapeste è stato trasferito in ospedale a causa delle torture inflittegli.
Siamo in Europa dannazione, non in uno dei vostri presunti stati canaglia.
Attendo un riscontro.

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